PD: Lupieri, proposta di legge con limiti per le sale da gioco
(ACON) Trieste, 22 feb - COM/RC - Una recente sentenza della
Corte costituzionale - fa presente il consigliere regionale del
PD Sergio Lupieri - demanda alle Regioni la possibilità di
legiferare sulle sale da gioco per tutelare determinate categorie
di persone e prevenire il vizio del gioco, in quanto le
dipendenze da gioco sono già una realtà pesantissima molto
diffusa. Viene così superata la competenza esclusiva dello Stato,
in quanto riconducibile alla materia dell'ordine pubblico e della
sicurezza, per cui anche il Friuli Venezia Giulia può legiferare
su una materia che coinvolge sempre più Comuni sottoposti
all'assalto delle sale da gioco.
Lupieri fa sapere di aver predisposto una proposta di legge che
fornisce ai Comuni un regolamento di riferimento che possa
escludere il rilascio di un'autorizzazione ove le sale da gioco o
di attrazione siano ubicate nelle vicinanze (in un raggio di 300
metri, ad esempio) di istituti scolastici, centri giovanili o
altri istituti frequentati principalmente da giovani, o strutture
residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o
socioassistenziale.
Inoltre, i Comuni potranno individuare ulteriori luoghi sensibili
nei quali le sale possano essere ubicate, compatibilmente con
l'impatto che esse avrebbero sul contesto e la sicurezza urbani,
nonché sui problemi connessi con la viabilità, l'inquinamento
acustico e il disturbo della quiete pubblica.
La proposta di legge contiene anche il divieto di qualsiasi
attività pubblicitaria relativa all'apertura o all'esercizio
delle sale in questione, e l'obbligo dell'esercente a prestare
garanzie idonee affinché sia impedito l'accesso ai minorenni a
giochi a essi inibiti in base al Testo unico delle leggi di
pubblica sicurezza.
Queste disposizioni, dettando limiti alla collocazione nel
territorio delle sale da gioco e di attrazione e delle
apparecchiature per giochi leciti, sono finalizzate a tutelare le
persone ritenute maggiormente vulnerabili o per la giovane età o
perchè bisognose di cure di tipo sanitario o socio assistenziale,
e a prevenire forme di gioco cosiddetto compulsivo, nonché a
evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano, la
viabilità e la quiete pubblica.
Questo provvedimento - afferma ancora Lupieri - è rivolto a
situazioni che non necessariamente implicano un concreto pericolo
di commistione di fatti penalmente illeciti o di turbativa
dell'ordine pubblico, ma si preoccupa delle conseguenze sociali
dell'offerta dei giochi su fasce di consumatori più deboli, che
potrebbero indurre al gioco un pubblico costituito da persone
psicologicamente vulnerabili o immature e dunque maggiormente
esposte alla capacità suggestiva dell'illusione di conseguire,
tramite il gioco, vincite e facili guadagni, come anche di
influire sulla viabilità e sull'inquinamento acustico delle aree
interessate.
Il consigliere fornisce anche alcuni dati: gioca il 66% dei
disoccupati e il 47% degli indigenti, e nel gioco si registra una
altissima incidenza di suicidi, come una forte possibilità di
dipendenza: su 10.000 persone, 236 corrono il rischio di divenire
giocatori d'azzardo patologici e 5 di morire suicidi.