II Commissione: pesca e vallicoltura, audizione sui danni dal gelo
(ACON) Trieste, 13 feb - AB - Il punto sulla situazione della
pesca in generale e della vallicoltura nella laguna di Marano e
Grado, in ginocchio dopo quindici giorni di ghiaccio, bora e mare
con una temperatura sotto i 4 gradi mai raggiunta negli ultimi
cinquant'anni, è stata fatta alla II Commissione del Consiglio
regionale - presieduta da Federico Razzini (LN) - da una folta
rappresentanza delle Associazioni vallicoltori di Marano e Grado
e vallicoltori della Laguna, della Cooperativa pescatori di
Marano Lagunare e di Coldiretti Gorizia e Udine.
Innanzitutto i dati della vallicoltura: una quarantina di
aziende, una superficie di 1500 ettari, un prodotto annuo di 1600
quintali (il 2% dell'intero prodotto nazionale), una settantina
di addetti. Le valli di pesca ghiacciate - è stato evidenziato -
hanno subito seri danni perché non c'è la possibilità di
combattere le avversità atmosferiche dati i troppi vincoli
ambientali. Gli aiuti finanziari per ripartire con l'attività
sono importanti, ma ciò che chiedono gli addetti è una revisione
normativa che consenta di utilizzare pratiche già attuate in
passato, come vasche di sverno e impianti di geotermia, affinché
situazioni come questa non si verifichino di nuovo.
Una stima veloce, ma abbastanza esaustiva, parla di un fenomeno
che ha comportato la moria del 95% di certe specie, come le
orate, mentre per altri pesci più resistenti la perdita non è
inferiore al 70%, con un danno di alcuni milioni di euro dovuti
alla perdita immediata e al fatto che il prodotto nuovo sarà
pronto per essere venduto fra non meno di tre anni.
Discorso a sé, anche se simile, va fatto per la molluschicoltura,
una delle eccellenze di questo settore, con la produzione di
molluschi bivalvi, soprattutto vongole veraci, che sta dando
ottimi risultati. I danno sono oggi difficili da valutare per la
difficoltà a girare per una laguna ghiacciata. Anche in questo
caso, comunque, servono tre anni affinché una vongola raggiunga
le dimensioni commerciabili e, analogamente, la richiesta è di un
aiuto immediato per ripartire, ma viene sottolineata l'importanza
di poter attuare interventi strutturali.
La pesca, con 170 imprese e 200 associati, lamenta un danno da
mancato guadagno - stimato prendendo come valore comparato lo
stesso periodo del 2011 - di 250/300.000 euro, ai quali si
aggiungono la sofferenza dell'indotto e i danni a strutture e
impianti.
Da parte di tutti i consiglieri - oltre a Razzini della Lega
Nord, Tononi, Santin, Marin e Cargnelutti per il Pdl, Brandolin
per il PD e Ferone dei Pensionati - non solo una condivisione
della difficile situazione, ma anche l'impegno a investire delle
varie questioni la Giunta e la ricerca di strumenti efficaci e
immediati per consentire la ripresa delle attività.
(foto, immagini tv)
AB