PD: Pupulin, analisi dati su occupazione e cassa integrazione
(ACON) Trieste, 7 mar - COM/AB - Non ci sono segnali di ripresa
dell'economia regionale. Anzi, gli stessi dati della cassa
integrazione del mese di febbraio confermano la stagnazione, se
non l'inizio di una fase recessiva, che colpisce soprattutto le
province a forte vocazione produttiva.
L'analisi è del consigliere regionale del PD Paolo Pupulin che
poi la sviluppa.
Infatti, i dati più significativi riguardano la cassa ordinaria e
quella in deroga, che nel secondo semestre dell'anno scorso
fortunatamente avevano segnato il passo, manifestando timide
riprese di ordini ed attività. Nel mese scorso di febbraio questa
tendenza si è rovesciata, con una richiesta di quasi 400.000 ore
(per la precisione 392.048) autorizzate di cassa ordinaria,
dimensione in crescita del 10% sul corrispondente di febbraio del
2011 (356.664 ore autorizzate) e pure di gennaio di quest'anno
quando, con due giornate lavorative in più, erano state
autorizzate 356.951 ore. L'aumento della cassa ordinaria
chiarisce che è in atto una caduta degli ordinativi e
conseguentemente della produzione.
Lo stesso discorso vale per quella in deroga, che riguarda
particolarmente le imprese minori di tutti i comparti. In questo
caso la richiesta di cassa integrazione è esplosa, assumendo
livelli che non si ricordavano da tanto tempo. Sono 323.837 le
ore autorizzate a febbraio, che non possono essere minimamente
comparate alle 72.858 di febbraio 2011 (più 250%) e ancor più
alle 41.295 di gennaio scorso (più700%). Ci confrontiamo con un
dato pesantissimo che dimostra la sofferenza di tantissime
imprese artigianali, del commercio e dei servizi, che devono
affrontare assieme una riduzione degli ordinativi e una stretta
creditizia, che rischia di soffocare anche aziende sane.
Diverso il caso della cassa straordinaria, che presenta una
tendenza contraddittoria. In parte dovuta alle modalità meno
dirette della valutazione delle domande, alcune giudicate in sede
nazionale e altre in regione, con la conseguenza che non
rappresentano in tempo reale la situazione effettiva. Nel mese di
febbraio 786.812 sono state le ore autorizzate di cassa
straordinaria, con una crescita del 50% rispetto al
corrispondente mese di febbraio del 2011 (erano state 519.293 le
ore di cassa straordinaria), mentre cala in modo significativo
rispetto al mese di gennaio scorso, quando si era raggiunto un
picco elevatissimo di ben 1.486.838. Dovendo sempre tener conto
che nel mese di gennaio ci sono state due giornate lavorative in
più, che se non lavorate fanno aumentare il numero di ore di
cassa integrazione.
Il dato complessivo anch'esso rimane contraddittorio: 1.502.697
le ore di febbraio 2012, 948.815 quelle del mese corrispondente
del 2011, 1.885.084 sempre con due giornate in più del gennaio
scorso.
Una lettura seria della situazione, fuori da qualsiasi
impostazione strumentale, dimostra che la congiuntura tende ad
aggravare lo stato di difficoltà generale delle imprese e del
lavoro. Ci vuole una manovra anticongiunturale, che metta in
campo, ridefinendo le priorità dell'azione di governo regionale,
tutte le misure e le risorse recuperabili nei vari capitoli di
bilancio. Semplificazione burocratica, persino estrema, e
concentrazione di risorse per sostenere imprese ed economia
devono essere le direttrici di una straordinaria e nuova azione
affidata all'Amministrazione, congiuntamente a una decisa azione
del Consiglio regionale.
Non si può più ritardare l'approvazione di una manovra bis
anticrisi, come ormai convengono le persone più serie di tutti
gli schieramenti e forze politiche regionali. Decisone che va
assunta, senza pensare di poterla rinviare al tempo troppo
lontano delle variazioni di bilancio, ma con assoluta
tempestività, per rispondere in modo deciso alle richieste
convergenti di tutte le organizzazioni rappresentative delle
imprese e del lavoro.
Serve ugualmente mettere mano a una modifica del sistema di
incentivi al lavoro, in particolare al reinserimento di quelli
che l'hanno perduto. Una misura tempestiva deve riguardare il
sostegno al nuovo apprendistato per l'inserimento dei giovani,
un'altra un coinvolgimento di tutte le agenzie, a partire a da
quelle pubbliche, assieme a quelle private, in una vera e propria
operazione straordinaria a favore degli over 45-50 anni, che sono
rimasti senza occupazione a causa delle tante crisi e
ristrutturazioni in corso.