UAR: Rosolen, legge giovani poco coraggiosa
(ACON) Trieste, 1 mar - COM/RC - Alessia Rosolen (UAR),
firmataria e relatrice di maggioranza per l'Aula della legge sui
giovani appena approvata, sostiene che poteva rappresentare il
mezzo per mandare un segnale concreto ai ragazzi in difficoltà,
invece è stata trasformata in uno strumento consolatorio, che
tranquillizzerà la coscienza di qualcuno ma non darà le tante
risposte che invece poteva garantire.
Il mio voto favorevole - ha spiegato la consigliera - non mi
esime dall'essere critica verso una scelta politica chiara che ha
depotenziato questa legge, sottraendole quegli strumenti che
avrebbero potuto riempirla di cose concrete e non solo di
principi. Ad esempio quando si è scelto di non dare una risposta
al problema della prima casa creando un fondo capace di offrire
garanzie integrative ai lavoratori a tempo determinato che
consentisse loro l'accesso al mutuo.
In generale - sottolinea la Rosolen - il dibattito ha mostrato il
poco coraggio di una certa politica quando si sono affrontate
misure che avrebbero potuto fare spazio a quel ricambio
generazionale, proprio in politica, che tutti rivendicano ma da
cui tutti pensano a difendersi: da un lato escludendo i giovani
pubblici amministratori dalla Consulta regionale dei giovani,
dove inspiegabilmente l'impegno in politica diventa un fattore di
esclusione e non un'esperienza da valorizzare; dall'altro
bocciando l'idea di inserire giovani capaci e meritevoli nei
Consigli di amministrazione delle società partecipate dalla
Regione, troppo spesso parcheggi per politici in pensione.
Spiace - così l'esponente di Un'Altra Regione - che ancora una
volta si siano voluto ridurre i giovani a un tema di dibattito e
non a una generazione da porre al centro di politiche realmente
capaci di creare opportunità di crescita, di lavoro, di
partecipazione, e li si è considerati un problema da risolvere e
non una risorsa da valorizzare.