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PD: Pupulin, misure organiche e non spot a contrasto recessione

28.02.2012
16:39
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/AB - Per la seconda volta - evidenzia il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin - la Giunta Tondo si accorge di aver sbagliato i conti e decide di aprire i cordoni della borsa della Regione. Nel corso della discussione sulla finanziaria e successivamente della discussione sulla legge sull'accesso al credito, l'assessore alle finanze Savino aveva respinto le sollecitazioni del Gruppo del PD a effettuare i dovuti trasferimenti agli Enti locali, non congelandone le risorse in attesa di fare chiarezza sugli effetti della manovra Monti sul bilancio dell'amministrazione del Friuli Venezia Giulia.

In questi giorni - aggiunge Pupulin - arriva in Consiglio un disegno di legge che prevede tale trasferimento, persino maggiorato rispetto a quello congelato in occasione della finanziaria 2012 del dicembre scorso. Decisione assunta affannosamente per rispondere a una proposta di legge presentata dal Gruppo del PD per impedire che le Amministrazioni comunali si trovassero nella condizione di non poter approvare i propri bilanci, viste la riduzione di entrate che, nel caso dei Comuni più piccoli, arrivavano sino al 35%.

Oggi l'assessore annuncia l'intenzione di mettere a disposizione dei diversi fondi di rotazione e di garanzia un'ulteriore posta di 80 milioni, frutto di una verifica dei rientri effettivi delle misure della legge anti-crisi del 2009 e di un approfondimento del reale fabbisogno di cassa della Regione.

Così - sottolinea Pupulin - quello che secondo la Giunta Tondo non era possibile in occasione della finanziaria, cioè due mesi fa, oggi diviene praticabile con le stesse motivazioni che avevano indotto il Gruppo del PD a chiedere un immediato intervento per contrastare i segnali di recessione denunciati da tutte le organizzazioni d'impresa regionali.

Ben vengano scelte tardive- commenta - che prendono finalmente atto di una congiuntura difficile che mette a rischio molte imprese, particolarmente quelle minori, che rischiano di venir soffocate dalla stretta creditizia messa in atto dalle banche e dal sistema creditizio e finanziario. Una stretta che, assieme all'aumento dei tassi dei prestiti e alla richiesta di rientrare sugli affidamenti, sta strangolando aziende che non sono più in grado di finanziare, in alcuni casi, neppure la soddisfazione degli ordini in portafoglio.

Una situazione che pretende una risposta coordinata e organica, non solo misure spot e sostegni che hanno ancora tempi di risposta lunghi rispetto all'urgenza delle misure rivendicate dalle organizzazioni economiche. Come Gruppo consiliare del PD riteniamo necessario definire, attraverso una mobilitazione e condivisione con le forze economiche e sociali, una programma preciso e coerente di misure per rilanciare l'economia che risponda alle tante domande di lavoro insoddisfatte. Misure di semplificazione e burocratizzazione, di sostegno alle varie forme di garanzia del credito alle imprese, di aiuto all'internazionalizzazione e all'export, oltre che modifiche regolamentari per concentrare gli incentivi all'occupazione a favore dei giovani senza lavoro e degli over 45-50 che lo abbiano perso a seguito delle numerose crisi e ristrutturazioni aziendali, che ci vedono come regione più esposta a casi di fallimento e crisi, seconda alla sola Lombardia.

Occorre alzare il profilo dell'intervento regionale - conclude Pupulin - visto che tutti concordano che siamo entrati in una pericolosa fase recessiva, evidenziata pure dai dati di ripartenza del ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria.