PD: Moretton, sulle riforme Tondo fa melina
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/AB - L'atteggiamento del presidente
Tondo sul versante delle riforme oramai rasenta il ridicolo. Non
è infatti più plausibile assistere alle frequenti indecisioni che
emergono dalle sue dichiarazioni, contraddittorie a ogni piè
sospinto.
Ci chiediamo - puntualizza il capogruppo PD Gianfranco Moretton -
quando e se mai approderanno in Consiglio regionale le
fantomatiche riforme sbandierate del centrodestra, considerato
che dall'annuncio del presidente Tondo sono trascorsi ben sei
mesi e che l'approssimarsi delle elezioni regionali è incalzante.
Pensiamo che l'attendibilità dell'Istituzione Regione sia legata
anche alla capacità di chi la guida di rendere concrete le
promesse fatte ai cittadini, presentando proposte di legge per
riforme compatibili con la rivisitazione del sistema
istituzionale, oggi non più nelle condizioni di reggere la sfida
per il cambiamento profondo della società, causa anche
dell'aggravarsi della crisi economica.
Ma nulla di tutto ciò abbiamo visto dal Governo Tondo, se non
tutta una serie di promesse inconcludenti che, anziché risolvere
i problemi, continuano ad allontanare nel tempo e nello spazio
l'irreversibile necessità di riformare un sistema regionale
diventato obsoleto e assolutamente incapace di rispondere alle
nuove necessità. Tondo farebbe bene ad accelerare la
presentazione delle riforme promesse, anziché limitarsi ad
annunciarle e continuamente rinviarle, e accorgersi che alcune di
esse, come ad esempio l'accorpamento delle Camere di commercio,
non sono praticabili.
Fare diversamente da quanto detto, come sta oggettivamente
facendo, non significa altro che attivare una deleteria melina,
che per i profani del mondo calcistico, indica il momento in cui
una squadra tende a congelare il gioco per un proprio tornaconto.
Fare questo populismo strumentale di fronte alla gravità della
situazione appare più una presa in giro che la volontà concreta
di intervenire seriamente, come si dovrebbe e sarebbe d'obbligo.