III Comm: visita conoscitiva al pronto soccorso di Cattinara (TS)
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/RC - Chi si rivolge al pronto
soccorso viene accolto dal personale infermieristico che gli
attribuisce un codice a cui corrisponde un colore indicante
l'urgenza: rosso (priorità assoluta), giallo (priorità elevata),
verde (priorità bassa) o bianco (nessuna urgenza), a cui si può
affiancare il blu (casi con percorso facilitato, inviati
direttamente allo specialista). A completamento, è previsto il
codice nero, per i casi di pazienti che arrivano in ospedale
subito dopo il decesso.
Questo passaggio è ciò che in gergo si chiama "triage" d'ingresso
ed è una delle questioni più dibattute degli ultimi mesi, legata
alle prestazioni fornite dai pronto soccorso e ai tempi di attesa
prima di vedersi prestare attenzione.
Le notizie sull'argomento riportate dagli organi di informazione
non sono sempre rosee, così i consiglieri del gruppo del PD
presenti in III Commissione consiliare hanno ottenuto di fare una
visita al pronto soccorso (PS) dell'ospedale triestino di
Cattinara. A guidare la ricognizione è stato il vicepresidente
della Commissione Sergio Lupieri (PD).
Molti i dati resi noti dai direttori generale, sanitario e
amministrativo, ma a tirare le somme della questione è stato il
responsabile del Pronto soccorso, Walter Zalukar. Il codice è
solo l'espressione di un'urgenza - ha così esordito il medico.
Guai a credere che i codici bianchi non siano casi da pronto
soccorso. In 5 anni abbiamo registrato un aumento anche del 500%
dei ricoveri di anziani. Ogni giorni sono almeno 50 gli
ultraottantenni portati qui.
Sempre da Zalukar si è poi appreso che al Pronto soccorso di
Cattinara dopo le 11.00 arriva anche un paziente ogni 3 minuti; a
volte le attese sono solo di un paio d'ore, ma certi giorni
possono essere anche di 12 ore, questo dipende appunto dal numero
di persone che vi fanno ricorso, persone che spesso non sarebbero
dovute arrivare in PS. Però tutti i codici gialli e rossi non
hanno mai registrato più di 5/10 minuti di attesa e a nessuno di
questi è mai stato negato un ricovero.
Abbiamo carenze di risorse - fa sapere sempre il direttore. Il
numero degli infermieri è inferiore alle esigenze; su 60
festività annue, almeno 40 le passiamo in ospedale; abbiamo una
sola stazione radiologica e la facciamo funzionare al doppio di
quanto dovrebbe, ciò a volte a scapito della qualità, ma è
inevitabile.
Quello che si segnala come insufficiente, quando non del tutto
mancante, è il coordinamento tra Aziende ospedaliere, Aziende
territoriali, medici di base, residenze per anziani, un
coordinamento che abbasserebbe notevolmente il numero dei
pazienti che arrivano inappropriatamente al PS. Per cambiare un
catetere, ad esempio - ha spiegato Zalukar - non serve certo un
intervento al PS, come invece oggi si fa. Se un anziano arriva al
venerdì sera, visto che i Distretti non predispongono attività di
RSA o di assistenza domiciliare sino a lunedì, siamo costretti a
ricoverarlo per tre giorni. E via dicendo.
Un progetto di coordinamento tra le varie strutture era stato
preparato alcuni anni fa, ma dal 2008 le cose si sono fermate -
ha concluso il medico.
Dal direttore generale Francesco Cobello, e da quello sanitario
Giampaolo Canciani, intanto i consiglieri avevano ottenuto alcune
cifre indicative degli anni dal 2007 al 2011, a cominciare dal
personale dipendente che nel 2011 era di 152 unità, di cui 23
dirigenti medici, 72 infermieri e 32 ausiliari. Gli accessi al PS
di Cattinara, guardando al primo semestre 2011, sono stati 24.259
(61,8%), quelli al PS dell'ospedale Maggiore 12.595 (32,1%), più
i 2.414 (6,1%) che si sono rivolti al Centro prime cure sempre
del Maggiore, attivo dalle 20.00 alle 8.00. Totale: 39.268
accessi.
Focalizzando l'attenzione sul PS di Cattinara, si registrano 435
casi di codice rosso di cui 375 tramutati in ricovero (86,2%);
4.066 gialli diventati 2.089 ricoveri (51,4%); 12.694 verdi con
4.376 ricoveri (34,5%); 7.048 bianchi di cui 464 ricoveri (6,6%);
15 blu diventati ricovero in 2 casi (30,1%); 2 codici neri.
Facendo sintesi, si può quindi affermare che la maggior parte
sono codici verdi, a seguire bianchi; se dei primi, due pazienti
su tre sono dimessi, per i secondi sono 9 su 10 ad esserlo.
L'analisi dei dirigenti dell'ospedale di Cattinara si è quindi
spinta oltre. Nel periodo 13 gennaio-31 ottobre 2011 è stata
effettuata una raccolta a campione dei casi giunti al PS, ma
apparentemente evitabili: dei 345 casi analizzati, per la maggior
parte si trattava di soggetti anziani o molto anziani,
provenienti da Case di riposo e trasportati con l'ambulanza.
Altri dati di analisi fanno emergere che non basta un ambulatorio
mono-specialistico a risolvere i problemi perché la "codifica
colore" racchiude una miscellanea di condizioni afferenti a
specialità diverse; la fascia di età 36-64 anni è la più
rappresentata; le patologie mal definite e quelle mentali sono la
causa più frequente di ritorno al PS.
Il gruppo di lavoro creato per studiare come decongestionare il
Pronto soccorso ha dato delle prime indicazioni, tra cui attivare
percorsi di deflusso verso gli ambulatori; attivare un
ambulatorio di Medicina interna aperto ai medici di medicina
generale; integrare la procedura triage con il reindirizzamento
degli accessi impropri. Non da ultimo, il PS di Cattinara risulta
ormai inadeguato all'attività richiesta perciò urge un
finanziamento specifico per aggiornare la sua logistica.
(foto; immagini tv)