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PD: Moretton, sulle riforme Tondo fa melina

09.03.2012
14:58
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/AB - L'atteggiamento del presidente Tondo sul versante delle riforme oramai rasenta il ridicolo. Non è infatti più plausibile assistere alle frequenti indecisioni che emergono dalle sue dichiarazioni, contraddittorie a ogni piè sospinto. Ci chiediamo - puntualizza il capogruppo PD Gianfranco Moretton - quando e se mai approderanno in Consiglio regionale le fantomatiche riforme sbandierate del centrodestra, considerato che dall'annuncio del presidente Tondo sono trascorsi ben sei mesi e che l'approssimarsi delle elezioni regionali è incalzante.

Pensiamo che l'attendibilità dell'Istituzione Regione sia legata anche alla capacità di chi la guida di rendere concrete le promesse fatte ai cittadini, presentando proposte di legge per riforme compatibili con la rivisitazione del sistema istituzionale, oggi non più nelle condizioni di reggere la sfida per il cambiamento profondo della società, causa anche dell'aggravarsi della crisi economica.

Ma nulla di tutto ciò abbiamo visto dal Governo Tondo, se non tutta una serie di promesse inconcludenti che, anziché risolvere i problemi, continuano ad allontanare nel tempo e nello spazio l'irreversibile necessità di riformare un sistema regionale diventato obsoleto e assolutamente incapace di rispondere alle nuove necessità. Tondo farebbe bene ad accelerare la presentazione delle riforme promesse, anziché limitarsi ad annunciarle e continuamente rinviarle, e accorgersi che alcune di esse, come ad esempio l'accorpamento delle Camere di commercio, non sono praticabili.

Fare diversamente da quanto detto, come sta oggettivamente facendo, non significa altro che attivare una deleteria melina, che per i profani del mondo calcistico, indica il momento in cui una squadra tende a congelare il gioco per un proprio tornaconto. Fare questo populismo strumentale di fronte alla gravità della situazione appare più una presa in giro che la volontà concreta di intervenire seriamente, come si dovrebbe e sarebbe d'obbligo.