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PD: Lupieri, proposta di legge con limiti per le sale da gioco

22.02.2012
16:04
(ACON) Trieste, 22 feb - COM/RC - Una recente sentenza della Corte costituzionale - fa presente il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri - demanda alle Regioni la possibilità di legiferare sulle sale da gioco per tutelare determinate categorie di persone e prevenire il vizio del gioco, in quanto le dipendenze da gioco sono già una realtà pesantissima molto diffusa. Viene così superata la competenza esclusiva dello Stato, in quanto riconducibile alla materia dell'ordine pubblico e della sicurezza, per cui anche il Friuli Venezia Giulia può legiferare su una materia che coinvolge sempre più Comuni sottoposti all'assalto delle sale da gioco.

Lupieri fa sapere di aver predisposto una proposta di legge che fornisce ai Comuni un regolamento di riferimento che possa escludere il rilascio di un'autorizzazione ove le sale da gioco o di attrazione siano ubicate nelle vicinanze (in un raggio di 300 metri, ad esempio) di istituti scolastici, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale.

Inoltre, i Comuni potranno individuare ulteriori luoghi sensibili nei quali le sale possano essere ubicate, compatibilmente con l'impatto che esse avrebbero sul contesto e la sicurezza urbani, nonché sui problemi connessi con la viabilità, l'inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica.

La proposta di legge contiene anche il divieto di qualsiasi attività pubblicitaria relativa all'apertura o all'esercizio delle sale in questione, e l'obbligo dell'esercente a prestare garanzie idonee affinché sia impedito l'accesso ai minorenni a giochi a essi inibiti in base al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Queste disposizioni, dettando limiti alla collocazione nel territorio delle sale da gioco e di attrazione e delle apparecchiature per giochi leciti, sono finalizzate a tutelare le persone ritenute maggiormente vulnerabili o per la giovane età o perchè bisognose di cure di tipo sanitario o socio assistenziale, e a prevenire forme di gioco cosiddetto compulsivo, nonché a evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano, la viabilità e la quiete pubblica.

Questo provvedimento - afferma ancora Lupieri - è rivolto a situazioni che non necessariamente implicano un concreto pericolo di commistione di fatti penalmente illeciti o di turbativa dell'ordine pubblico, ma si preoccupa delle conseguenze sociali dell'offerta dei giochi su fasce di consumatori più deboli, che potrebbero indurre al gioco un pubblico costituito da persone psicologicamente vulnerabili o immature e dunque maggiormente esposte alla capacità suggestiva dell'illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite e facili guadagni, come anche di influire sulla viabilità e sull'inquinamento acustico delle aree interessate.

Il consigliere fornisce anche alcuni dati: gioca il 66% dei disoccupati e il 47% degli indigenti, e nel gioco si registra una altissima incidenza di suicidi, come una forte possibilità di dipendenza: su 10.000 persone, 236 corrono il rischio di divenire giocatori d'azzardo patologici e 5 di morire suicidi.