PD: Menis, ancora critica situazione matricole medicina a Udine
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/MPB - Nonostante gli appelli,
continua a essere particolarmente critica la situazione dei posti
disponibili per le matricole di Medicina e lauree sanitarie
dell'Università di Udine. Secondo gli ultimi dati, infatti, si è
passati dai 495 posti del 2010/11 ai 426 dell'anno in corso, con
una riduzione complessiva pari al 14%.
A segnalarlo è il consigliere del Partito Democratico Paolo
Menis, che evidenzia come tutto questo si verifichi nonostante
pochi giorni fa sia stato operato un aumento di 10 posti per il
corso di laurea in Medicina che non era programmato, ma che è
stato fatto a dicembre su sollecitazione del ministero (di questi
10 studenti ben 7 provengono dalla facoltà di Medicina di
Trieste).
Una contrazione molto preoccupante, precisa Menis, in netta
controtendenza con il dato relativo agli studenti che hanno
affrontato le prove di selezione che risultano aumentati
quest'anno del 30% (circa 800 studenti per Medicina e 1.300 per
le lauree sanitarie). Un incremento in linea con il fabbisogno
professionale nazionale, come ha ribadito anche il ministero
della Salute nel luglio scorso confermando che, nei prossimi 10
anni, serviranno almeno 3.000 medici in più rispetto ai circa
9.500 che ogni anno concludono la formazione universitaria.
Il problema è sicuramente la carenza di risorse - prosegue il
consigliere - accentuata dal decreto Gelmini che ha ingessato il
turn-over impedendo l'assunzione di nuovi docenti e bloccando
così le prospettive di sviluppo per gli atenei. Tuttavia, anche
sul fronte organizzativo esistono margini di miglioramento.
Ci sono corsi, come ad esempio Ostetricia (che attualmente ha 5
posti) per cui triplicare o quadruplicare le ammissioni non
avrebbe alcun costo, né a livello di docenza, nè strutturale.
Allo stesso tempo si potrebbero fare economie redistribuendo
alcune figure professionali come i tutor - il cui incarico,
avverte Menis, viene svolto di personale in aspettativa dalla
sanità e il cui stipendio ricade quindi sulla Regione - che in
alcuni indirizzi sono in numero ben maggiore rispetto a quanto
richiesto dalla normativa nazionale e quindi potrebbero essere
ricollocati.
I medici sono il primo fattore che concorre all'eccellenza del
nostro sistema sanitario e come tali vanno tutelati e valorizzati
- conclude Menis. - Mi auguro che la Regione, che nei prossimi
mesi affronterà il tema della programmazione, sappia porre
rimedio alle criticità evidenziate, garantendo almeno 500 posti
per il prossimo anno accademico. Si tratta, tutto sommato, di
dare un'opportunità in più al futuro dei giovani del nostro
Friuli Venezia Giulia.