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LN/UAR: mozione commercio, no a liberalizzazioni governo Monti

15.01.2012
12:50
(ACON) Trieste, 15 gen - COM/MPB - Contro il governo Monti e le "liberalizzazioni selvagge", ma anche contro "chi nella maggioranza ha abdicato al suo ruolo politico" e si è "sottomesso a decisioni imposte da Roma, che mortificano l'autonomia del Friuli Venezia Giulia e ne penalizzano l'economia".

Lega Nord e Un'Altra Regione firmano insieme una mozione sottoscritta da Alessia Rosolen (UAR) e dai consiglieri regionali del Gruppo di LN Danilo Narduzzi, Ugo De Mattia, Mara Piccin, Enore Picco e Federico Razzini, per impegnare la Giunta a regolamentare quanto prima il settore del Commercio.

Leghisti e Rosolen sollecitano altresì l'Esecutivo regionale a "intervenire presso il Governo nazionale per porre rimedio alle sciagurate conseguenze che una feroce liberalizzazione provocherebbe sul fronte del commercio", e "ad attivarsi presso il Governo nazionale per avviare un processo di riforma della Contrattazione collettiva nazionale del settore, tale da consentire l'adozione di strumenti specifici per la tutela contestuale di piccoli esercenti e dei lavoratori dipendenti".

I firmatari della mozione evidenziano che "legiferare in materia di commercio non inficia affatto la libertà di mercato. Semplicemente, è bene chiarire che spalancare le porte a una feroce deregulation significa giustiziare il commercio tradizionale e consegnare definitivamente le chiavi del settore alla grande distribuzione. Questa prospettiva implicherebbe un impoverimento dei centri urbani, con successivo monopolio dei centri commerciali e minori servizi a disposizione della cittadinanza".

Nel testo si rileva che "altre Regioni a Statuto ordinario hanno immediatamente fatto ricorso, sostenendo l'esigenza di tutelare le rispettive peculiarità in nome della propria competenza legislativa. Il Friuli Venezia Giulia, anche in ragione della sua specialità, ha il diritto/dovere di dotarsi di una propria Legge, capace di coniugare le esigenze dei consumatori e dei lavoratori con la salvaguardia del commercio al dettaglio".

Infine, Lega e Rosolen pongono l'accento sull'aspetto sociale della vicenda, osservando che "è prioritario tutelare il diritto al riposo dei lavoratori. Sull'altare della deregulation verrebbero sacrificate le donne, pressoché impossibilitate a conciliare lavoro e ruolo di mamma/moglie. In Friuli Venezia Giulia si registra un calo allarmante della natività, sarebbe opportuno dare strumenti di sostegno alla maternità, anziché costringere le donne a lavorare sempre. Gli ultimi dati dell'Agenzia regionale del lavoro dimostrano che negli ultimi anni sono cresciuti solo i contratti a tempo determinato nel settore del commercio, a fronte di un crollo del 32% di quelli a tempo indeterminato".

La Lega, infine, annuncia che nei prossimi giorni si terrà un incontro con l'assessore Brandi.