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CR: fondi autonomie locali, relatore minoranza Agnola (4)

29.02.2012
12:47
(ACON) Trieste, 29 feb - MPB - Per l'altro relatore di minoranza, Enio Agnola (Idv), si tratta di un'operazione legislativa tanto inevitabile quanto essenziale per consentire agli Enti locali di approvare i bilanci di previsione e soprattutto per delineare con chiarezza i rapporti con la Regione in seguito alla decisione del Parlamento di anticipare al 2012 l'entrata in vigore dell'IMU.

Il consigliere inoltre ha illustrato i contenuti dell'articolato:

L'articolo 1 rimette in circolo le partite rimaste sospese nell'ambito delle risorse correnti e consente di calmierare gli effetti delle partite della gestione IMU con particolare riferimento all'imposta sulla prima casa; il provvedimento ovviamente conferma l'impegno della Regione a venire incontro il più possibile alle esigenze degli Enti locali, avendo recuperato già in sede di finanziaria le risorse inizialmente destinate alla riduzione IRAP, provvedimento che - ha sottolineato il relatore - il Gruppo Idv aveva sempre osteggiato ritenendolo inefficace.

L'articolo 2, consequenziale, determina un adeguamento dei termini e delle scadenze per l'approvazione dei documenti contabili dei Comuni.

L'articolo 3 contiene una ragionevole disciplina regionale in materia di centrali uniche di committenza, un settore nel quale, per Agnola, la Regione dovrebbe maturare un proprio indirizzo indipendentemente dalle iniziative centralistiche dello Stato calibrato sulle dimensioni del nostro sistema degli Enti locali.

L'articolo 4, oltre a cogliere l'occasione per minimi adeguamenti in materia di Enti locali e a predisporre una disposizione in materia di spese elettorali per le elezioni provinciali e comunali, coglie la sollecitazione del Consiglio delle Autonomie locali per il permanere nella nostra Regione delle attuali norme in materia di Tesoreria Unica sottraendosi alle specifiche norme contenute nel Decreto legge 1/ 2012.

Agnola ha anche richiamato la volontà espressa dalla Giunta in Commissione di eliminare la discriminazione che si viene a creare a danno dei Comuni superiori a 20.000 abitanti che con l'applicazione, senza modifiche, del provvedimento si vedrebbero ridurre i trasferimenti regionali di una percentuale superiore a quella degli altri Comuni; si tratta - ha sottolineato il relatore - di un provvedimento caratterizzato da equità anche se è doveroso riconoscere che i grandi Comuni di questa regione certamente sono quelli che meno avvertono le conseguenze della diminuzione dei trasferimenti a loro favore e hanno maggiori margini di manovra nel ricalibrare gli impegni di spesa.

L'esame della norma in oggetto - ha concluso Agnola - deve costituire per il Consiglio l'occasione per avviare una riflessione sul sistema degli Enti locali di questa Regione e verificare la volontà politica di dedicare la parte rimanente della legislatura a costruire le condizioni per un percorso autonomo di revisione di un modello che evidenzia limiti di sostenibilità finanziaria, funzionale e di reale corrispondenza alle esigenze dei cittadini.

(segue)