LN/UAR: mozione commercio, no a liberalizzazioni governo Monti
(ACON) Trieste, 15 gen - COM/MPB - Contro il governo Monti e le
"liberalizzazioni selvagge", ma anche contro "chi nella
maggioranza ha abdicato al suo ruolo politico" e si è
"sottomesso a decisioni imposte da Roma, che mortificano
l'autonomia del Friuli Venezia Giulia e ne penalizzano
l'economia".
Lega Nord e Un'Altra Regione firmano insieme una mozione
sottoscritta da Alessia Rosolen (UAR) e dai consiglieri regionali
del Gruppo di LN Danilo Narduzzi, Ugo De Mattia, Mara Piccin,
Enore Picco e Federico Razzini, per impegnare la Giunta a
regolamentare quanto prima il settore del Commercio.
Leghisti e Rosolen sollecitano altresì l'Esecutivo regionale a
"intervenire presso il Governo nazionale per porre rimedio alle
sciagurate conseguenze che una feroce liberalizzazione
provocherebbe sul fronte del commercio", e "ad attivarsi presso
il Governo nazionale per avviare un processo di riforma della
Contrattazione collettiva nazionale del settore, tale da
consentire l'adozione di strumenti specifici per la tutela
contestuale di piccoli esercenti e dei lavoratori dipendenti".
I firmatari della mozione evidenziano che "legiferare in materia
di commercio non inficia affatto la libertà di mercato.
Semplicemente, è bene chiarire che spalancare le porte a una
feroce deregulation significa giustiziare il commercio
tradizionale e consegnare definitivamente le chiavi del settore
alla grande distribuzione. Questa prospettiva implicherebbe un
impoverimento dei centri urbani, con successivo monopolio dei
centri commerciali e minori servizi a disposizione della
cittadinanza".
Nel testo si rileva che "altre Regioni a Statuto ordinario hanno
immediatamente fatto ricorso, sostenendo l'esigenza di tutelare
le rispettive peculiarità in nome della propria competenza
legislativa. Il Friuli Venezia Giulia, anche in ragione della sua
specialità, ha il diritto/dovere di dotarsi di una propria Legge,
capace di coniugare le esigenze dei consumatori e dei lavoratori
con la salvaguardia del commercio al dettaglio".
Infine, Lega e Rosolen pongono l'accento sull'aspetto sociale
della vicenda, osservando che "è prioritario tutelare il diritto
al riposo dei lavoratori. Sull'altare della deregulation
verrebbero sacrificate le donne, pressoché impossibilitate a
conciliare lavoro e ruolo di mamma/moglie. In Friuli Venezia
Giulia si registra un calo allarmante della natività, sarebbe
opportuno dare strumenti di sostegno alla maternità, anziché
costringere le donne a lavorare sempre. Gli ultimi dati
dell'Agenzia regionale del lavoro dimostrano che negli ultimi
anni sono cresciuti solo i contratti a tempo determinato nel
settore del commercio, a fronte di un crollo del 32% di quelli a
tempo indeterminato".
La Lega, infine, annuncia che nei prossimi giorni si terrà un
incontro con l'assessore Brandi.