UAR: Rosolen, su rigassificatore no decisioni calate dall'alto
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/AB - "Tondo è l'uomo delle
valutazioni, degli approfondimenti, dei temporeggiamenti. Pensa
di dimostrare così di essere un moderato? Sul rigassificatore
siamo alle comiche".
Alessia Rosolen, consigliere regionale di Un'Altra Regione, punta
dritta sul governatore. Lo inchioda alle sue responsabilità di
presidente, e aggiunge: "Quattro anni fa avrei compreso la sua
prudenza. Oggi non la accetto. Cosa vuol dire che deve capire
bene? Quando pensa di avere un quadro sufficientemente chiaro?
Verso il 2035? La legislatura si avvicina al termine, le
decisioni strategiche dovrebbero essere state prese da tempo.
Invece, qui ci si guarda negli occhi".
"Trieste non è Brindisi - aggiunge Alessia Rosolen - e nessuno
può giocare agitando paragoni insostenibili. A Brindisi a favore
del rigassificatore c'era gran parte del mondo sindacale, a
riprova che probabilmente in quel caso c'erano reali prospettive
di ricadute occupazionali sul territorio; a Trieste non c'è un
solo sindacato a sostegno del progetto di Gas Natural, che non ha
mai parlato di 1000 posti di lavoro".
"E, a dispetto di quanto Tondo e Ciriani continuano a sostenere,
non è il Consiglio comunale di Trieste ad avere pregiudizi verso
il rigassificatore, ma è il governatore ad averne nei confronti
della massima assemblea politica cittadina. La posizione
pressoché unanime espressa a Trieste e da oggi suffragata
ulteriormente dal parere negativo della Provincia è frutto di
valutazioni ben più ponderate ed equilibrate di certi spot. Dopo
quattro anni Tondo non è stato capace di dare una sola risposta
alle questioni irrisolte del capoluogo regionale, che rimangono
sul tappeto allo stesso punto in cui le ha trovate, in alcuni
casi aggravate dai ritardi e delle mancate decisioni della sua
Giunta: Ferriera, sito inquinato, trasporti e portualità".
"Tondo - conclude - ha il dovere di convocare le forze di
maggioranza e di opposizione che governano Comune e Provincia di
Trieste per avviare un confronto che porti la Regione ad assumere
una posizione che sia condivisa dal territorio. Non pensi Tondo
di calare su Trieste una decisione che le sue Istituzioni locali
non condividono".