PD: Pupulin, addizionale IRPEF colpisce redditi più bassi
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/MPB - Stanno emergendo i dati,
anche se non definitivi, sul peso effettivo dell'aumento
dell'addizionale IRPEF sui redditi dei cittadini ed evidenziano
una situazione differenziata tra le singole Regioni. Lo fa notare
il consigliere regionale Paolo Pupulin (PD) che evidenzia come lo
scatto incida sull'intero reddito dichiarato ai fini Irpef,
diversamente dalla tassazione nazionale che si applica per
aliquote e deduzioni.
"Ciò comporta un peso maggiore sui redditi più bassi, che non
sono minimamente protetti da alcuna esenzione e dai carichi di
famiglia - avverte Pupulin. Così, con grande probabilità, i
percettori di reddito nella nostra regione verseranno nelle casse
della stessa in media circa 80 euro in più. In sostanza si
arriverebbe complessivamente a una crescita delle entrate pari a
50-60 milioni di euro per ogni annualità.
"Risulta evidente che l'aumento dello 0,33% fisso e uguale per
tutti non avrà lo stesso peso per le famiglie pluri o
monoreddito, così per quelle da 15.000 euro lorde o per quelle di
50-100.000. Nel senso che - spiega il consigliere - nel primo
caso si incide su redditi che già non sono protetti
dall'inflazione e che adesso costringeranno a tagliare anche
spese necessarie.
"Il Gruppo del PD, nel corso del dibattito sul bilancio, aveva
chiesto - ricorda Pupulin - maggiore chiarezza sul versante delle
entrate derivanti dall'incremento dell'addizionale IRPEF.
In sostanza chiedeva che fossero poste a bilancio tutte due le
annualità di incremento dell'addizionale, visto che gli aumenti
si applicano già dal 2011, con effetto retroattivo, quindi i
conguagli 2011 ne dovranno tener conto, mentre per gli aumenti
sul 2012 gravano ratealmente nelle prossime buste paga.
"La Giunta Tondo, con la strana condivisione della sua
maggioranza di centro destra, ha invece, con eccesso di prudenza,
deciso di non iscrivere la posta del 2011 tra le entrate del
bilancio. Con la conseguenza di sottostimare le entrate di 50-60
milioni di euro - commenta Pupulin ricordando che il Gruppo PD
aveva chiesto che, tenendo conto delle maggiori possibilità
finanziarie, si operasse su due direttrici.
"La prima esonerando dall'addizionale IRPEF i redditi sotto i
15.000 euro, trattandosi di redditi che al netto si avvicinano ai
1.000 euro su base mensile, all'interno del quale stanno i salari
dei cassintegrati, dei lavoratori in mobilità e soprattutto della
maggioranza dei dipendenti precari, in gran parte giovani. In
subordine, almeno provvedendo a esentare dall'aumento
dell'addizionale i redditi sotto tale fascia. Una soluzione non
nuova per le Regioni e le Province autonome. Infatti, a Bolzano
si è deciso non solo di esentare dall'intera addizionale i
redditi sotto i 15.000 euro, ma pure di permettere una detrazione
pari a 252 euro per ogni figlio a carico fino a tre. Un
intervento che esprime un'attenzione straordinaria per le persone
in difficoltà e per un ruolo forte delle famiglie nella difesa
delle condizioni delle persone e dei figli in particolare. La
proposta avanzata dal Gruppo del PD, che è stata valutare
seriamente, cercando di rinviare a tempi migliori che non sarà
facile intravedere in futuro - il commento di Pupulin.
La seconda direttrice riguardava l'urgenza di mettere a
disposizione dei Fondi di rotazione e dei Consorzi di garanzia
ulteriori disponibilità finanziarie, al fine di permettere un
maggior accesso al credito alle piccole e medie aziende
regionali, che rischiano in questa fase di stretta del credito da
parte del sistema bancario e finanziario di rimanere soffocate.
Il resoconto dell'attività del FRIE regionale da parte
dell'assessore regionale all'economia, dimostra quanta richiesta
insoddisfatta rimanga. I Fondi di rotazione si sono dimostrati lo
strumento principale richiesto da parte del sistema
imprenditoriale regionale, fino al punto che il 20% delle domande
del 2011 non sono state evase.
Come Gruppo consiliare PD - conclude Pupulin - riteniamo
opportuno riaprire presto la discussione e le decisioni su tutti
due i capitoli della difesa dei redditi più bassi e del sostegno
al credito delle imprese. A fine mese l'occasione ci sarà, in
sede di discussione e approvazione della legge sull'accesso al
credito, prevista per il 31 gennaio prossimo, per non ritardare
nuovamente misure indispensabili per contrastare il rischio d'una
congiuntura recessiva in regione.