UAR: Rosolen, tassa di stazionamento danno per economia nautica
(ACON) Trieste, 16 gen - COM/RC - "Se non si fa marcia indietro
sulla tassa di stazionamento, gli effetti sull'economia nautica e
turistica della regione potrebbero essere pesantissimi". Lo
afferma la consigliera di Un'Altra Regione, Alessia Rosolen,
nella sua interrogazione alla Giunta.
Oltre agli effetti già ampiamente denunciati nel corso di queste
settimane - evidenzia Rosolen - dobbiamo aggiungere quelli che
potrebbero aversi sulla Barcolana, che notoriamente attira da
sempre imbarcazioni sia dall'Italia che da paesi esteri. Ed è per
questo che quello della nautica é un altro fronte su cui la
Regione deve far sentire la propria voce, perché più peculiari
sono i suoi interessi rispetto ad altre realtà.
La concorrenza delle marine slovene e croate, nonché di quelle
turche - sottolinea la rappresentante di UAR - ha già fatto
sentire i propri effetti con il trasferimento su quella parte di
costa dell'Adriatico di numerosissimi natanti e le previsioni per
il futuro non tranquillizzano affatto. Non verranno colpiti
soltanto i proprietari di imbarcazioni che porteranno le loro
imbarcazioni altrove, ma ci sarà l'ulteriore crollo del mercato
dell'usato; la difficoltà ad attrarre imbarcazioni battenti
bandiera estera con danno per il turismo, le operazioni di
refitting o restauro, oltre che per le regate e gli eventi; un
crollo dei già scarsi investimenti nella filiera.
Per questo, secondo la Rosolen, è necessario che la Regione,
oltre all'interessamento e al dialogo già avviato dall'assessore
Seganti, pianifichi iniziative in ambito nazionale e locale.
Da un lato - spiega la consigliera - promuovendo iniziative a
sostegno della filiera regionale, non limitandosi quindi alla
norma. Penso, ad esempio, ad azioni che portino all'apertura di
un polo locale della nautica, che sia saldamente nelle mani della
filiera e alla cui attivazione possono concorrere
significativamente i fondi europei. In questo modo, la filiera
non verrebbe a perdere mercato ma semplicemente diversificherebbe
territorialmente il mercato stesso. Dall'altro avviando azioni di
coordinamento anche a livello nazionale, affinché le associazioni
datoriali, gli enti camerali e locali (Comuni costieri, Province,
Regioni) definiscano assieme nuovi criteri di applicazione e
calcolo della tassa di stazionamento stessa.