PD: Brussa, Casa Cometa di Staranzano senza risposte da Regione
(ACON) Trieste, 9 feb - COM/AB - "La Regione, in tema di salute
pubblica, per la provincia di Gorizia parla molto, ma fa ben
poco. E questa considerazione non vale solo per emergenze quali
l'Ospizio Marino e il Centro regionale per le malattie asbesto
correlate, come ho già avuto modo di denunciare, ma anche per
altre situazioni che possono sembrare minori ma che, se non
attuate, privano il territorio di servizi importanti".
È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico
Franco Brussa che intende riferirsi alla vicenda della Casa
Cometa (Comunità e territorio per gli anziani), struttura
socio-assistenziale con una capienza di 120 posti letto che
dovrebbe essere realizzata dalla Mutua di assistenza del Credito
Cooperativo di Staranzano in collaborazione con il Comune,
orientata ai bisogni delle persone anziane e dei disabili adulti
e che dovrebbe servire tutto il territorio monfalconese.
Oltretutto - spiega l'esponente PD - alla Regione vengono
chiesti, al momento, non soldi, ma semplicemente atti
amministrativi. Per dare consistenza al progetto,
l'Amministrazione comunale staranzanese nel marzo di due anni fa
- ricorda Brussa - aveva approvato con la Mutua un accordo di
programma in cui veniva concesso alla Macc per 99 anni
(rinnovabili) un terreno che si trova in via Corbatto, una zona
di nuova urbanizzazione. Una struttura realizzabile a blocchi,
ossia in diverse fasi, ritenuta indispensabile per Staranzano e
per il territorio.
"Ma le risposte dell'Amministrazione regionale vanno per le
lunghe e oltretutto - osserva l'esponente regionale - la Regione
non ha mai emanato né il nuovo regolamento relativo alle
caratteristiche che devono avere le nuove case di riposo, né il
fabbisogno provincia per provincia". Egli sottolinea poi come la
struttura non sia una tradizionale casa di riposo, ma un'offerta
innovativa a servizio di tutto il mandamento monfalconese in
grado di fornire servizi socio-sanitari mirati alla salute e al
benessere dell'anziano autosufficiente e non, servizi a supporto
della famiglia, servizi semi-residenziali (centro diurno),
sperimentazioni di nuove formule di abitare possibile come
alternativa alle case di riposo tradizionali".
"Ancora una volta - conclude Brussa - devo denunciare come, anche
dinanzi a iniziative lungimiranti che possono dare risposte
importanti ai bisogni assistenziali del territorio, la Regione
non riesce a dare risposte rapide e concrete. È la dimostrazione,
una volta di più, che Tondo non è in grado di svolgere, oltre al
ruolo di presidente della Regione, anche quello di assessore alle
politiche socio-sanitarie. Ne prenda atto e ne tragga le
decisioni conseguenti".