PD:Codega,impugnazione legge regionale welfare,caos per i Comuni
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/MPB - Il Consiglio dei ministri ha
impugnato la nuova legge regionale sul welfare e il consigliere
regionale del PD Franco Codega evidenzia che "sono chiari gli
elementi di incostituzionalità che percorrono la legge
dall'inizio alla fine".
Spiega Codega: "La Giunta regionale, nel rimettere in piedi una
nuova legge sul welfare dopo l'abbattimento, visti i rilievi
della Corte costituzionale e l'avviso di una procedura di
infrazione da parte della Commissione Europea, delle norme
precedenti, ha proceduto soprattutto ad eliminare gli elementi
palesemente in contrasto con la legislazione europea. Ma non ha
tenuto presente la nostra Costituzione. E così, per gli
interventi economici dei Comuni verso i bisognosi di aiuto, per
gli interventi a favore della famiglia e della genitorialità,
l'assegnazione del bonus bebè, gli interventi a favore della
casa, gli assegni di studio per gli studenti, si è rimasti dentro
le norme europee che prevedono la equiparazione dei cittadini
comunitari e dei lungo soggiornanti ai cittadini italiani.
"Ma - fa notare Codega - si sono intestarditi a voler comunque
introdurre la necessità di 24 mesi di residenza in regione e
soprattutto a voler richiedere di nuovo i 5 anni di residenza in
Italia oltre che i due anni in regione agli extracomunitari. E
questo non va assolutamente bene per la nostra Costituzione per
il principio, più volte sostenuto dalla sentenze della Corte
Costituzionale, secondo il quale in tale maniera si introduce
nel tessuto normativo un elemento di distinzione arbitrario, non
essendovi alcuna ragionevole correlabilità tra la condizione
positiva di ammissibilità al beneficio (quale la residenza
protratta negli anni) e gli altri particolari requisiti
(consistenti in situazioni di bisogno e di disagio riferibili
direttamente alla persona in quanto tale)".
Codega, evidenziando che i rilievi della delibera di impugnazione
sono gli stessi presentati dal PD e dall'intera opposizione
durante i lavori di Commissione e durante la discussione in Aula,
e sottolineando che la Giunta per due volte si vede bocciare le
proprie proposte, avverte: "Per i Comuni ritornerà il caos. Già
avevano disapplicato le norme precedenti, riconosciute
illegittime. Ora si riapre una stagione di confusione. Di nuovo
i Comuni non sapranno se continuare ad applicare le nuove norme
che, di nuovo, sono dichiarate incostituzionali. Se lo
facessero, saprebbero, da una parte, di applicare norme
illegittime e dall'altra, di andare incontro a ricorsi e sentenze
di tribunali chiaramente a loro sfavore".