News


PD: Lupieri, su sanità da Tondo solo demagogia

09.02.2012
15:24
(ACON) Trieste, 9 feb - COM/MPB - "I dati di buona sanità riportati dall'assessore, il presidente Renzo Tondo, sanno tanto di demagogia e populismo. La realtà è ben diversa" - dichiara il consigliere del PD Sergio Lupieri, vicepresidente della III Commissione regionale competente per la sanità, indicando una serie di punti, a suo dire "conseguenza dell'avvento del centrodestra".

"La chiusura dell'Agenzia regionale della sanità ha fatto sì che molte delle sue attività si siano semplicemente fermate; in compenso sono stati affidati moltissimi compiti all'area dei servizi sociali dell'Ass 5 che, attraverso consulenze, ha di fatto aumentato i costi, come risulta dal rendiconto delle funzioni sovraziendali. La trasformazione del CSC (Centro Servizi Condivisi per gli acquisti) in DSC (Dipartimento) ha determinato costanti problemi di fornitura alle aziende sanitarie e ospedaliere, in costante aggravamento.

"Riguardo al piano sociosanitario 2010-2012 possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che del 90% degli obiettivi non si è fatto assolutamente nulla. Non è stata realizzata infatti nessuna delle 8 azioni previste per la presa in carico integrata delle persone con malattia cronica e disabilità. Non sono mai stati presentati gli studi di fattibilità che riguardano i punti nascita, il sistema dell'emergenza/118, le nuove funzioni dei piccoli ospedali. È stato distrutto Ceformed, centro dell'aggiornamento professionale dei medici. L'accordo con i medici di famiglia è una farsa, nel senso che il finanziamento previsto di 5 milioni di euro viene poi sospeso in via cautelativa, per effetto delle previsioni e dei vincoli del decreto legge nazionale, congelando di fatto la situazione.

"Il blocco delle assunzioni e la paralisi del turn over del personale, determina un forte grado di sofferenza e di stress del comparto. Sono stati rinviati a tempo indeterminato il piano oncologico regionale, il piano dell'emergenza, il piano materno infantile, la rete sull'ictus, lo studio di fattibilità in favore delle persone con disabilità. Manca ogni azione orientata a modificare le modalità organizzative e gestionali a supporto del processo di riforma, mancano le azioni di riordino sul piano dei sistemi informatici, e gli studi rivolti a disegnare il nuovo scenario e le nuove regole di funzionamento del sistema.

"Le liste di attesa sono ancora lunghe in alcuni settori e lunghissime, anche perché non monitorate, in altri, quali la riabilitazione, determinando un importante aumento della fuga extraregionale. Nessun passo avanti nel processo di riclassificazione delle case di riposo, con un legislazione sugli abbattimenti delle rette, che ha comportato più costi per l'applicazione che benefici. Il fondo per l'autonomia possibile è sostenuto da finanziamenti incerti e a singhiozzo, con conseguenti incertezze per le famiglie, per i Comuni e per i distretti. Totale fallimento per la creazione del centro residenziale sui disturbi alimentari e sulla rete regionale, con prosecuzione della fuga fuori regione. Sul centro trapianti regionale nessuna decisione e conseguente paralisi.

"Reso ingovernabile il welfare regionale per le norme discriminatorie impugnate dal governo e dall'Europa. Mancanza totale di ogni pianificazione dell'edilizia ospedaliera in regione e di un riequilibrio nel finanziamento del servizio sanitario regionale che vada ad abbattere i doppioni, ottimizzare le risorse, creare economie di scala, nell'ottica di una maggiore efficacia ed efficienza. Nulla di realizzato sull'accreditamento, al punto che siamo tra le regioni peggiori d'Italia. Sostanziale scomparsa del ruolo di rilievo che da sempre la Regione godeva nei tavoli della sanità nazionale, tanto da ridursi ad essere una piccola Regione senza voce.

"Tutto ciò - conclude Lupieri - si ripercuote in modo negativo sull'efficacia dell'assistenza ai cittadini e sull'efficienza del sistema sanitario regionale". MPB