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PD: Menis, senza interinali a riscio Direzione energia

17.01.2012
17:01
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/AB - Il delicato tema dell'energia torna al centro dell'attenzione. Dopo le polemiche che nella scorsa primavera avevano contrapposto l'assessore regionale alle categorie economiche, che lamentavano i ritardi nell'adozione del Piano energetico regionale, è il consigliere regionale Paolo Menis (PD) a riaccendere i riflettori sulle difficoltà operative a cui è costretta la Direzione regionale energia. Da diversi mesi il Partito Democratico, ricorda Menis, denuncia il disinteresse della Giunta verso un settore, quello energetico, d'importanza strategica per il sistema produttivo regionale, evidenziando il sottodimensionamento dell'ufficio competente, costretto fino a pochi mesi fa a lavorare in condizioni di pesante carenza di organico.

Una difficoltà che si è tradotta nell'accumulo di un grave arretrato, con centinaia di pratiche ferme che hanno provocato un danno economico enorme, che si aggira sul miliardo di euro. A tanto ammonterebbero, infatti, gli investimenti, sia pubblici che privati, bloccati per la mancanza di autorizzazioni.

A fine estate, prosegue il democratico, su nostra sollecitazione, l'assessore aveva provveduto a un'integrazione dell'organico della Direzione incaricata di seguire quest'ambito, con 15 nuove unità di personale assunte come interinali, la cui scadenza era fissata per il 17 dicembre scorso.

Inspiegabilmente però tali contratti non sono stati rinnovati, diversamente da quanto accaduto ai precari impegnati in altri settori, come ad esempio quelli del Consiglio regionale. Una scelta quanto meno discutibile, che tutti i gruppi di opposizione hanno voluto stigmatizzare sottoscrivendo un ordine del giorno che impegna la Giunta Tondo a riconsiderare la sua decisione, per salvaguardare la professionalità e l'esperienza, sia pure ancora in fase di formazione, del personale che, se fosse riconfermato, potrebbero garantire in prospettiva la piena efficienza della Direzione energia. Per la cronaca, conclude Menis, se gli atti sono esplicativi del pensiero e delle convinzioni, l'ordine del giorno è stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra.