III Comm: petizione insufficienza venosa cronica cerebro spinale
(ACON) Trieste, 26 gen - AB - La petizione promossa
dall'Associazione CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebro
spinale), che chiede il ripristino immediato delle prestazioni di
diagnosi e trattamento della CCSVI nei pazienti con sclerosi
multipla all'interno del Servizio sanitario e l'avvio di centri
di diagnosi e cura per il suo trattamento, sottoscritta da quasi
11.000 persone, è stata illustrata dalla vicepresidente nazionale
Silvia Chinellato alla III Commissione del Consiglio regionale,
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC).
La CCSVI è una patologia dell'apparato circolatorio che colpisce
ad ampio spettro, uomini e donne, giovani e anziani. Da una
recente scoperta del prof. Paolo Zamboni, direttore del Centro
malattie vascolari dell'Università di Ferrara, questa patologia
risulta fortemente associata alla sclerosi multipla. Purtroppo,
gli interventi di angioplastica dilatativa sono stati bloccati a
causa del recepimento restrittivo, da parte della direzione
regionale alla Salute, della circolare ministeriale della scorsa
primavera.
Così oggi, per certificare questa patologia bisogna andare in
Slovenia a Portorose, oppure a Padova o a Trento e per
l'intervento chirurgico, se si ha la fortuna di riuscire a
inserirsi nella lista d'attesa di qualche Regione che ha deciso
di continuare a fornire la prestazione, lo si ottiene tramite il
Servizio sanitario, sennò bisogna rivolgersi all'estero o al
privato, con costi dai 5 ai 20.000 euro. Eppure - è stato
ribadito - si tratta di un intervento a basso rischio, nella metà
dei casi non ne servono altri e sempre almeno il 50% di chi vi si
è sottoposto ha avuto grandi benefici, con un netto miglioramento
della qualità della vita.
Purtroppo - ha concluso la Chinellato - si guarda più all'aspetto
scientifico senza rendersi conto del dramma sociale. E anche in
termini economici sarebbe quanto mai opportuno riprendere gli
interventi, perché il trattamento farmacologico della sclerosi
multipla costa ogni anno allo Stato due miliardi e 400 milioni di
euro, le medicine sono carissime, mentre qui si sta parlando di
un intervento di angioplastica in day hospital a basso costo.
Dopo una serie di interventi di approfondimento la Commissione,
consapevole della gravità del problema, ha deciso di discutere in
tempi rapidissimi la petizione per portarla all'attenzione
dell'Aula quanto prima, così da dare una risposta chiara a
quanti oggi soffrono di questa patologia.
(foto, immagini tv)