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UAR: Rosolen, possibile creare subito zone a burocrazia zero

22.02.2012
12:00
(ACON) Trieste, 22 feb - COM/MPB - "La Regione applichi le leggi esistenti e, anzichè convocare tavoli, si attivi subito per l'istituzione dell'Ufficio locale di Governo per dare il via alle zone a burocrazia zero (ZBZ), istituite e già normate dalla legge nazionale".

Lo afferma in una nota Alessia Rosolen, consigliere regionale di Un'Altra Regione, commentando l'annuncio fatto dall'assessore Sandra Savino di avere avviato contatti per la creazione delle zone Franche urbane nella nostra regione.

"Non so - dichiara Rosolen - se l'assessore sia a conoscenza di questa possibilità, ma fino al 31 dicembre 2013, senza la necessità di modificare alcunché, è possibile far partire in tutte le aree della nostra regione zone a burocrazia zero che possono rappresentare un primo importante passo per tutelare le aree di confine.

"Nel concreto - spiega la consigliera UAR - significa far diventare realtà quella semplificazione amministrativa e quella sburocratizzazione che vengono invocate da tutte le categorie economiche, riducendo i tempi di tutti i procedimenti amministrativi a 30 giorni.

"Partiamo da quello che c'è - sostiene Rosolen - se ne siamo capaci, e diamo una prospettiva di rilancio al nostro territorio. Si prendano la legge di stabilità del 2011 e l'ultima del Governo Monti e si parta senza perdere altro tempo. Il rischio altrimenti - avverte - è di iniziare l'ennesimo iter fatto di tavoli, annunci e ipotesi che non portano a risultati, tanto meno sul breve periodo. Non è pensabile che sia sempre il Governo centrale l'alibi per non fare. In questo caso la legge nazionale attribuisce alle Regioni l'iniziativa di far partire l'iter. La Giunta Tondo lo ha fatto?

"Mi rendo conto - afferma la consigliera che ha presentato un'interrogazione alla Giunta sulle ZBZ - che l'idea di estendere le vecchie zone franche urbane anche alla nostra regione sia affascinante, soprattutto a Tarvisio dove sono vicine le elezioni, ma sarebbe opportuno iniziare a dare strumenti concreti al territorio.

"La capacità concorrenziale parte anche da qui: reggere il confronto sullo snellimento di quelle procedure che troppo spesso imbrigliano o peggio ancora vanificano lo spirito imprenditoriale nella nostra Regione. Zone a burocrazia zero - conclude Rosolen - può voler dire attrattività del Friuli Venezia Giulia per gli investimenti e un contributo concreto alle prospettive di sviluppo e di crescita delle nostre imprese".