UAR: Rosolen, fare chierezza su appalto a Croce Italia Marche
(ACON) Trieste, 1 mar - COM/AB - "È possibile che per un
appalto così delicato come quello del trasporto malati, l'Azienda
sanitaria operi senza che sia stato firmato un contratto di
appalto? In un Paese dove tutti i cittadini, imprese e
lavoratori, sono chiamati a rispettare le postille più
stringenti, scopriamo che l'Azienda sanitaria può operare senza
contratti e senza preoccuparsi di adottare strumenti che tutelino
il servizio e, in questo caso, i lavoratori che da mesi attendono
le loro paghe".
A chiederlo in un'interrogazione alla Giunta è la consigliera
regionale di Un'Altra Regione Alessia Rosolen, che manifesta la
sua preoccupazione per la vicenda Croce Italia Marche, che da
mesi ormai coinvolge decine di lavoratori impiegati nel servizio
di trasporto del 118 e degli emodializzati.
"Quanto è emerso in sede di III Commissione consiliare è
sconcertante - spiega Rosolen - visto che non esiste al momento
nessun contratto che regoli i rapporti fra Azienda sanitaria e
Croce Italia Marche. Il fatto che la società non abbia presentato
un Durc regolare (il Durc è l'attestazione dell'assolvimento, da
parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei
confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile) bloccando la stipula del
contratto, non assolve l'Azienda sanitaria".
"Non basta - sottolinea Rosolen - che l'Azienda sanitaria abbia
anticipato gli stipendi, perché non è sufficiente a dare certezze
a lavoratori che dalla scorsa estate, praticamente ogni mese
devono avviare vertenze per ricevere quanto spetta loro di
diritto. La questione è più complessa e riguarda la gestione di
una gara d'appalto da cui dipende un servizio vitale come quello
del trasporto malati, che sta facendo emergere una situazione a
dir poco anomala a cui finora sono state date risposte
insufficienti".
"Come è stato possibile - aggiunge Rosolen nell'interrogazione -
che l'Azienda sanitaria non si sia accorta che Croce Italia
Marche, oltre agli inadempimenti ampiamente segnalati dai
lavoratori di Trieste, già a inizio 2011 stava affrontando a
Parma una vertenza per mancato pagamento stipendi, che a
febbraio, a Pesaro, la società veniva investita da un'ondata
giudiziaria con diverse ipotesi di reato e che ad aprile, a La
Spezia, si apriva l'ennesima vertenza perché trenta dipendenti
rimanevano senza paga?"
"Credo - prosegue Rosolen - che a carico dell'Azienda sanitaria
vi sia la responsabilità di aver sottovalutato un problema molto
grave e di non aver adottato tempestivamente le misure necessarie
da un lato a revocare l'aggiudicazione dell'appalto e dall'altro
a garantire la continuità del servizio, predisponendo una nuova
aggiudicazione o in alternativa la reinternalizzazione di un
servizio che è vitale per tutta la cittadinanza".
"Per questo motivo - conclude Rosolen - chiedo alla Giunta di
verificare se siano state rispettate dall'Azienda le previsioni
del capitolato speciale d'appalto, in particolare quelle
riguardanti l'efficienza del parco ambulanze utilizzate, la
formazione del personale, e se l'Azienda abbia applicato le
penalità previste dall'articolo 24".