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II Commissione: pesca e vallicoltura, audizione sui danni dal gelo

13.02.2012
16:34
(ACON) Trieste, 13 feb - AB - Il punto sulla situazione della pesca in generale e della vallicoltura nella laguna di Marano e Grado, in ginocchio dopo quindici giorni di ghiaccio, bora e mare con una temperatura sotto i 4 gradi mai raggiunta negli ultimi cinquant'anni, è stata fatta alla II Commissione del Consiglio regionale - presieduta da Federico Razzini (LN) - da una folta rappresentanza delle Associazioni vallicoltori di Marano e Grado e vallicoltori della Laguna, della Cooperativa pescatori di Marano Lagunare e di Coldiretti Gorizia e Udine.

Innanzitutto i dati della vallicoltura: una quarantina di aziende, una superficie di 1500 ettari, un prodotto annuo di 1600 quintali (il 2% dell'intero prodotto nazionale), una settantina di addetti. Le valli di pesca ghiacciate - è stato evidenziato - hanno subito seri danni perché non c'è la possibilità di combattere le avversità atmosferiche dati i troppi vincoli ambientali. Gli aiuti finanziari per ripartire con l'attività sono importanti, ma ciò che chiedono gli addetti è una revisione normativa che consenta di utilizzare pratiche già attuate in passato, come vasche di sverno e impianti di geotermia, affinché situazioni come questa non si verifichino di nuovo.

Una stima veloce, ma abbastanza esaustiva, parla di un fenomeno che ha comportato la moria del 95% di certe specie, come le orate, mentre per altri pesci più resistenti la perdita non è inferiore al 70%, con un danno di alcuni milioni di euro dovuti alla perdita immediata e al fatto che il prodotto nuovo sarà pronto per essere venduto fra non meno di tre anni.

Discorso a sé, anche se simile, va fatto per la molluschicoltura, una delle eccellenze di questo settore, con la produzione di molluschi bivalvi, soprattutto vongole veraci, che sta dando ottimi risultati. I danno sono oggi difficili da valutare per la difficoltà a girare per una laguna ghiacciata. Anche in questo caso, comunque, servono tre anni affinché una vongola raggiunga le dimensioni commerciabili e, analogamente, la richiesta è di un aiuto immediato per ripartire, ma viene sottolineata l'importanza di poter attuare interventi strutturali.

La pesca, con 170 imprese e 200 associati, lamenta un danno da mancato guadagno - stimato prendendo come valore comparato lo stesso periodo del 2011 - di 250/300.000 euro, ai quali si aggiungono la sofferenza dell'indotto e i danni a strutture e impianti.

Da parte di tutti i consiglieri - oltre a Razzini della Lega Nord, Tononi, Santin, Marin e Cargnelutti per il Pdl, Brandolin per il PD e Ferone dei Pensionati - non solo una condivisione della difficile situazione, ma anche l'impegno a investire delle varie questioni la Giunta e la ricerca di strumenti efficaci e immediati per consentire la ripresa delle attività.

(foto, immagini tv) AB