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Idv: Corazza, serve un nuovo censimento dei siti con amianto

28.02.2012
16:22
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/AB - Risale ormai al 2006 il censimento dei siti contenenti amianto in Friuli Venezia Giulia, previsto dal Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto.

Una mappatura che, per il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale Alessandro Corazza, dopo quasi 6 anni rischia di essere vetusta e che andrebbe quindi aggiornata. Fu la legge n. 257 del 27 marzo 1992 a stabilire, oltre alle misure che le imprese devono adottare nello smaltimento per tutelare la salute dei lavoratori e dell'ambiente e definire la necessità di vigilanza da parte delle aziende socio sanitarie, l'obbligo per le Regioni di adottare i piani per la bonifica e le relative mappature.

Alla luce della recente sentenza che ha condannato i proprietari della Eternit, azienda produttrice di materiali contenenti amianto, per disastro doloso permanente - spiega Corazza - dobbiamo chiederci se la Regione stia facendo il massimo per bonificare una situazione non ancora risolta e che può portare ancora danni alla salute umana.

Quello che non fu applicato all'epoca, e cioè il principio di precauzione, che avrebbe salvato molte vite - rilancia Corazza - dovrebbe spingere chi governa la Regione a fare il massimo per arginare il più possibile uno dei più grossi mali del nostro secolo: l'emergenza dovuta all'inquinamento atmosferico causato in particolare da attività di incenerimento.

Per questo - conclude Corazza - chiediamo alla Giunta, attraverso un'interrogazione alla quale sarà data risposta domani, i motivi del mancato aggiornamento e la invitiamo a predisporre un nuovo censimento dei siti con presenza di amianto, in modo da monitorare con efficacia la rimozione dello stesso nel più breve tempo possibile.