II Comm: aumento accise carburanti, situazione regionale
(ACON) Trieste, 19 gen - RC - La parola più usata é stata:
preoccupazione, e tanta.
Preoccupati si sono detti i rappresentanti dei benzinai, i
rappresentanti dei Comuni di Trieste e Gorizia, i consiglieri
della II Commissione consiliare, a partire dal presidente
Federico Razzini (LN). Ed è un sentimento che nasce dall'aumento
delle accise sui carburanti dettato dalla legge nazionale
214/2011 e che sta avendo come prima conseguenza la riduzione
sino al 70% delle vendite di benzina e gasolio alle pompe della
regione (così nelle zone confinarie, mentre nel Pordenonese si
segnala un calo del 20%). Tradotto: 210-230 milioni di litri di
carburante non venduti.
La seconda conseguenza - è emerso dal dibattito - è che chi si
reca oltre confine per fare il pieno (e si parla di circa 10.000
persone al giorno) approfitta per fare anche la spesa, di
sigarette certo, ma non solo. Così anche la vendita di altri
prodotti è in calo, con grave danno per più settori del commercio
italiano.
E ancora: minori sono gli introiti per i gestori delle pompe,
maggiore è la possibilità di dover ricorrere a licenziamenti o a
chiusure degli impianti stessi.
Ma a rimetterci non sono solo i benzinai - è stato l'allarme dei
presenti. Perché anche le entrate per lo Stato sono
conseguentemente in forte calo: se la situazione del 2012 fosse
la stessa del 2011, gli introiti statali potrebbero essere
dell'ordine di 643 milioni di euro, mentre le previsioni dovute
alla nuova legge portano tale cifra a 412, ovvero a una perdita
per le casse statali di 231 milioni.
Ecco che la proposta dei rappresentanti dei gestori è quella di
ottenere dal Governo Monti una revisione dell'entità delle
compartecipazioni al gettito d'accisa sulle benzine e sul gasolio
che competono alla Regione, ovvero che dal primo marzo prossimo
ad essa vada una quota pari a 0,075 euro per ogni litro erogato
in Friuli Venezia Giulia. Ciò dovrebbe farle incamerare circa 51
milioni di euro aggiuntivi, da utilizzare per aumentare gli
sconti ai cittadini e contrastare così il divario di prezzi con
la Slovenia (circa 39 centesimi/litro in meno per la benzina e
circa 42 per il gasolio) e l'Austria (circa 38 centesimi/litro in
meno per la benzina e circa 33 per il gasolio).
Altra proposta, intervenire sul fatto che la rete distributiva
del Friuli Venezia Giulia si distingue per una quasi totale
assenza di impianti metano, cosa che non consente il diffondersi
di questo carburante sebbene sia a basso impatto ambientale e non
da ultimo a basso costo. La richiesta è di modificare nuovamente
la legge regionale n. 14 del 2010 affinché si imponga ai nuovi
impianti l'erogazione del metano insieme a quella dell'energia
elettrica, in modo che anche i cittadini della regione possano
utilizzare prodotti a basso impatto ambientale e a basso costo.
Sempre in riferimento agli impianti, poi, c'è chi ha segnalato
come, Trieste a parte, non si sia ancora messa in atto una
razionalizzazione della diffusione dei distributori sul
territorio.
Da parte del presidente Razzini l'impegno a trasmettere al Capo
del Governo, Mario Monti, una nota sulle considerazioni emerse
nel corso della seduta quale segnale che le istituzioni regionali
sono a fianco dei cittadini e dei gestori dei carburanti. Perché
il problema è serio e reale - hanno dichiarato tanto dal
centrodestra quanto dal centrosinistra - e c'è bisogno di una
manovra eccezionale e tempestiva.
(foto, immagini tv)