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Scuole di Trieste e Gorizia in Consiglio per "Progetto Europa"

27.01.2012
12:39
(ACON) Trieste, 27 gen - RC - Dopo Udine, si sono svolte anche a Trieste, nell'emiciclo che ospita le sedute del Consiglio regionale, le prime due conferenze organizzate dall'Associazione dei Consiglieri regionali per parlare di migrazione europea e di Politica agraria comunitaria (PAC) ai ragazzi delle classi IV e V delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. La terza, che svilupperà il tema della crisi economica e dell'unione monetaria, chiuderà il ciclo e si terrà il 7 febbraio prossimo nuovamente a Udine, sempre con gli studenti udinesi e pordenonesi. Poi il 10 si svolgerà a Staranzano, ancora con studenti degli istituti Oberdan, Carducci, Deledda, Preseren e Petrarca di Trieste, Duca degli Abruzzi e Cossar-Da Vinci di Gorizia, Brignoli di Gradisca d'Isonzo e Marconi di Staranzano.

Si tratta di una iniziativa supportata dalla Presidenza del Consiglio regionale - ha spiegato il rappresentante dell'Associazione, l'ex consigliere Adriano Ritossa - e che permetterà ai 60 studenti che avranno presentato i migliori elaborati sulle tematiche trattate dalle conferenze, di fare un viaggio-studio presso le sedi dell'Ue a Bruxelles. Siamo passati dai 120 partecipanti della scorsa edizione agli attuali 320 - ha reso noto con soddisfazione Ritossa.

A dare il benvenuto nel palazzo del Consiglio, il vicepresidente Maurizio Salvador, che non ha mancato di chiedere ai ragazzi un minuto di raccoglimento per gli internati nei campi di sterminio, oggi che si celebra la Giornata della Memoria e l'abbattimento dei cancelli del lager polacco di Auschwitz avvenuto il 27 gennaio 1945. Perché l'Europa di oggi non può dimenticare quella di ieri - ha detto. In un'epoca in cui siamo bombardati da parole nuove soprattutto economiche - come spread, rating, bund - la giornata di oggi deve riportarci a un senso più umano di Europa, cominciato con la Shoah, il dopoguerra e una coscienza europea condivisa.

I temi delle due conferenze di oggi - ha aggiunto Salvador - servono a farci riflette su un'Unione europea volta alla crescita e allo sviluppo, e forse anche troppo legata a un settore come quello degli armamenti a scapito della cultura e delle radici dei popoli. Ricordiamoci che la storia del Friuli Venezia Giulia - ha concluso - è la storia di un territorio di migranti divenuto territorio di immigrati, e dove l'agricoltura continua ad avere primaria importanza.

È quindi stato il professore Alberto Gasparini dell'Università di Trieste ad analizzare i flussi migratori attuali contrapposti a quelli che hanno visto protagoniste le genti friulane e giuliane, e a soffermarsi sul duplice significato di migrazione: da una parte emigrazione, ovvero luogo da dove si parte per cercare lavoro e che spesso coincide con il concetto di esule, e immigrazione, ovvero luogo dove si viene a lavorare, oggi come ieri.

I professori Giovanni Molari e Matteo Vittuari, invece, sono entrati nel merito della PAC sottolineando il distinguo tra agricoltura di necessità (si produce per evitare carestie e fame) e agricoltura di qualità (si produce pensando alla salute, tanto umana quanto animale, e al territorio). E hanno citato l'Eurobarometro sulla percezione dei rischi alimentari che hanno i cittadini.

(foto; immagini tv)