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UAR: Rosolen, legge giovani poco coraggiosa

01.03.2012
18:39
(ACON) Trieste, 1 mar - COM/RC - Alessia Rosolen (UAR), firmataria e relatrice di maggioranza per l'Aula della legge sui giovani appena approvata, sostiene che poteva rappresentare il mezzo per mandare un segnale concreto ai ragazzi in difficoltà, invece è stata trasformata in uno strumento consolatorio, che tranquillizzerà la coscienza di qualcuno ma non darà le tante risposte che invece poteva garantire.

Il mio voto favorevole - ha spiegato la consigliera - non mi esime dall'essere critica verso una scelta politica chiara che ha depotenziato questa legge, sottraendole quegli strumenti che avrebbero potuto riempirla di cose concrete e non solo di principi. Ad esempio quando si è scelto di non dare una risposta al problema della prima casa creando un fondo capace di offrire garanzie integrative ai lavoratori a tempo determinato che consentisse loro l'accesso al mutuo.

In generale - sottolinea la Rosolen - il dibattito ha mostrato il poco coraggio di una certa politica quando si sono affrontate misure che avrebbero potuto fare spazio a quel ricambio generazionale, proprio in politica, che tutti rivendicano ma da cui tutti pensano a difendersi: da un lato escludendo i giovani pubblici amministratori dalla Consulta regionale dei giovani, dove inspiegabilmente l'impegno in politica diventa un fattore di esclusione e non un'esperienza da valorizzare; dall'altro bocciando l'idea di inserire giovani capaci e meritevoli nei Consigli di amministrazione delle società partecipate dalla Regione, troppo spesso parcheggi per politici in pensione.

Spiace - così l'esponente di Un'Altra Regione - che ancora una volta si siano voluto ridurre i giovani a un tema di dibattito e non a una generazione da porre al centro di politiche realmente capaci di creare opportunità di crescita, di lavoro, di partecipazione, e li si è considerati un problema da risolvere e non una risorsa da valorizzare.