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Idv: Corazza, impugnazione welfare, la Lega paghi i danni

30.01.2012
17:54
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/MPB - Il Governo ha impugnato davanti alla Corte costituzionale anche le nuove norme regionali sull'accesso al sistema dei servizi sociali, quelle che consentono la fruizione dei benefici a chi sia residente in Friuli Venezia Giulia da non meno di 24 mesi, perché ritenute discriminatorie. È duro il commento del capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, Alessandro Corazza, che aveva annunciato il risultato anticipando questa decisione già quando la legge fu modificata in Consiglio regionale proprio per superare i rilievi del Governo: "Avevamo avvertito che, così come riformulata, la legge sarebbe stata ancora discriminatoria e passibile di impugnazione e ora, puntualmente, alla nostra Regione è stata certificata l'ennesima violazione dei diritti civili. Ora qualcuno dovrà prendersi le proprie responsabilità, e non parlo soltanto della Lega Nord, ma anche del presidente Tondo e della maggioranza che si è chinata ai capricci politici del Carroccio", afferma Corazza.

Per il capogruppo Idv "il Carroccio è responsabile di forzare la mano in sede legislativa per puri scopi elettoralistici, sfornando norme che sfociano nella discriminazione. Farlo sapendo bene che ciò comporterà la violazione dei diritti civili delle persone, nonché costi in termini economici e sociali - avverte Corazza - rivela uno scarsissimo senso di responsabilità politica e un perverso modo di intendere l'amministrazione della cosa pubblica. Peggio ancora se gli effetti di tali strategie finiscono per essere subiti dai Comuni che, applicando la legge, si ritrovano a dover pagare le spese giudiziarie contro chi giustamente presenta ricorso e lo vince. A pagare i danni non dovrebbero essere i Comuni e neppure la Regione, dovrebbe pagare la Lega Nord".

"I diritti non sono derogabili, non si contratta sui principi sanciti dalla Costituzione. In uno Stato di diritto le sentenze si accettano e si attuano, non c'è spazio per altri ragionamenti politici" - conclude Corazza che ritiene ancora più grave se ora la Regione andasse a spendere ulteriori risorse per resistere davanti alla Corte Costituzionale a una decisione giusta e inevitabile del Governo.