SA-PRC: Kocijancic, Ferriera di Servola (TS) e contributo CIP6
(ACON) Trieste, 24 feb - COM/AB - L'assessore Seganti in questi
giorni ha completato la risposta a una mia interrogazione del
giugno scorso sulla vertenza della Ferriera di Servola. Credo che
il dato sulla consistenza del contributo annuale CIP6, che viene
erogato alla centrale Elettra per la produzione di energia
elettrica dal recupero dei gas forniti dalla Ferriera di Servola,
debba entrare nel dibattito cittadino ed essere commentato da
tutti gli attori, istituzionali o meno, che si sono confrontati
in questi anni con la questione della Ferriera.
A sostenerlo è il consigliere regionale Igor Kocijancic (SA-PRC),
che aggiunge.
Nel 2010 la Elettra Produzione srl ha incassato un contributo di
11.850.000 euro, poco meno di un milione al mese. Rammento a chi
commenterà questa cifra, pagata direttamente dai cittadini con
l'aumento nelle bollette del 6%, che si tratta di un contributo
ridotto rispetto a quello che era stato versato per i primi dieci
anni della convenzione e ricordo inoltre che i Fondi finanziari
inglesi proprietari di Elettra si erano iscritti a un elenco per
ottenere l'anticipo di tutto il contributo da qui al 2015 (data
di scadenza prevista per l'erogazione del CIP 6)
Ora, le indiscrezioni sul protocollo di intesa e il piano
industriale della Lucchini per Trieste indicano scadenze e
impegni precisi.
Vediamoli:
1) La Lucchini spa ha aggiornato la chiusura inizialmente
indicata per dicembre 2013 al 2014 per l'altoforno e a tutto il
2015 per la cokeria.
2) Gli investimenti per la manutenzione a garanzia della
continuità operativa per i prossimi quattro anni, fino al 2015,
risultano essere per 2 milioni e mezzo dalla Lucchini spa e per
18 milioni dalla Servola spa quindi dall'attività dello
stabilimento di Trieste.
3) Non ci saranno investimenti superiori ai 2 milioni e mezzo di
euro da parte della Lucchini spa e non vi sarà quindi alcuna
ricaduta sul territorio triestino e sullo stabilimento
siderurgico nell'ipotesi di eventuali rinegoziazioni con le
banche o di sblocchi di crediti attualmente congelati dalla
magistratura.
4) Gli interventi economici per la continuità dell'attività
produttiva si limitano quindi ai 18 milioni di euro che
dovrebbero essere trovati all'interno delle attività dello
stabilimento triestino, e quindi direttamente riconducibili in
buona parte al contributo CIP6 che permette a Elettra di
continuare a produrre energia dall'acquisto dei gas dalla
Ferriera.
5) Non c'è alcuna assicurazione per danni ambientali o previsione
di spesa da parte della Lucchini per quanto riguarda la parte
aziendale di responsabilità nella bonifica del sito al momento
della chiusura.
Siamo di fronte a un'attività produttiva e a uno stabilimento che
il protocollo definisce non più compatibile con il contesto
territoriale in cui è inserito. Ci aspettano ulteriori quattro
anni con l'impegno a spendere per la manutenzione circa 20
milioni di euro in totale, mentre la centrale di cogenerazione
incasserà, visti i dati del 2010, circa 48 milioni di euro di
contributo CIP6, di cui una buona parte andrà a potenziare i
fondi di finanziamento inglesi e gli stessi investitori.
Trieste ha bisogno di un accordo di programma - conclude
Kocijancic - che tracci un progetto per il futuro, ma come ben
sappiamo non bastano parole o idee, servono anche investimenti in
denaro contante. In una situazione straordinaria quale è quella
presente, il Governo può fare interventi straordinari dirottando
i soldi dei cittadini dal CIP6 a un fondo per Trieste, eliminare
le regalie del governo Berlusconi e investire gli euro nella loro
destinazione originaria, cioè di supporto alle produzioni di
energia rinnovabile: sarebbe già come aprire una porta per nuovi
insediamenti produttivi sul territorio.