News


III Comm: visita conoscitiva al pronto soccorso di Cattinara (TS)

17.01.2012
16:31
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/RC - Chi si rivolge al pronto soccorso viene accolto dal personale infermieristico che gli attribuisce un codice a cui corrisponde un colore indicante l'urgenza: rosso (priorità assoluta), giallo (priorità elevata), verde (priorità bassa) o bianco (nessuna urgenza), a cui si può affiancare il blu (casi con percorso facilitato, inviati direttamente allo specialista). A completamento, è previsto il codice nero, per i casi di pazienti che arrivano in ospedale subito dopo il decesso.

Questo passaggio è ciò che in gergo si chiama "triage" d'ingresso ed è una delle questioni più dibattute degli ultimi mesi, legata alle prestazioni fornite dai pronto soccorso e ai tempi di attesa prima di vedersi prestare attenzione.

Le notizie sull'argomento riportate dagli organi di informazione non sono sempre rosee, così i consiglieri del gruppo del PD presenti in III Commissione consiliare hanno ottenuto di fare una visita al pronto soccorso (PS) dell'ospedale triestino di Cattinara. A guidare la ricognizione è stato il vicepresidente della Commissione Sergio Lupieri (PD).

Molti i dati resi noti dai direttori generale, sanitario e amministrativo, ma a tirare le somme della questione è stato il responsabile del Pronto soccorso, Walter Zalukar. Il codice è solo l'espressione di un'urgenza - ha così esordito il medico. Guai a credere che i codici bianchi non siano casi da pronto soccorso. In 5 anni abbiamo registrato un aumento anche del 500% dei ricoveri di anziani. Ogni giorni sono almeno 50 gli ultraottantenni portati qui.

Sempre da Zalukar si è poi appreso che al Pronto soccorso di Cattinara dopo le 11.00 arriva anche un paziente ogni 3 minuti; a volte le attese sono solo di un paio d'ore, ma certi giorni possono essere anche di 12 ore, questo dipende appunto dal numero di persone che vi fanno ricorso, persone che spesso non sarebbero dovute arrivare in PS. Però tutti i codici gialli e rossi non hanno mai registrato più di 5/10 minuti di attesa e a nessuno di questi è mai stato negato un ricovero.

Abbiamo carenze di risorse - fa sapere sempre il direttore. Il numero degli infermieri è inferiore alle esigenze; su 60 festività annue, almeno 40 le passiamo in ospedale; abbiamo una sola stazione radiologica e la facciamo funzionare al doppio di quanto dovrebbe, ciò a volte a scapito della qualità, ma è inevitabile.

Quello che si segnala come insufficiente, quando non del tutto mancante, è il coordinamento tra Aziende ospedaliere, Aziende territoriali, medici di base, residenze per anziani, un coordinamento che abbasserebbe notevolmente il numero dei pazienti che arrivano inappropriatamente al PS. Per cambiare un catetere, ad esempio - ha spiegato Zalukar - non serve certo un intervento al PS, come invece oggi si fa. Se un anziano arriva al venerdì sera, visto che i Distretti non predispongono attività di RSA o di assistenza domiciliare sino a lunedì, siamo costretti a ricoverarlo per tre giorni. E via dicendo.

Un progetto di coordinamento tra le varie strutture era stato preparato alcuni anni fa, ma dal 2008 le cose si sono fermate - ha concluso il medico.

Dal direttore generale Francesco Cobello, e da quello sanitario Giampaolo Canciani, intanto i consiglieri avevano ottenuto alcune cifre indicative degli anni dal 2007 al 2011, a cominciare dal personale dipendente che nel 2011 era di 152 unità, di cui 23 dirigenti medici, 72 infermieri e 32 ausiliari. Gli accessi al PS di Cattinara, guardando al primo semestre 2011, sono stati 24.259 (61,8%), quelli al PS dell'ospedale Maggiore 12.595 (32,1%), più i 2.414 (6,1%) che si sono rivolti al Centro prime cure sempre del Maggiore, attivo dalle 20.00 alle 8.00. Totale: 39.268 accessi.

Focalizzando l'attenzione sul PS di Cattinara, si registrano 435 casi di codice rosso di cui 375 tramutati in ricovero (86,2%); 4.066 gialli diventati 2.089 ricoveri (51,4%); 12.694 verdi con 4.376 ricoveri (34,5%); 7.048 bianchi di cui 464 ricoveri (6,6%); 15 blu diventati ricovero in 2 casi (30,1%); 2 codici neri. Facendo sintesi, si può quindi affermare che la maggior parte sono codici verdi, a seguire bianchi; se dei primi, due pazienti su tre sono dimessi, per i secondi sono 9 su 10 ad esserlo.

L'analisi dei dirigenti dell'ospedale di Cattinara si è quindi spinta oltre. Nel periodo 13 gennaio-31 ottobre 2011 è stata effettuata una raccolta a campione dei casi giunti al PS, ma apparentemente evitabili: dei 345 casi analizzati, per la maggior parte si trattava di soggetti anziani o molto anziani, provenienti da Case di riposo e trasportati con l'ambulanza. Altri dati di analisi fanno emergere che non basta un ambulatorio mono-specialistico a risolvere i problemi perché la "codifica colore" racchiude una miscellanea di condizioni afferenti a specialità diverse; la fascia di età 36-64 anni è la più rappresentata; le patologie mal definite e quelle mentali sono la causa più frequente di ritorno al PS.

Il gruppo di lavoro creato per studiare come decongestionare il Pronto soccorso ha dato delle prime indicazioni, tra cui attivare percorsi di deflusso verso gli ambulatori; attivare un ambulatorio di Medicina interna aperto ai medici di medicina generale; integrare la procedura triage con il reindirizzamento degli accessi impropri. Non da ultimo, il PS di Cattinara risulta ormai inadeguato all'attività richiesta perciò urge un finanziamento specifico per aggiornare la sua logistica.

(foto; immagini tv)