CR: fondi autonomie locali, relatore minoranza Agnola (4)
(ACON) Trieste, 29 feb - MPB - Per l'altro relatore di
minoranza, Enio Agnola (Idv), si tratta di un'operazione
legislativa tanto inevitabile quanto essenziale per consentire
agli Enti locali di approvare i bilanci di previsione e
soprattutto per delineare con chiarezza i rapporti con la Regione
in seguito alla decisione del Parlamento di anticipare al 2012
l'entrata in vigore dell'IMU.
Il consigliere inoltre ha illustrato i contenuti dell'articolato:
L'articolo 1 rimette in circolo le partite rimaste sospese
nell'ambito delle risorse correnti e consente di calmierare gli
effetti delle partite della gestione IMU con particolare
riferimento all'imposta sulla prima casa; il provvedimento
ovviamente conferma l'impegno della Regione a venire incontro il
più possibile alle esigenze degli Enti locali, avendo
recuperato già in sede di finanziaria le risorse inizialmente
destinate alla riduzione IRAP, provvedimento che - ha
sottolineato il relatore - il Gruppo Idv aveva sempre osteggiato
ritenendolo inefficace.
L'articolo 2, consequenziale, determina un adeguamento dei
termini e delle scadenze per l'approvazione dei documenti
contabili dei Comuni.
L'articolo 3 contiene una ragionevole disciplina regionale in
materia di centrali uniche di committenza, un settore nel quale,
per Agnola, la Regione dovrebbe maturare un proprio indirizzo
indipendentemente dalle iniziative centralistiche dello Stato
calibrato sulle dimensioni del nostro sistema degli Enti locali.
L'articolo 4, oltre a cogliere l'occasione per minimi adeguamenti
in materia di Enti locali e a predisporre una disposizione in
materia di spese elettorali per le elezioni provinciali e
comunali, coglie la sollecitazione del Consiglio delle Autonomie
locali per il permanere nella nostra Regione delle attuali norme
in materia di Tesoreria Unica sottraendosi alle specifiche norme
contenute nel Decreto legge 1/ 2012.
Agnola ha anche richiamato la volontà espressa dalla Giunta in
Commissione di eliminare la discriminazione che si viene a creare
a danno dei Comuni superiori a 20.000 abitanti che con
l'applicazione, senza modifiche, del provvedimento si vedrebbero
ridurre i trasferimenti regionali di una percentuale superiore a
quella degli altri Comuni; si tratta - ha sottolineato il
relatore - di un provvedimento caratterizzato da equità anche se
è doveroso riconoscere che i grandi Comuni di questa regione
certamente sono quelli che meno avvertono le conseguenze della
diminuzione dei trasferimenti a loro favore e hanno maggiori
margini di manovra nel ricalibrare gli impegni di spesa.
L'esame della norma in oggetto - ha concluso Agnola - deve
costituire per il Consiglio l'occasione per avviare una
riflessione sul sistema degli Enti locali di questa Regione e
verificare la volontà politica di dedicare la parte rimanente
della legislatura a costruire le condizioni per un percorso
autonomo di revisione di un modello che evidenzia limiti di
sostenibilità finanziaria, funzionale e di reale corrispondenza
alle esigenze dei cittadini.
(segue)