UAR: Rosolen, la Regione smetta di patteggiare, porti i risultati
(ACON) Trieste, 3 feb - COM/MPB - "Credo che in questi tre anni
e mezzo di Governo Tondo, di patti e tavoli governativi ne
abbiamo visti anche troppi".
Dopo l'ennesimo incontro con il vertici del Governo nazionale,
Alessia Rosolen, consigliere regionale di Un'Altra Regione,
elenca i motivi della sua sfiducia.
"Credo - afferma Rosolen - che gli esiti dell'incontro di ieri,
che rinviano all'ennesimo tavolo la definizione di problemi noti
e obiettivi, contribuisca a erodere ulteriormente la credibilità
del presidente Tondo. Tornare da Roma con la promessa che il
Governo si occuperà delle vicende regionali non basta più. Non
basta ai benzinai di Trieste e Gorizia, per i quali lo sconto di
6 centesimi è solo una momentanea e mensile boccata d'ossigeno
prima che la Slovenia torni a essere concorrenziale sul prezzo
dei carburanti. Non basta più per sperare che questa Giunta abbia
un'idea più o meno vaga del rilancio e del futuro del sistema
regionali.
"E' da mesi - aggiunge Rosolen - che la Giunta ci racconta cosa
spetterebbe al Friuli Venezia Giulia, quali diritti ci sono stati
tolti, e quali risorse ci spetterebbero, ma non è mai stata in
grado di incidere realmente per portare in regione qualcosa di
più di qualche altisonante promessa. L'idea ,con tutto il
rispetto per i nostri interlocutori, che la Regione debba
riavviare da zero l'ennesimo tavolo per capire quante risorse ci
debbano essere assegnate è sconfortante perché segna l'ennesimo
rinvio sine die di una soluzione concreta e perché dimostra che i
presunti grandi risultati ottenuti dall'assessore alle Finanze di
questa Regione, in realtà sono tutt'altro che tali.
"Non basta più confezionare foto, strette di mano e incontri
buoni per qualche dépliant elettorale o qualche manifesto démodé
- evidenzia ancora la consigliera di UAR - perché ci sono intere
categorie messe in ginocchio dall'inefficienza e dai ritardi
accumulati da questa Giunta. Perché l'aumento del tasso di
precarizzazione del mondo del lavoro in regione e l'alto tasso di
disagio sociale richiedono risposte che non si è stati capaci di
dare, con lavoratori over 40 e 50 che vengono volutamente esclusi
da misure di sostegno e giovani a cui si offrono prospettive solo
prospettive poco qualificanti.
"Si continua a navigare a vista - prosegue Rosolen - senza
comprendere che per questa Regione occorre un provvedimento
complessivo che affronti i temi della concorrenza, della
competitività e della tutela degli interessi della nostra
economia e che gli interventi tampone non servono più né a
difendere né tantomeno a rilanciare la crescita del sistema
regionale.
"Penso alla superficialità - continua Rosolen - mostrata nei
confronti del commercio che diventa emblematica del modo in cui
questa Giunta sta operando: mentre le altre regioni si muovevano
fin da subito a tutela delle proprie prerogative, qui si perdeva
tempo a cantare vittoria per le liberalizzazioni del Governo
Monti, salvo poi scegliere di accodarsi alle altre Regioni.
"Serve una Legge speciale - spiega Rosolen - che affronti i nodi
delle province di Trieste e Gorizia, che salvaguardi e tuteli
lavoratori e operatori di settori penalizzati dall'assenza di un
progetto complessivo sul futuro di queste aree. Per non parlare
della Ferriera di Servola che è l'indice di disattenzione che
questa Giunta, in particolare gli assessori triestini, hanno
mostrato di avere verso il capoluogo regionale. Se non fosse
stato per la volontà dell'assessore Seganti, il tavolo regionale
sulla Ferriera non si sarebbe mai tenuto, considerato che su
questo tema sia l'assessorato al Lavoro che quello alla
Programmazione sono immobili. Chiediamo con forza da tempo -
rivendica Rosolen - un Accordo di programma quadro per la
Ferriera di Servola, ma mi rendo conto - rileva la Consigliera di
Un'Altra Regione - che forse è una pretesa eccessiva".
Proprio oggi, la consigliera ha presentato una interrogazione al
presidente Tondo, per sapere se intenda dare risposte di
prospettiva e soluzione definitiva ai tanti problemi
sottovalutati in questi anni, che non sono meramente economici ma
disegnano un ruolo al confine Orientale in un'Europa da cui
Trieste e Gorizia, se non si corre presto ai ripari, verranno
irrimediabilmente e definitivamente escluse.
"Non so - conclude Rosolen - se questa Giunta abbia ancora
margini per intervenire; so di certo però che questa Regione si
aspetta risposte che al momento non vedo all'orizzonte".