PD: Della Mea replica a Garlatti su Unioni Comuni montani
(ACON) Trieste, 17 feb - COM/AB - Sulle Unioni dei Comuni
montani, il consigliere regionale del PD Sandro Della Mea replica
all'intervento dell'assessore Garlatti sulle scelte di Moggio e
Resiutta.
Ricordo a Garlatti - esordisce Della Mea - che una riforma
importante come la legge che ha istituito l'Unione dei Comuni
montani dovrebbe risultare da scelte concordate in un percorso di
confronto e condivisione. Purtroppo così non è stato e, come non
si possono ignorare i danni provocati dall'immobilismo del lungo
periodo di commissariamento delle Comunità montane, non ci si può
neanche stupire ora che con l'arroganza e le imposizioni calate
dall'alto non si accrescano malumori e preoccupazioni .
L'assessore Garlatti accusa di demagogia gli amministratori di
Moggio e Resiutta dopo che quei Consigli comunali hanno deciso di
staccarsi dall'Unione di Valcanale-Canal del Ferro per
indirizzarsi verso quella del Gemonese - precisa Della Mea -
dimenticando che si tratta di loro scelte legittime, dettate
semplicemente dalle preoccupazioni derivate dalle conseguenze
dovute all'applicazione della legge sull'Unione dei Comuni.
In effetti, la riforma sta puntualmente rivelando tutta la
criticità che il gruppo consigliare del PD aveva evidenziato in
sede di approvazione della norma. L'assessore Garlatti, invece di
duellare ricorrendo al burocratese - ammonisce Della Mea -
farebbe meglio a prendere sul serio sia le preoccupazioni di
Moggio e Resiutta che si aggiungono alle molte altre dei Comuni
della Carnia, del Pordenonese e dalla Pedemontana, sia i fondati
motivi di incostituzionalità della norma su cui si basa il parere
di un noto esponente della Corte costituzionale.
Prima che le contraddizioni intrinseche della riforma gli si
rivoltino contro in modo irreparabile, come sta avvenendo,
irreparabile, cerchi di correre ai ripari. Lasci perdere
l'omogeneità territoriale e si sforzi piuttosto di modificare gli
ambiti territoriali previsti e di fare chiarezza sulle competenze
dei nuovi enti.
Le persone serie - conclude Della Mea - si dimostrano tali quando
riconoscono i propri errori e tempestivamente cercano di fare il
possibile per porvi rimedio. È ora che Tondo e Garlatti, invece
di prendersela con sindaci che cercano di fare bene il loro
mestiere e che giustamente si preoccupano del futuro delle loro
comunità, ammettano che le cose non stanno andando per il meglio
e si affrettino a predisporre i correttivi auspicati.