News


PD: Pupulin, i dati della cassa integrazione di gennaio 2012

10.02.2012
16:29
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/AB - Le avvisaglie c'erano tutte, anche se la Giunta Tondo ancora qualche giorno aveva cercato di esorcizzarle. Non si sono ascoltate le voci della Confindustria regionale, che attraverso il suo presidente Calligaris proprio martedì scorso aveva segnalato il rischio recessione alle porte dell'economia regionale, in particolare con un peggioramento dello stato di salute dell'industria, senza che il trend di miglioramento, lento e incerto, iniziato con la fine del 2009, fosse ancora riuscito a risanare completamente le ferite prodotte nel tessuto produttivo dalla lunga fase di crisi precedente.

A evidenziarlo è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin che aggiunge.

Neppure quelle delle Camere di commercio, che negli ultimi giorni segnalavano un'inversione di tendenza negativa, soprattutto sul versante dell'export, che fino al trimestre precedente veniva rappresentato come l'unico sfogo per i prodotti regionali. Adesso pure i dati ufficiali emanati dall'INPS nazionale confermano questa reale rappresentazione. Anzi, con un'aggravante che, mentre il ricorso alla cassa integrazione a gennaio nella dimensione nazionale si riduce drasticamente sia rispetto al precedente mese di dicembre e a quello corrispondente di gennaio del 2011, in Friuli Venezia Giulia la richiesta aumenta in modo significativo del 15% su dicembre e del ben 70% su gennaio, sempre 2011. Le ore di CIG autorizzate infatti sono state a gennaio 2012 1.885.084 rispetto a 1.643.152 dello scorso dicembre e ancor peggio a 1.092.748 del corrispondente mese di gennaio 2011.

Una ripartenza significativa, che va esaminata senza drammatizzare, ma con serietà e senza diversivi propagandistici. In questo caso rappresentiamo una evidente anomalia negativa sul versante nazionale e rischiamo, in assenza di interventi tempestivi, una pesante fase di ristrutturazione, destinata a bruciare molti posti di lavoro.

I dati negativi di gennaio non riguardano solo la cassa straordinaria, come avvenuto anche nei mesi passati e nell'intero 2011. Ritorna a crescere, seppur di poco, anche la cassa ordinaria, ciò che indica un primo cenno di regressione produttiva. A gennaio 356.951 le ore di cassa ordinaria rispetto alle 323.269 di dicembre e alle 347.748 di gennaio 2011. Il dato più pesante rimane però quello della straordinaria, che raggiunge 1.486.838 di ore autorizzate a gennaio rispetto a 1.219.748 di dicembre e alle solo 647.895 dello stesso mese di gennaio dello scorso anno.

Unico fatto positivo il ricorso alla cassa in deroga, che si dimezza (arriva a 41.295 ore rispetto alle 100.135 di dicembre e 102.010 di gennaio 2011 ), ma rappresenta la modalità più marginale rispetto al dato complessivo.

Due alternative stanno davanti, a questo punto, alle forze politiche, prima di tutto a quelle di maggioranza e della stessa Giunta Tondo. Quella seguita sino oggi di attesa che passi la bufera, senza mettere in campo un'azione adeguata a rispondere ai rischi d'una recessione distruttiva. O, in alternativa, quelle rivendicata anche in occasione dell'ultima Finanziaria da parte del gruppo PD, che chiede la definizione di una manovra condivisa, oltre che all'interno dell'intero Consiglio regionale, con le forze economiche e quelle del mondo del lavoro. Una manovra che mobiliti le forze migliori per misure di politica industriale e di sostegno al credito per le imprese e, nello stesso tempo, per modifiche delle azioni di sostegno all'occupazione a favore dei giovani e delle persone di anzianità lavorativa, scaricati dalle tante crisi aziendali e dalle altrettante ristrutturazioni e riorganizzazioni in corso.

Nei prossimi giorni proporrò al gruppo PD di avanzare una specifica proposta di legge, così come fatto nel 2009 con la legge anticrisi, perché non si continui a ritardare scelte, che non si possono rinviare, come sta facendo la Giunta Tondo, a tempi migliori. Tutti i segnali richiedono interventi immediati e soprattutto mirati a sostenere un sistema d'imprese, che rimane sano ed in grado di sostenere l'urto della crisi e di rilanciare la sua capacità competitiva.