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PD: Della Mea replica a Garlatti su Unioni Comuni montani

17.02.2012
12:38
(ACON) Trieste, 17 feb - COM/AB - Sulle Unioni dei Comuni montani, il consigliere regionale del PD Sandro Della Mea replica all'intervento dell'assessore Garlatti sulle scelte di Moggio e Resiutta.

Ricordo a Garlatti - esordisce Della Mea - che una riforma importante come la legge che ha istituito l'Unione dei Comuni montani dovrebbe risultare da scelte concordate in un percorso di confronto e condivisione. Purtroppo così non è stato e, come non si possono ignorare i danni provocati dall'immobilismo del lungo periodo di commissariamento delle Comunità montane, non ci si può neanche stupire ora che con l'arroganza e le imposizioni calate dall'alto non si accrescano malumori e preoccupazioni .

L'assessore Garlatti accusa di demagogia gli amministratori di Moggio e Resiutta dopo che quei Consigli comunali hanno deciso di staccarsi dall'Unione di Valcanale-Canal del Ferro per indirizzarsi verso quella del Gemonese - precisa Della Mea - dimenticando che si tratta di loro scelte legittime, dettate semplicemente dalle preoccupazioni derivate dalle conseguenze dovute all'applicazione della legge sull'Unione dei Comuni.

In effetti, la riforma sta puntualmente rivelando tutta la criticità che il gruppo consigliare del PD aveva evidenziato in sede di approvazione della norma. L'assessore Garlatti, invece di duellare ricorrendo al burocratese - ammonisce Della Mea - farebbe meglio a prendere sul serio sia le preoccupazioni di Moggio e Resiutta che si aggiungono alle molte altre dei Comuni della Carnia, del Pordenonese e dalla Pedemontana, sia i fondati motivi di incostituzionalità della norma su cui si basa il parere di un noto esponente della Corte costituzionale.

Prima che le contraddizioni intrinseche della riforma gli si rivoltino contro in modo irreparabile, come sta avvenendo, irreparabile, cerchi di correre ai ripari. Lasci perdere l'omogeneità territoriale e si sforzi piuttosto di modificare gli ambiti territoriali previsti e di fare chiarezza sulle competenze dei nuovi enti.

Le persone serie - conclude Della Mea - si dimostrano tali quando riconoscono i propri errori e tempestivamente cercano di fare il possibile per porvi rimedio. È ora che Tondo e Garlatti, invece di prendersela con sindaci che cercano di fare bene il loro mestiere e che giustamente si preoccupano del futuro delle loro comunità, ammettano che le cose non stanno andando per il meglio e si affrettino a predisporre i correttivi auspicati.