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IV Comm: audizione presidente Autorità Porto di Trieste

24.01.2012
15:49
(ACON) Trieste, 24 gen - RC - È arrivata con il Piano di rilancio pluriennale fresco di stampa e ha ricevuto i ringraziamenti del PD per la celerità con cui si è presentata all'audizione in IV Commissione consiliare - presieduta da Alessandro Colautti (Pdl) - che il Gruppo aveva richiesto meno di due settimane fa.

Per circa un'ora Marina Monassi, presidente dell'Autorità portuale di Trieste (APT), ha illustrato i punti salienti del Piano operativo delle opere, che non si può chiamare Piano industriale solo perché non siamo dei privati - ha detto subito la Monassi - ma lo abbiamo concepito proprio come se APT fosse una SpA. Poi ha parlato del regime di Porto franco e dei Punti franchi, della strategia nei confronti di Alpe Adria e di Adria Fer, dell'uscita da Asso porti, della situazione in ripresa della TTP oggi Tani, nonché, dietro sollecitazione di Sergio Lupieri (PD), dei rapporti con gli armatori e i fornitori, dello sviluppo del Porto sulla base del Corridoio V, della tassa di ancoraggio e della quota di gestione degli ormeggi.

La presidente non ha mancato di dare atto alla Regione dell'indispensabile sostegno finanziario al Porto e non ha nascosto una certa preoccupazione data dall'aumento dei container e delle navi da gestire, anche da crociera con relativi passeggeri, in uno spazio di manovra diventato troppo piccolo, che non può fare affidamento sul posizionamento in altezza dei container per i pericoli causati dalla bora. Altro punto di orgoglio, assicurare i pagamenti delle fatture a 30 giorni, senza mai un giorno di ritardo.

Quanto al Piano di rilancio, dopo aver assicurato che si tratta di un documento che sarà aggiornato ogni 4-6 mesi, ne ha presentato soprattutto la parte concernente gli interventi da avviare.

Piattaforma logistica: lavori di interramento fra scalo legnami, area ex Sidecar e area ex Italsider, il tutto inquadrato nella prospettiva del trasporto combinato strada-mare; costi del primo stralcio del progetto pari a 132,4 milioni di euro, costi del secondo stralcio 184,5 milioni, attualmente non coperti da alcun finanziamento.

Terminal Ro-Ro (per navi-traghetto che caricano camion in modo autonomo) alle Noghere, nei pressi del confine tra i Comuni di Trieste e Muggia, e il canale di Zaule: la finalità è utilizzare le aree oggi dimesse creando nuovi centri destinati alle attività terziarie, non inquinanti; l'intervento però non può essere avviato finché non sarà terminata l'approvazione del Piano regolatore portuale, intanto si può avviare un intervento preliminare che non modifica la linea di costa; tra sistemazione dei piazzali e lavori di banchinamento, si parla di 27 milioni di spesa.

Nuovo terminal ferroviario di Campo Marzio: un'analisi dell'armamento ferroviario esistente, tra binari all'interno della circoscrizione demaniale del porto di Trieste e binari nell'area di competenza di Rete ferroviaria italiana-RFI, ha evidenziato che si potrebbe realizzare un nuovo impianto ferroviario a cavallo tra le aree demaniali e delle ferrovie, in particolare a servizio del Molo VII; tra ripristini, nuova rampa, nuovi binari e dismissione di quelli non utilizzati, l'intervento costerebbe 10 milioni.

Ampliamento della banchina nord del molo VII: si tratta di lavori di riqualificazione e allargamento del Molo VII sede del terminal contenitori; il costo è di 19 milioni.

La lista in tutto parla di interventi per 582,56 milioni di euro di cui 434,36 sono quelli ancora da finanziare (51,4 sono a carico di APT; 61,7 sono la quota dei concessionari; 321,26 sono a carico di altri enti come Regione e Stato).

Per quanto riguarda Adria Fer, la Monassi ha parlato di pareggio di bilancio raggiunto dopo 7 anni di passività, di tagli e ottimizzazione dei costi, di piano tariffario uguale per tutte le compagnie che entrano, straniere o italiane che siano; ciò sta consentendo di pagare le manutenzioni, che sono costosissime.

Quanto ad Alpe Adria, la Monassi ha parlato della linea ferroviaria merci che si sta sviluppando fra Trieste e il porto di Rostock, nel Nord della Germania. Il collegamento è operato appunto, da Alpe Adria, società partecipata dall'Autorità portuale, dalla società finanziaria regionale Friulia e da Trenitalia. La presidente ha spiegato che a novembre APT voleva alienare le proprie quote, ma il Comitato portuale ha chiesto un rinvio della decisione; ora ci sarà un anno di tempo per decidere il da farsi.

E un pensiero è andato anche alla situazione crociere, in forte aumento. Dopo quanto accaduto a Costa Concordia - ha fatto presente - i passeggeri hanno bisogno di essere rassicurati e messi a loro agio. Servono parcheggi, opere di messa in sicurezza e personale per la sicurezza, bisogna mettere in riparazione il molo Audace, essere collegati con l'aeroporto, perché si deve fare sistema.

(foto; immagini tv)