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SA-PRC: Kocijancic, Museo Ferroviario e trasporto su rotaia

30.01.2012
14:58
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/AB - Alla conferenza congiunta del consigliere regionale di SA-PRC Igor Kocijancic e di alcuni rappresentanti eletti nelle liste della Federazione della Sinistra alla Provincia e al Comune di Trieste, nella sede del Museo Ferroviario di Campo Marzio a Trieste, si è parlato della tutela del Museo Ferroviario e della necessità di rivendicare un adeguato sistema di trasporto ferroviario per merci e persone, sia per quanto riguarda Trieste, sia per quanto riguarda l'intero territorio regionale.

Oltre a ribadire la necessità di uno sforzo congiunto delle istituzioni locali e della città per trovare una soluzione di sistema che consenta di garantire non solo la semplice sopravvivenza del Museo Ferroviario di Trieste - struttura unica in Italia - ma anche di un suo sviluppo negli anni futuri, è stato evidenziato come Trieste e il Friuli Venezia Giulia continuino a essere pesantemente penalizzate dalle scelte operate da Trenitalia in tema di collegamenti ferroviari passeggeri e merci. Trieste e il suo porto - è stato sottolineato - sono sempre più isolati dal resto del Paese e dall'Europa, soprattutto a causa delle decisioni assunte dai vertici nazionali di Trenitalia, anche a causa di un'inspiegabile passiva inerzia e del sostanziale silenzio delle istituzioni locali preposte al tema dello sviluppo del trasporto ferroviario, Regione in primis.

Così, all'incontro istituzionale che vedrà presente giovedì prossimo in città l'amministratore delegato di Trenitalia e di RFI Mauro Moretti, andrebbero poste le seguenti priorità:

- l'esigenza di fornire la regione di linee ferroviarie senza fermate dai capoluoghi provinciali a Venezia Santa Lucia, per migliori collegamenti alla rete nazionale;

- puntare su un investimento per il potenziamento della Stazione di Campo Marzio verso Sesana, per iniziare a concretizzare il progetto di ferrovia transfrontaliera rilanciato anche recentemente in sede INCE, a suo tempo già parzialmente finanziato, che potrebbe costituire un vero e proprio rilancio del trasporto ferroviario per le province di Trieste e Gorizia, garantendo anche adeguati collegamenti con l'aeroporto di Ronchi dei Legionari da Trieste, Capodistria, Gorizia e Nova Gorica;

- la vicenda dei disservizi subiti continuamente dai pendolari esemplifica senza bisogno di ulteriori spiegazioni le contraddizioni di un servizio di trasporto pubblico assolutamente ibrido, nel quale si misurano gli effetti perversi prodotti da anni di politiche di liberalizzazioni e privatizzazioni a fronte di una gestione della reti monopolistica, che vede lo stesso Moretti a capo sia di Trenitalia che di RFI, lasciando alla Regione l'obbligo di individuare i collegamenti ritenuti necessari e sui quali incombe continuamente il rischio di soppressione, motivato, sempre secondo Moretti, dall'esigenza di non garantire treni al di sotto della massa critica di 600 passeggeri garantiti;

- vincolare l'acquisto dei nuovi treni per i quali il CIPE ha recentemente stanziato 16 milioni di euro a precise garanzie di rilancio e potenziamento dei trasporti in ambito regionale.