PD: Pupulin, in frenata l'economia del Friuli Venezia Giulia
(ACON)Trieste, 8 feb - COM/MPB - L'ultimo trimestre del 2011 ha
confermato la frenata dell'economia del Friuli Venezia Giulia e
la nuova fase di recessione. Le previsioni per il nuovo anno non
sono più ottimiste nello stesso rapporto di Confindustria diffuso
ieri. Contemporaneamente gli assessori all'economia e al lavoro,
in II Commissione del Consiglio regionale, hanno seminato buone
dosi di ottimismo sullo stato delle imprese regionali e
soprattutto sulla situazione del mercato del lavoro.
A farlo notare è il consigliere del PD Paolo Pupulin
sottolineando che ci deve essere un cortocircuito tra lo stato
dell'economia reale e le valutazioni politiche dei rappresentanti
della Giunta Tondo.
Eppure i dati reali delle crisi aziendali lasciano già prevedere
un periodo difficile - avverte Pupulin. Nel corso del 2011 sono
state ben 259 le società con sede in regione che hanno chiesto la
cassa integrazione straordinaria. Ben 439 gli stabilimenti, che
hanno sospeso in tutto o in parte il proprio personale, per le
ragioni più diverse, ma tutte nel segno di un diffuso malessere,
quando non si sia trattato di vere e proprie chiusure di
attività. Rispetto all'anno precedente sono aumentate del 25,73%.
Di queste, ben 25 sono fallite, 19 collocate in amministrazione
controllata o in concordato preventivo, 138 hanno dichiarato lo
stato di crisi aziendale, 31 hanno proposta programmi di
ristrutturazione o riorganizzazione, con conseguente riduzione
degli organici.
Unico elemento positivo - sottolinea il consigliere - la crescita
delle aziende che hanno deciso di utilizzare il contratto di
solidarietà, suddividendo la riduzione dell'orario lavorativo tra
i dipendenti. Segno della volontà precisa di non abbandonare il
campo. I lavoratori che, nel corso del 2011, hanno usufruito
delle varie forme di cassa integrazione sono stati 20.790 mentre
sono 10.395 quelli rimasti a casa a zero ore, cioè sospesi dal
lavoro per tutto il periodo dell'anno. Un panorama certamente
meno buono di quello segnalato dall'Amministrazione di centro
destra.
Purtroppo - prosegue Pupulin - è un dato che viene percepito
subito dai tanti, soprattutto giovani, che si rivolgono ai centri
per l'impiego e ancor più alle agenzie private di lavoro
interinale, trovandosi nel migliore dei casi con offerte di
lavoro della durata massima di uno-due mesi, se non di qualche
settimana. Un vero e proprio processo generale di precarizzazione
del lavoro.
Gli stessi dati segnalati dall'Agenzia del lavoro regionale
parlano del fatto che i nuovi avviamenti al lavoro risultano per
quasi il 90% contratti con scadenze a termine. Risulta evidente
che non ci si può accontentare dei magri risultati vantati
dall'amministrazione Tondo se, come afferma la stessa
Confindustria regionale, l'industria regionale sta entrando in
una nuova fase di recessione senza che il trend di miglioramento,
lento e incerto, iniziato verso la fine del 2009 sia riuscito a
risanare completamente le ferite prodotte nel tessuto produttivo
dalla lunga fase di crisi precedente.
A conferma delle valutazioni del gruppo consiliare del PD
nell'ultimo trimestre del 2011, la produzione è rimasta in
negativo - evidenzia Pupulin. Le vendite totali sono risalite
appena sopra lo zero, ma con una riduzione dell'export.
L'occupazione rimane leggermente negativa per il terzo trimestre
consecutivo, segnando -0,4%.
Le previsioni sul primo trimestre 2012 non sono buone, a parere
prima di tutto da parte degli operatori, in particolare la più
pessimistica è proprio la previsione di diminuzione delle
esportazioni. C'è poco da fare - commenta il consigliere PD. -
Il profilo basso assunto dalla Giunta Tondo risulta inspiegabile
e insopportabile. C'è bisogno di uno scatto collettivo e di un
contributo congiunto di tutte le forze politiche e delle
organizzazioni economiche e sociali.
Il sistema delle imprese regionali rimane solido e in grado di
reagire a una congiuntura delicata. Bisogna però - sollecita
Pupulin - riprendere il filo di una seria e concreta manovra di
politica industriale, questione dimenticata negli ultimi anni di
governo regionale. Occorre utilizzare, superando tutti gli
ostacoli burocratici, con adeguate risorse tutti gli strumenti di
sostegno al credito alle imprese, che rischiano un vero e proprio
processo di strangolamento, in particolare quelle minori. Bisogna
mettere in campo una revisione di alcune norme sul mercato del
lavoro, superando una impostazione puramente difensiva e
assistenziale, per poter aggredire la mala pianta del precariato
e quello della disoccupazione dei lavoratori in età avanzata,
scaricati dalle riorganizzazione e chiusure aziendali, di cui
praticamente nessuno si fa carico. Non c'è più tempo da perdere.
Ognuno deve fare bene la propria parte.