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II Comm: aumento accise carburanti, situazione regionale

19.01.2012
17:22
(ACON) Trieste, 19 gen - RC - La parola più usata é stata: preoccupazione, e tanta.

Preoccupati si sono detti i rappresentanti dei benzinai, i rappresentanti dei Comuni di Trieste e Gorizia, i consiglieri della II Commissione consiliare, a partire dal presidente Federico Razzini (LN). Ed è un sentimento che nasce dall'aumento delle accise sui carburanti dettato dalla legge nazionale 214/2011 e che sta avendo come prima conseguenza la riduzione sino al 70% delle vendite di benzina e gasolio alle pompe della regione (così nelle zone confinarie, mentre nel Pordenonese si segnala un calo del 20%). Tradotto: 210-230 milioni di litri di carburante non venduti.

La seconda conseguenza - è emerso dal dibattito - è che chi si reca oltre confine per fare il pieno (e si parla di circa 10.000 persone al giorno) approfitta per fare anche la spesa, di sigarette certo, ma non solo. Così anche la vendita di altri prodotti è in calo, con grave danno per più settori del commercio italiano.

E ancora: minori sono gli introiti per i gestori delle pompe, maggiore è la possibilità di dover ricorrere a licenziamenti o a chiusure degli impianti stessi.

Ma a rimetterci non sono solo i benzinai - è stato l'allarme dei presenti. Perché anche le entrate per lo Stato sono conseguentemente in forte calo: se la situazione del 2012 fosse la stessa del 2011, gli introiti statali potrebbero essere dell'ordine di 643 milioni di euro, mentre le previsioni dovute alla nuova legge portano tale cifra a 412, ovvero a una perdita per le casse statali di 231 milioni.

Ecco che la proposta dei rappresentanti dei gestori è quella di ottenere dal Governo Monti una revisione dell'entità delle compartecipazioni al gettito d'accisa sulle benzine e sul gasolio che competono alla Regione, ovvero che dal primo marzo prossimo ad essa vada una quota pari a 0,075 euro per ogni litro erogato in Friuli Venezia Giulia. Ciò dovrebbe farle incamerare circa 51 milioni di euro aggiuntivi, da utilizzare per aumentare gli sconti ai cittadini e contrastare così il divario di prezzi con la Slovenia (circa 39 centesimi/litro in meno per la benzina e circa 42 per il gasolio) e l'Austria (circa 38 centesimi/litro in meno per la benzina e circa 33 per il gasolio).

Altra proposta, intervenire sul fatto che la rete distributiva del Friuli Venezia Giulia si distingue per una quasi totale assenza di impianti metano, cosa che non consente il diffondersi di questo carburante sebbene sia a basso impatto ambientale e non da ultimo a basso costo. La richiesta è di modificare nuovamente la legge regionale n. 14 del 2010 affinché si imponga ai nuovi impianti l'erogazione del metano insieme a quella dell'energia elettrica, in modo che anche i cittadini della regione possano utilizzare prodotti a basso impatto ambientale e a basso costo.

Sempre in riferimento agli impianti, poi, c'è chi ha segnalato come, Trieste a parte, non si sia ancora messa in atto una razionalizzazione della diffusione dei distributori sul territorio.

Da parte del presidente Razzini l'impegno a trasmettere al Capo del Governo, Mario Monti, una nota sulle considerazioni emerse nel corso della seduta quale segnale che le istituzioni regionali sono a fianco dei cittadini e dei gestori dei carburanti. Perché il problema è serio e reale - hanno dichiarato tanto dal centrodestra quanto dal centrosinistra - e c'è bisogno di una manovra eccezionale e tempestiva.

(foto, immagini tv)