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Citt: Colussi, salvare le piccole sale cinematografiche

14.02.2012
14:39
(ACON) Trieste, 14 feb - COM/RC - Rispondendo in Aula a una interrogazione di Piero Colussi (Cittadini) sui tempi per l'approvazione definitiva del Piano regionale per le sale cinematografiche previsto dalla legge n. 21 del 2006, l'assessore alla Cultura, Elio De Anna, aveva preannunciato l'intenzione della Giunta di revocare la delibera di novembre 2011 che dava il via libera definitivo al Piano.

A giustificazione di quella che Colussi definisce una grave decisione, in quanto riferita a un'approvazione che si sta trascinando da molti anni, l'assessore aveva fatto riferimento alle disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività contenute nel decreto legge n. 1 di gennaio scorso. Norme che, nel nome della libera concorrenza, vietano ogni tipo di restrizione e limitazione alle attività economiche e commerciali. Una decisione quindi - riflette ancora Colussi - ispirata alla necessità di attendere l'esito parlamentare del decreto legge presentato dal Governo Monti sulle liberalizzazioni.

Quello che invece non si capisce - afferma il consigliere - è il perché di tanta fretta nel revocare questa delibera. La Giunta regionale forse non sapeva che su iniziativa del ministro per i Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, lo scorso 3 febbraio era stato ottenuto lo stralcio del provvedimento relativo all'apertura di nuove sale cinematografiche al di sotto di 3.000 posti?

La risposta a questa domanda, forse, dovremo cercarla nelle considerazioni fuori sacco espresse a ruota libera in Aula dall'assessore Elio De Anna - sostiene Colussi - il quale, dopo la risposta ufficiale alla mia interrogazione, ha rivelato l'esistenza di un accordo di programma stipulato il 19 ottobre 2006 fra la Regione dall'allora assessore alla Pianificazione, Lodovico Sonego, i Comuni di Villesse e Romans d'Isonzo e la una società per la realizzazione di un parco commerciale in comune di Villesse. Un parco commerciale dove sono previste anche "attività ricreative e sportive per il tempo libero come cinematografi, palestre, centri benessere, piscine, centri per l'abbronzatura". Accordo che, se venisse approvato l'attuale Piano regionale delle sale cinematografiche, rischierebbe di essere messo in discussione lì dove si prevedeva la realizzazione di un complesso multiplex. Questo perchè il coefficiente della Provincia di Gorizia (legato al rapporto fra popolazione residente e numero di posti) risulta essere già saturato. Quindi niente nuovi schermi nel Goriziano, salvo quelli previsti in deroga per le sale con non più di 800 posti.

D'altra parte è altrettanto vero - prosegue l'esponente dei Cittadini - che se venisse realizzato un nuovo multiplex a Villesse (7 schermi), nel giro di poco tempo i due storici complessi Kinemax di Gorizia (3 schermi) e Monfalcone (5 schermi) sarebbero costretti a chiudere i battenti lasciando i due Comuni senza sale cinematografiche.

Il Piano, di cui tutte le Regioni comunque devono dotarsi obbligatoriamente, doveva servire a garantire un equilibrio fra i grandi complessi multiplex e le piccole e medie sale dei centri storici, veri presidi culturali e sociali di centri città sempre più desertificati dallo sviluppo incontrollato dei mega centri commerciali - commenta Colussi. La Regione Friuli Venezia Giulia non può sottrarsi a questa precisa responsabilità.

Colussi è convinto che le piccole sale di città siano una risorsa da salvaguardare in quanto non semplici attività commerciali, ma veri e propri presidi di cultura, elemento fondante dell'identità della nostra regione. E fa presente di non essere l'unico a pensarla in questo modo, visto l'ordine del giorno in merito approvato dall'intero Consiglio regionale lo scorso 28 luglio e sottoscritto trasversalmente da Gaetano Valenti (Pdl), Giorgio Brandolin (PD), Federico Razzini (LN), Franco Brussa (PD), Roberto Antonaz (SA-PRC) e da lui stesso.