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CR: fondi autonomie locali, relatore maggioranza Galasso (2)

29.02.2012
12:24
(ACON) Trieste, 29 feb - MPB - Il Consiglio regionale, momentaneamente accantonata la legge sull'autonomia dei giovani della quale sono stati approvati 26 articoli sui complessivi 38, affronta le norme urgenti in materia di autonomie locali con sullo sfondo il peso - diretto e indiretto - del decreto legge 201/2011 del Governo Monti sul sistema degli enti locali della nostra Regione, con determinate rilievo nei confronti dei nostri Comuni.

Nell'intervento in Aula, il relatore di maggioranza Daniele Galasso (Pdl) ha ricordato che l'introduzione dell'IMU, la previsione di un presunto gettito che i Comuni avrebbero dovuto - tramite la Ragione - restituire allo Stato, nonché l'ulteriore contributo richiesto anche ai nostri enti locali per il risanamento dei conti pubblici statali, avevano costretto la Regione ad alcune operazioni rilevanti sotto il profilo finanziario, tanto che essa ha deciso di farsi carico con il proprio bilancio di metà dei 30 milioni richiesti dal decreto Monti per il risanamento, ma di destinare a fondo globale circa 19 milioni precedentemente destinati alla riduzione dell'IRAP, in modo da costruire una riserva a favore dei nostri comuni. Inoltre, aveva congelato 65 milioni (pari all'ultima rata dei trasferimenti ordinari a favore dei Comuni) e accantonato 40 milioni del fondo per i Comuni, per verificare l'impatto della nuova IMU e gli importi dell'eventuale restituzione a favore dello Stato.

Oggi, alla luce dei dati di stima degli effetti dell'IMU, possiamo proporre le soluzioni finanziarie per assicurare il regolare funzionamento amministrativo degli enti locali. Siamo, cioè, in grado - ha dichiarato Galasso - di assegnare l'intera cifra di 105 milioni di euro ai Comuni, permettendo agli stessi di approvare i bilanci e assicurare i servizi ai cittadini e alle imprese.

Questo provvedimento, quindi, rappresenta una importante manovra per la collettività regionale, anche in considerazione che Gruppo Pdl e Giunta presentano in Aula un emendamento diretto a migliorare la manovra in esame attraverso una perequazione delle situazioni rimaste ancora in sospeso. Ovvero, per ridurre il peso della diminuzione dei trasferimenti regionali nei confronti dei Comuni più grandi, in modo da portare la riduzione in relazione allo scorso anno su una percentuale attorno al 4% anziché l'attuale 8% abbondante e, inoltre, per assicurare a tutti i Comuni la copertura dell'eventuale minor gettito IMU, anche dopo l'assegnazione statale del rimborso dell'ex ICI prima casa, assegnazione che dovrebbe essere inserita in un prossimo decreto legge del Governo.

Pertanto ciò avverrà attraverso un fondo perequativo o analogo istituto, che sarà finanziato anche utilizzando le risorse del fondo globale con le risorse ex IRAP. Questo ulteriore notevole sforzo da parte della Regione è - ha avvertito Galasso - ovviamente connesso a un comportamento virtuoso richiesto ai Comuni in relazione all'IMU.

Nella sostanza, ai Comuni è chiesto di non aumentare le aliquote standard dell'IMU per la prima casa (pari a 0,40%) e per le seconde case (pari allo 0,76%), e quindi di non aumentare l'imposta ai cittadini.

Galasso, sottolineando comunque la necessità di rivedere complessivamente il sistema di finanziamento degli enti locali, ha indicato le ulteriori norme presenti nel provvedimento: l'articolo 3 introduce una specifica disciplina regionale in materia di centrali uniche di committenza, differenziata rispetto a quella introdotta dal decreto legislativo 201/2011 (Decreto Monti); l'articolo 4 conferma la normativa regionale in materia di Tesoreria Unica per gli enti locali, che non risulta così superata dai recenti interventi contenuti del decreto legge 1 dello scorso 24 gennaio 2012. In tal modo - ha concluso Galasso - si preserva, a favore degli enti locali, il gettito che deriva dalle giacenze di tesoreria.

(immagini tv)

(segue)