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UAR: Rosolen, tassa di stazionamento danno per economia nautica

16.01.2012
14:52
(ACON) Trieste, 16 gen - COM/RC - "Se non si fa marcia indietro sulla tassa di stazionamento, gli effetti sull'economia nautica e turistica della regione potrebbero essere pesantissimi". Lo afferma la consigliera di Un'Altra Regione, Alessia Rosolen, nella sua interrogazione alla Giunta.

Oltre agli effetti già ampiamente denunciati nel corso di queste settimane - evidenzia Rosolen - dobbiamo aggiungere quelli che potrebbero aversi sulla Barcolana, che notoriamente attira da sempre imbarcazioni sia dall'Italia che da paesi esteri. Ed è per questo che quello della nautica é un altro fronte su cui la Regione deve far sentire la propria voce, perché più peculiari sono i suoi interessi rispetto ad altre realtà.

La concorrenza delle marine slovene e croate, nonché di quelle turche - sottolinea la rappresentante di UAR - ha già fatto sentire i propri effetti con il trasferimento su quella parte di costa dell'Adriatico di numerosissimi natanti e le previsioni per il futuro non tranquillizzano affatto. Non verranno colpiti soltanto i proprietari di imbarcazioni che porteranno le loro imbarcazioni altrove, ma ci sarà l'ulteriore crollo del mercato dell'usato; la difficoltà ad attrarre imbarcazioni battenti bandiera estera con danno per il turismo, le operazioni di refitting o restauro, oltre che per le regate e gli eventi; un crollo dei già scarsi investimenti nella filiera.

Per questo, secondo la Rosolen, è necessario che la Regione, oltre all'interessamento e al dialogo già avviato dall'assessore Seganti, pianifichi iniziative in ambito nazionale e locale.

Da un lato - spiega la consigliera - promuovendo iniziative a sostegno della filiera regionale, non limitandosi quindi alla norma. Penso, ad esempio, ad azioni che portino all'apertura di un polo locale della nautica, che sia saldamente nelle mani della filiera e alla cui attivazione possono concorrere significativamente i fondi europei. In questo modo, la filiera non verrebbe a perdere mercato ma semplicemente diversificherebbe territorialmente il mercato stesso. Dall'altro avviando azioni di coordinamento anche a livello nazionale, affinché le associazioni datoriali, gli enti camerali e locali (Comuni costieri, Province, Regioni) definiscano assieme nuovi criteri di applicazione e calcolo della tassa di stazionamento stessa.