News


PD: Pupulin, analisi dati su occupazione e cassa integrazione

07.03.2012
15:41
(ACON) Trieste, 7 mar - COM/AB - Non ci sono segnali di ripresa dell'economia regionale. Anzi, gli stessi dati della cassa integrazione del mese di febbraio confermano la stagnazione, se non l'inizio di una fase recessiva, che colpisce soprattutto le province a forte vocazione produttiva.

L'analisi è del consigliere regionale del PD Paolo Pupulin che poi la sviluppa.

Infatti, i dati più significativi riguardano la cassa ordinaria e quella in deroga, che nel secondo semestre dell'anno scorso fortunatamente avevano segnato il passo, manifestando timide riprese di ordini ed attività. Nel mese scorso di febbraio questa tendenza si è rovesciata, con una richiesta di quasi 400.000 ore (per la precisione 392.048) autorizzate di cassa ordinaria, dimensione in crescita del 10% sul corrispondente di febbraio del 2011 (356.664 ore autorizzate) e pure di gennaio di quest'anno quando, con due giornate lavorative in più, erano state autorizzate 356.951 ore. L'aumento della cassa ordinaria chiarisce che è in atto una caduta degli ordinativi e conseguentemente della produzione.

Lo stesso discorso vale per quella in deroga, che riguarda particolarmente le imprese minori di tutti i comparti. In questo caso la richiesta di cassa integrazione è esplosa, assumendo livelli che non si ricordavano da tanto tempo. Sono 323.837 le ore autorizzate a febbraio, che non possono essere minimamente comparate alle 72.858 di febbraio 2011 (più 250%) e ancor più alle 41.295 di gennaio scorso (più700%). Ci confrontiamo con un dato pesantissimo che dimostra la sofferenza di tantissime imprese artigianali, del commercio e dei servizi, che devono affrontare assieme una riduzione degli ordinativi e una stretta creditizia, che rischia di soffocare anche aziende sane.

Diverso il caso della cassa straordinaria, che presenta una tendenza contraddittoria. In parte dovuta alle modalità meno dirette della valutazione delle domande, alcune giudicate in sede nazionale e altre in regione, con la conseguenza che non rappresentano in tempo reale la situazione effettiva. Nel mese di febbraio 786.812 sono state le ore autorizzate di cassa straordinaria, con una crescita del 50% rispetto al corrispondente mese di febbraio del 2011 (erano state 519.293 le ore di cassa straordinaria), mentre cala in modo significativo rispetto al mese di gennaio scorso, quando si era raggiunto un picco elevatissimo di ben 1.486.838. Dovendo sempre tener conto che nel mese di gennaio ci sono state due giornate lavorative in più, che se non lavorate fanno aumentare il numero di ore di cassa integrazione.

Il dato complessivo anch'esso rimane contraddittorio: 1.502.697 le ore di febbraio 2012, 948.815 quelle del mese corrispondente del 2011, 1.885.084 sempre con due giornate in più del gennaio scorso.

Una lettura seria della situazione, fuori da qualsiasi impostazione strumentale, dimostra che la congiuntura tende ad aggravare lo stato di difficoltà generale delle imprese e del lavoro. Ci vuole una manovra anticongiunturale, che metta in campo, ridefinendo le priorità dell'azione di governo regionale, tutte le misure e le risorse recuperabili nei vari capitoli di bilancio. Semplificazione burocratica, persino estrema, e concentrazione di risorse per sostenere imprese ed economia devono essere le direttrici di una straordinaria e nuova azione affidata all'Amministrazione, congiuntamente a una decisa azione del Consiglio regionale.

Non si può più ritardare l'approvazione di una manovra bis anticrisi, come ormai convengono le persone più serie di tutti gli schieramenti e forze politiche regionali. Decisone che va assunta, senza pensare di poterla rinviare al tempo troppo lontano delle variazioni di bilancio, ma con assoluta tempestività, per rispondere in modo deciso alle richieste convergenti di tutte le organizzazioni rappresentative delle imprese e del lavoro.

Serve ugualmente mettere mano a una modifica del sistema di incentivi al lavoro, in particolare al reinserimento di quelli che l'hanno perduto. Una misura tempestiva deve riguardare il sostegno al nuovo apprendistato per l'inserimento dei giovani, un'altra un coinvolgimento di tutte le agenzie, a partire a da quelle pubbliche, assieme a quelle private, in una vera e propria operazione straordinaria a favore degli over 45-50 anni, che sono rimasti senza occupazione a causa delle tante crisi e ristrutturazioni in corso.