Citt: Colussi, salvare le piccole sale cinematografiche
(ACON) Trieste, 14 feb - COM/RC - Rispondendo in Aula a una
interrogazione di Piero Colussi (Cittadini) sui tempi per
l'approvazione definitiva del Piano regionale per le sale
cinematografiche previsto dalla legge n. 21 del 2006, l'assessore
alla Cultura, Elio De Anna, aveva preannunciato l'intenzione
della Giunta di revocare la delibera di novembre 2011 che dava il
via libera definitivo al Piano.
A giustificazione di quella che Colussi definisce una grave
decisione, in quanto riferita a un'approvazione che si sta
trascinando da molti anni, l'assessore aveva fatto riferimento
alle disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle
infrastrutture e la competitività contenute nel decreto legge n.
1 di gennaio scorso. Norme che, nel nome della libera
concorrenza, vietano ogni tipo di restrizione e limitazione alle
attività economiche e commerciali. Una decisione quindi -
riflette ancora Colussi - ispirata alla necessità di attendere
l'esito parlamentare del decreto legge presentato dal Governo
Monti sulle liberalizzazioni.
Quello che invece non si capisce - afferma il consigliere - è il
perché di tanta fretta nel revocare questa delibera. La Giunta
regionale forse non sapeva che su iniziativa del ministro per i
Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, lo scorso 3
febbraio era stato ottenuto lo stralcio del provvedimento
relativo all'apertura di nuove sale cinematografiche al di sotto
di 3.000 posti?
La risposta a questa domanda, forse, dovremo cercarla nelle
considerazioni fuori sacco espresse a ruota libera in Aula
dall'assessore Elio De Anna - sostiene Colussi - il quale, dopo
la risposta ufficiale alla mia interrogazione, ha rivelato
l'esistenza di un accordo di programma stipulato il 19 ottobre
2006 fra la Regione dall'allora assessore alla Pianificazione,
Lodovico Sonego, i Comuni di Villesse e Romans d'Isonzo e la una
società per la realizzazione di un parco commerciale in comune di
Villesse. Un parco commerciale dove sono previste anche "attività
ricreative e sportive per il tempo libero come cinematografi,
palestre, centri benessere, piscine, centri per l'abbronzatura".
Accordo che, se venisse approvato l'attuale Piano regionale delle
sale cinematografiche, rischierebbe di essere messo in
discussione lì dove si prevedeva la realizzazione di un complesso
multiplex. Questo perchè il coefficiente della Provincia di
Gorizia (legato al rapporto fra popolazione residente e numero di
posti) risulta essere già saturato. Quindi niente nuovi schermi
nel Goriziano, salvo quelli previsti in deroga per le sale con
non più di 800 posti.
D'altra parte è altrettanto vero - prosegue l'esponente dei
Cittadini - che se venisse realizzato un nuovo multiplex a
Villesse (7 schermi), nel giro di poco tempo i due storici
complessi Kinemax di Gorizia (3 schermi) e Monfalcone (5 schermi)
sarebbero costretti a chiudere i battenti lasciando i due Comuni
senza sale cinematografiche.
Il Piano, di cui tutte le Regioni comunque devono dotarsi
obbligatoriamente, doveva servire a garantire un equilibrio fra i
grandi complessi multiplex e le piccole e medie sale dei centri
storici, veri presidi culturali e sociali di centri città sempre
più desertificati dallo sviluppo incontrollato dei mega centri
commerciali - commenta Colussi. La Regione Friuli Venezia Giulia
non può sottrarsi a questa precisa responsabilità.
Colussi è convinto che le piccole sale di città siano una risorsa
da salvaguardare in quanto non semplici attività commerciali, ma
veri e propri presidi di cultura, elemento fondante dell'identità
della nostra regione. E fa presente di non essere l'unico a
pensarla in questo modo, visto l'ordine del giorno in merito
approvato dall'intero Consiglio regionale lo scorso 28 luglio e
sottoscritto trasversalmente da Gaetano Valenti (Pdl), Giorgio
Brandolin (PD), Federico Razzini (LN), Franco Brussa (PD),
Roberto Antonaz (SA-PRC) e da lui stesso.