IV Comm: audizione presidente Autorità Porto di Trieste
(ACON) Trieste, 24 gen - RC - È arrivata con il Piano di
rilancio pluriennale fresco di stampa e ha ricevuto i
ringraziamenti del PD per la celerità con cui si è presentata
all'audizione in IV Commissione consiliare - presieduta da
Alessandro Colautti (Pdl) - che il Gruppo aveva richiesto meno di
due settimane fa.
Per circa un'ora Marina Monassi, presidente dell'Autorità
portuale di Trieste (APT), ha illustrato i punti salienti del
Piano operativo delle opere, che non si può chiamare Piano
industriale solo perché non siamo dei privati - ha detto subito
la Monassi - ma lo abbiamo concepito proprio come se APT fosse
una SpA. Poi ha parlato del regime di Porto franco e dei Punti
franchi, della strategia nei confronti di Alpe Adria e di Adria
Fer, dell'uscita da Asso porti, della situazione in ripresa della
TTP oggi Tani, nonché, dietro sollecitazione di Sergio Lupieri
(PD), dei rapporti con gli armatori e i fornitori, dello sviluppo
del Porto sulla base del Corridoio V, della tassa di ancoraggio e
della quota di gestione degli ormeggi.
La presidente non ha mancato di dare atto alla Regione
dell'indispensabile sostegno finanziario al Porto e non ha
nascosto una certa preoccupazione data dall'aumento dei container
e delle navi da gestire, anche da crociera con relativi
passeggeri, in uno spazio di manovra diventato troppo piccolo,
che non può fare affidamento sul posizionamento in altezza dei
container per i pericoli causati dalla bora. Altro punto di
orgoglio, assicurare i pagamenti delle fatture a 30 giorni, senza
mai un giorno di ritardo.
Quanto al Piano di rilancio, dopo aver assicurato che si tratta
di un documento che sarà aggiornato ogni 4-6 mesi, ne ha
presentato soprattutto la parte concernente gli interventi da
avviare.
Piattaforma logistica: lavori di interramento fra scalo legnami,
area ex Sidecar e area ex Italsider, il tutto inquadrato nella
prospettiva del trasporto combinato strada-mare; costi del primo
stralcio del progetto pari a 132,4 milioni di euro, costi del
secondo stralcio 184,5 milioni, attualmente non coperti da alcun
finanziamento.
Terminal Ro-Ro (per navi-traghetto che caricano camion in modo
autonomo) alle Noghere, nei pressi del confine tra i Comuni di
Trieste e Muggia, e il canale di Zaule: la finalità è utilizzare
le aree oggi dimesse creando nuovi centri destinati alle attività
terziarie, non inquinanti; l'intervento però non può essere
avviato finché non sarà terminata l'approvazione del Piano
regolatore portuale, intanto si può avviare un intervento
preliminare che non modifica la linea di costa; tra sistemazione
dei piazzali e lavori di banchinamento, si parla di 27 milioni di
spesa.
Nuovo terminal ferroviario di Campo Marzio: un'analisi
dell'armamento ferroviario esistente, tra binari all'interno
della circoscrizione demaniale del porto di Trieste e binari
nell'area di competenza di Rete ferroviaria italiana-RFI, ha
evidenziato che si potrebbe realizzare un nuovo impianto
ferroviario a cavallo tra le aree demaniali e delle ferrovie, in
particolare a servizio del Molo VII; tra ripristini, nuova rampa,
nuovi binari e dismissione di quelli non utilizzati, l'intervento
costerebbe 10 milioni.
Ampliamento della banchina nord del molo VII: si tratta di lavori
di riqualificazione e allargamento del Molo VII sede del terminal
contenitori; il costo è di 19 milioni.
La lista in tutto parla di interventi per 582,56 milioni di euro
di cui 434,36 sono quelli ancora da finanziare (51,4 sono a
carico di APT; 61,7 sono la quota dei concessionari; 321,26 sono
a carico di altri enti come Regione e Stato).
Per quanto riguarda Adria Fer, la Monassi ha parlato di pareggio
di bilancio raggiunto dopo 7 anni di passività, di tagli e
ottimizzazione dei costi, di piano tariffario uguale per tutte le
compagnie che entrano, straniere o italiane che siano; ciò sta
consentendo di pagare le manutenzioni, che sono costosissime.
Quanto ad Alpe Adria, la Monassi ha parlato della linea
ferroviaria merci che si sta sviluppando fra Trieste e il porto
di Rostock, nel Nord della Germania. Il collegamento è operato
appunto, da Alpe Adria, società partecipata dall'Autorità
portuale, dalla società finanziaria regionale Friulia e da
Trenitalia. La presidente ha spiegato che a novembre APT voleva
alienare le proprie quote, ma il Comitato portuale ha chiesto un
rinvio della decisione; ora ci sarà un anno di tempo per decidere
il da farsi.
E un pensiero è andato anche alla situazione crociere, in forte
aumento. Dopo quanto accaduto a Costa Concordia - ha fatto
presente - i passeggeri hanno bisogno di essere rassicurati e
messi a loro agio. Servono parcheggi, opere di messa in sicurezza
e personale per la sicurezza, bisogna mettere in riparazione il
molo Audace, essere collegati con l'aeroporto, perché si deve
fare sistema.
(foto; immagini tv)