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PD: Pupulin, crisi precipita, occorrono misure immediate

20.01.2012
15:27
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/MPB - Il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin segue costantemente l'andamento della cassa integrazione e gli ultimi dati registrati gli fanno dire che particolarmente forte è il rischio che la crisi precipiti e che il sistema regionale può farcela a patto di mettere in campo misure immediate.

"È in continuo aumento il numero delle aziende che fanno ricorso ai decreti di cassa integrazione straordinaria - avverte Pupulin: fino al 31 dicembre sono state in Italia 6.848 con un +1,94% sullo stesso periodo, e riguardano 10.743 unità aziendali territoriali: risultano in forte aumento sul 2010 con un +15,39%. Le regioni con l'aumento maggiore restano la Calabria con+67,27%, la Toscana con +45,11%, la Sardegna con +42,19%, il Friuli Venezia Giulia con +25,73%, la Campania con +19,64%. Si mantengono in calo i ricorsi per crisi aziendale -15,80%, con 4.008 decreti; rappresentano però il 58,53% del totale.

"Tendono ad aumentare il ricorso al fallimento,+44,82%, il ricorso al concordato preventivo, +41,00%, e anche le domande sulle altre causali. Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell'impresa, che manifestano la volontà delle imprese in crisi di continuare la sfida, purtroppo continuano ad essere solo il 7,86% del totale dei decreti.

"Un brutto segnale, dunque, anche per il Friuli Venezia Giulia che risulta uno dei territori a maggior rischio, soprattutto nei settori produttivi. Un'analisi più specifica mette in risalto la dimensione regionale della crisi. In regione hanno richiesto un decreto sulla base di diverse motivazioni di stato di crisi aziendale ben 259 società nel corso dello anno 2011 (con un aumento del 25,73% rispetto alle 206 del 2010 ). Gli stabilimenti controllati presenti sul territorio sono stati 439, mentre quelli controllati da società residenti in regione sono state 374. Le motivazioni sono le più diverse. Hanno richiesto il decreto per crisi, ristrutturazione, riorganizzazione aziendale 169 realtà (nel 2010 erano risultate 168), 45 per contratto di solidarietà (16 nel 2010 ), 25 i fallimenti (12 nel 2010 ), 16 i concordati preventivi (8 nel 2010 ), 3 per amministrazione controllata (2 nel 2010 ), 1 caso di liquidazione coatta amministrativa.

"Un panorama che manifesta una dimensione vasta di crisi, che merita la messa in atto di misure straordinarie, per impedire che una possibile ulteriore recessione metta a rischio tante imprese regionali, che hanno saputo e voluto resistere, ma che davanti alle nuove turbolenze economiche e finanziarie potrebbero subire contraccolpi pesanti. Le maggiori entrate derivanti dall'incremento dell'addizionale IRPEF regionale per le annualità 2011 e 2012, per questi motivi, debbono venir trasferite in parte significativa ad aumentare in modo consistente i fondi di rotazione ed il sistema di garanzie per l'accesso al credito da parte delle imprese. La bufera finanziaria in atto sta determinando una stretta creditizia, che può soffocare anche imprese sane, disponibili a continuare a scommettere sul futuro ed a decidere i necessari investimenti per competere in un mercato sempre più difficile. In questa situazione soffrono per certo maggiormente i territori a maggior vocazione industriale, ma le difficili situazioni della Fincantieri, della Ferriera di Servola e di molte altre imprese grandi e piccole fanno capire quanto diffusa sia la congiuntura negativa. Infatti risulta coinvolto l'intero territorio regionale, con in testa la provincia di Udine dove 140 società e 223 stabilimenti sono stati interessati dalla cassa straordinaria, segue Pordenone con 81 società e133 stabilimenti, Gorizia con 19 società e 45 stabilimenti, Trieste con 19 società e 38 stabilimenti.

"Una situazione di allarme da affrontare - conclude Pupulin - con l'immediato coinvolgimento delle organizzazioni economiche e sindacali per concordare le misure tempestive opportune per intervenire senza ulteriori rinvii e con mezzi adeguati".