PD: Menis, sugli Erdisu maggioranza spaccata e in confusione
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/AB - Tre partiti in maggioranza e
altrettante idee, tutte diverse, sul futuro degli Erdisu. Ancora
una volta la maggioranza si spacca su un tema centrale
dell'assetto regionale e non riesce a tenere una linea coerente -
evidenzia Paolo Menis, consigliere regionale del PD - il che non
fa certo ben sperare per le annunciate riforme che, in questa
situazione, rischiano di rimanere al palo.
Il tema del diritto allo studio è emblematico - secondo Menis -
del grande disaccordo che regna nel centrodestra. Da una parte la
posizione del PdL che, per bocca del presidente Tondo, aveva
assicurato la prossima soppressione dei due Enti regionali;
dall'altra quella dell'assessore Molinaro (UDC) che ne prevedeva
invece l'assorbimento all'interno di una non ben definita
Fondazione. In mezzo, come al solito, la Lega Nord che, stando
alle dichiarazioni del suo segretario regionale, vorrebbe che
tutto rimanesse com'è.
Un quadro caotico a cui siamo ormai tristemente abituati -
prosegue Menis - ma che non ha impedito alla maggioranza di
mettere un freno alla politica degli annunci che, anche su questo
tema, sono proseguiti senza soluzione di continuità alimentando
solo polemiche e caos. L'ultimo, di un paio di giorni fa, prevede
una nuova ipotesi (la quarta) secondo cui sarebbe allo studio la
proposta di un coinvolgimento degli Atenei, una formula che
nessun'altra Regione utilizza e che ha già visto il no del
capoluogo triestino.
Completamente diverso l'approccio del Partito Democratico -
puntualizza Menis - che ha preferito percorrere la strada del
confronto, soprattutto con gli studenti, per elaborare una
proposta di legge che sappia fare sintesi dei diversi interessi.
Il testo, depositato la scorsa settimana, prevede una
razionalizzazione dell'assetto attuale attraverso la fusione dei
due Erdisu nel nuovo Ente regionale di servizi e interventi per
l'alta formazione (ERDISS), che accentra la titolarità di tutte
le funzioni amministrative, ma con la possibilità di prevedere
soluzioni calibrate per le esigenze dei diversi territori. Un
disegno organico che mantiene alla Regione l'esercizio delle
funzioni di indirizzo e controllo in materia per consentirle di
sviluppare politiche strategiche di settore, nella consapevolezza
che esse possono avere ripercussioni sull'intero sistema
universitario regionale e sulla sua attrattività.
A livello di sistema di governo - conclude Menis, che è anche
primo firmatario della proposta di legge - si è ritenuto
opportuno mantenere il Consiglio di amministrazione, in cui
trovano spazio i rappresentanti dei diversi portatori
d'interesse. I suoi costi, notevolmente ridotti rispetto al
passato, sono giustificati dalla necessità di garantire il ruolo
degli studenti, che rimane particolarmente significativo,
addirittura aumentato in peso ponderale rispetto alla struttura
attuale, in ragione delle nuove proporzioni dell'organo di
amministrazione.