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Pari opportunità su Cassazione e violenza sessuale di branco

08.02.2012
16:01
(ACON) Trieste, 8 feb - COM/AB - Anche alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione che, estendendo una pronuncia della Consulta del 2010, ha rimandato alla discrezionalità del Giudice la possibilità di applicare misure cautelari alternative al carcere nei casi di violenze sessuali di "branco", la Commissione regionale per le pari opportunità del Friuli Venezia Giulia esprime la più assoluta condanna di questi reati e la convinzione della necessità di una pena che possa essere percepita come giusta dalla vittima e che, nel contempo, sia efficace e rieducativa per il colpevole.

Alla stampa chiede di dare corretto risalto ai casi che purtroppo coinvolgono le donne per i comportamenti commessi contro di loro con violenza e disprezzo della dignità delle persone: non i nomi delle vittime, ma quelli dei violenti vanno messi alla gogna.

Nel contempo invita i giudici a condannare tutte le violenze contro le donne e di non fermarsi, nel giudizio di accertamento delle prove, a presunzioni che si avanzano per negare i fatti o diminuirne la gravità.

Pur esprimendo fiducia nella Magistratura, auspica che vengano valutati i pro e i contro, richiamando però l'attenzione sul fatto che bisogna evitare che lo stupro, tanto più quello di gruppo, possa essere percepito come un reato minore.