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CR: accesso al credito, relatore minoranza Agnola (3)

31.01.2012
12:22
(ACON) Trieste, 31 gen - MPB - Per il relatore di minoranza Enio Agnola (Idv) occorre distinguere tra risorse e strumenti. Se le prime sono misurabili, i secondi sono sempre migliorabili e adeguabili e sono il vero terreno sul quale l'Aula può dare il meglio.

Agnola individua nel provvedimento una serie di aspetti problematici e sottolinea sia che le gestioni separate dei fondi FRIE, FRIA e FSRICTS hanno generato lo sviluppo di alcuni strumenti riservandoli solo ad alcune categorie (es. il credito partecipativo) quando l'esigenza di ricapitalizzazione delle aziende è universale, e il provvedimento asseconda questa necessità specie con la sezione per lo sviluppo delle PMI e dei servizi dove finiranno le dotazioni di FRIA e FSRICTS.

Il sistema così uniformato - fa notare Agnola - dovrebbe essere in grado di tutelare tutti i soggetti (sostanzialmente suddivisi per comparti e per dimensione). In realtà, si verifica la circostanza che il settore industriale mantiene l'esclusività sul FRIE (condivisa solo con il settore alberghiero e con l'artigianato di produzione, così come in passato) ma entra a pieno titolo nel nuovo fondo delle PMI da cui prima era escluso. La conseguenza di questa nuova condizione potrebbe essere il rischio che il settore industriale finisca per utilizzare la gran parte delle risorse a discapito dell'artigianato e del commercio; occorrebbero quindi forti direttive regolamentari richiamando in legge elementi di priorità non riservati solo all'imprenditoria giovanile e femminile ma anche alle imprese di più ridotte dimensioni.

In questo contesto - avverte Agnola - il settore più a rischio appare quello del commercio e dei servizi che, che a parte l'alberghiero, perde una riserva certa di risorse. Altro punto problematico è quello del Comitato di gestione: l'unificazione dei fondi di rotazione con l'eliminazione di singoli comitati pone ai comparti l'esigenza di addizionare al comitato stesso rappresentanti dei settori artigiano e commercio che così vengono risarciti dalla perdita dei fondi di rotazione di cui avevano esclusività. Richiesta che appare legittima, ma che crea la duplice conseguenza di una altrettanto legittima richiesta del comparto industriale e la facilmente intuibile farraginosità di uno strumento essenzialmente tecnico e ispirato da una corretta e rigorosa tutela delle risorse del fondo.

Problematica anche la modalità con cui affidare il supporto tecnico, amministrativo e organizzativo al comitato di gestione, cioè la segreteria. Questo compito, nella norma, verrà affidato previa gara creando due conseguenze: la prima, che l'attuale incaricato (banca Mediocredito), interessato da una azione di ricapitalizzazione da parte della Regione, potrebbe perdere l'incarico e vedere stravolto il piano industriale; l'altra conseguenza sarà la possibilità di porre a supporto di uno strumento strategico una banca con interessi prevalentemente extraregionali con una potenziale deformazione della concorrenza tra istituti di credito.

Valuteremo in Aula, in base all'esito degli emendamenti - conclude Agnola - se convertire in favorevole il voto di astensione dato in Commissione.

(segue)