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PD: Brussa, Casa Cometa di Staranzano senza risposte da Regione

09.02.2012
12:50
(ACON) Trieste, 9 feb - COM/AB - "La Regione, in tema di salute pubblica, per la provincia di Gorizia parla molto, ma fa ben poco. E questa considerazione non vale solo per emergenze quali l'Ospizio Marino e il Centro regionale per le malattie asbesto correlate, come ho già avuto modo di denunciare, ma anche per altre situazioni che possono sembrare minori ma che, se non attuate, privano il territorio di servizi importanti".

È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa che intende riferirsi alla vicenda della Casa Cometa (Comunità e territorio per gli anziani), struttura socio-assistenziale con una capienza di 120 posti letto che dovrebbe essere realizzata dalla Mutua di assistenza del Credito Cooperativo di Staranzano in collaborazione con il Comune, orientata ai bisogni delle persone anziane e dei disabili adulti e che dovrebbe servire tutto il territorio monfalconese.

Oltretutto - spiega l'esponente PD - alla Regione vengono chiesti, al momento, non soldi, ma semplicemente atti amministrativi. Per dare consistenza al progetto, l'Amministrazione comunale staranzanese nel marzo di due anni fa - ricorda Brussa - aveva approvato con la Mutua un accordo di programma in cui veniva concesso alla Macc per 99 anni (rinnovabili) un terreno che si trova in via Corbatto, una zona di nuova urbanizzazione. Una struttura realizzabile a blocchi, ossia in diverse fasi, ritenuta indispensabile per Staranzano e per il territorio.

"Ma le risposte dell'Amministrazione regionale vanno per le lunghe e oltretutto - osserva l'esponente regionale - la Regione non ha mai emanato né il nuovo regolamento relativo alle caratteristiche che devono avere le nuove case di riposo, né il fabbisogno provincia per provincia". Egli sottolinea poi come la struttura non sia una tradizionale casa di riposo, ma un'offerta innovativa a servizio di tutto il mandamento monfalconese in grado di fornire servizi socio-sanitari mirati alla salute e al benessere dell'anziano autosufficiente e non, servizi a supporto della famiglia, servizi semi-residenziali (centro diurno), sperimentazioni di nuove formule di abitare possibile come alternativa alle case di riposo tradizionali".

"Ancora una volta - conclude Brussa - devo denunciare come, anche dinanzi a iniziative lungimiranti che possono dare risposte importanti ai bisogni assistenziali del territorio, la Regione non riesce a dare risposte rapide e concrete. È la dimostrazione, una volta di più, che Tondo non è in grado di svolgere, oltre al ruolo di presidente della Regione, anche quello di assessore alle politiche socio-sanitarie. Ne prenda atto e ne tragga le decisioni conseguenti".