Idv: Corazza, serve un nuovo censimento dei siti con amianto
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/AB - Risale ormai al 2006 il
censimento dei siti contenenti amianto in Friuli Venezia Giulia,
previsto dal Piano di protezione dell'ambiente, di
decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della
difesa dai pericoli derivanti dall'amianto.
Una mappatura che, per il capogruppo dell'Italia dei Valori in
Consiglio regionale Alessandro Corazza, dopo quasi 6 anni rischia
di essere vetusta e che andrebbe quindi aggiornata. Fu la legge
n. 257 del 27 marzo 1992 a stabilire, oltre alle misure che le
imprese devono adottare nello smaltimento per tutelare la salute
dei lavoratori e dell'ambiente e definire la necessità di
vigilanza da parte delle aziende socio sanitarie, l'obbligo per
le Regioni di adottare i piani per la bonifica e le relative
mappature.
Alla luce della recente sentenza che ha condannato i proprietari
della Eternit, azienda produttrice di materiali contenenti
amianto, per disastro doloso permanente - spiega Corazza -
dobbiamo chiederci se la Regione stia facendo il massimo per
bonificare una situazione non ancora risolta e che può portare
ancora danni alla salute umana.
Quello che non fu applicato all'epoca, e cioè il principio di
precauzione, che avrebbe salvato molte vite - rilancia Corazza -
dovrebbe spingere chi governa la Regione a fare il massimo per
arginare il più possibile uno dei più grossi mali del nostro
secolo: l'emergenza dovuta all'inquinamento atmosferico causato
in particolare da attività di incenerimento.
Per questo - conclude Corazza - chiediamo alla Giunta, attraverso
un'interrogazione alla quale sarà data risposta domani, i motivi
del mancato aggiornamento e la invitiamo a predisporre un nuovo
censimento dei siti con presenza di amianto, in modo da
monitorare con efficacia la rimozione dello stesso nel più breve
tempo possibile.