PD: Lupieri, su sanità da Tondo solo demagogia
(ACON) Trieste, 9 feb - COM/MPB - "I dati di buona sanità
riportati dall'assessore, il presidente Renzo Tondo, sanno tanto
di demagogia e populismo. La realtà è ben diversa" - dichiara il
consigliere del PD Sergio Lupieri, vicepresidente della III
Commissione regionale competente per la sanità, indicando una
serie di punti, a suo dire "conseguenza dell'avvento del
centrodestra".
"La chiusura dell'Agenzia regionale della sanità ha fatto sì che
molte delle sue attività si siano semplicemente fermate; in
compenso sono stati affidati moltissimi compiti all'area dei
servizi sociali dell'Ass 5 che, attraverso consulenze, ha di
fatto aumentato i costi, come risulta dal rendiconto delle
funzioni sovraziendali. La trasformazione del CSC (Centro Servizi
Condivisi per gli acquisti) in DSC (Dipartimento) ha determinato
costanti problemi di fornitura alle aziende sanitarie e
ospedaliere, in costante aggravamento.
"Riguardo al piano sociosanitario 2010-2012 possiamo affermare,
senza timore di essere smentiti, che del 90% degli obiettivi non
si è fatto assolutamente nulla. Non è stata realizzata infatti
nessuna delle 8 azioni previste per la presa in carico integrata
delle persone con malattia cronica e disabilità. Non sono mai
stati presentati gli studi di fattibilità che riguardano i punti
nascita, il sistema dell'emergenza/118, le nuove funzioni dei
piccoli ospedali. È stato distrutto Ceformed, centro
dell'aggiornamento professionale dei medici. L'accordo con i
medici di famiglia è una farsa, nel senso che il finanziamento
previsto di 5 milioni di euro viene poi sospeso in via
cautelativa, per effetto delle previsioni e dei vincoli del
decreto legge nazionale, congelando di fatto la situazione.
"Il blocco delle assunzioni e la paralisi del turn over del
personale, determina un forte grado di sofferenza e di stress del
comparto. Sono stati rinviati a tempo indeterminato il piano
oncologico regionale, il piano dell'emergenza, il piano materno
infantile, la rete sull'ictus, lo studio di fattibilità in favore
delle persone con disabilità. Manca ogni azione orientata a
modificare le modalità organizzative e gestionali a supporto del
processo di riforma, mancano le azioni di riordino sul piano dei
sistemi informatici, e gli studi rivolti a disegnare il nuovo
scenario e le nuove regole di funzionamento del sistema.
"Le liste di attesa sono ancora lunghe in alcuni settori e
lunghissime, anche perché non monitorate, in altri, quali la
riabilitazione, determinando un importante aumento della fuga
extraregionale. Nessun passo avanti nel processo di
riclassificazione delle case di riposo, con un legislazione sugli
abbattimenti delle rette, che ha comportato più costi per
l'applicazione che benefici. Il fondo per l'autonomia possibile è
sostenuto da finanziamenti incerti e a singhiozzo, con
conseguenti incertezze per le famiglie, per i Comuni e per i
distretti. Totale fallimento per la creazione del centro
residenziale sui disturbi alimentari e sulla rete regionale, con
prosecuzione della fuga fuori regione. Sul centro trapianti
regionale nessuna decisione e conseguente paralisi.
"Reso ingovernabile il welfare regionale per le norme
discriminatorie impugnate dal governo e dall'Europa. Mancanza
totale di ogni pianificazione dell'edilizia ospedaliera in
regione e di un riequilibrio nel finanziamento del servizio
sanitario regionale che vada ad abbattere i doppioni, ottimizzare
le risorse, creare economie di scala, nell'ottica di una maggiore
efficacia ed efficienza. Nulla di realizzato sull'accreditamento,
al punto che siamo tra le regioni peggiori d'Italia. Sostanziale
scomparsa del ruolo di rilievo che da sempre la Regione godeva
nei tavoli della sanità nazionale, tanto da ridursi ad essere una
piccola Regione senza voce.
"Tutto ciò - conclude Lupieri - si ripercuote in modo negativo
sull'efficacia dell'assistenza ai cittadini e sull'efficienza del
sistema sanitario regionale".
MPB