Pens: Ferone, Rai restituisca canoni che non bisognava versare
(ACON) Trieste, 13 mar - COM/AB - La Rai - evidenzia il
consigliere regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone in
un'interrogazione alla Giunta - dopo aver chiesto (sulla base di
una norma del 1938) a commercianti, titolari di uffici, aziende e
attività commerciali il pagamento del canone tv se in possesso di
strumenti quali computer, tablet e smartphone, il 21 febbraio
scorso ha diffuso una nota nella quale ha fatto marcia indietro,
specificando che "la lettera inviata dalla Direzione abbonamenti
Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da
imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano
utilizzati come televisori (digital signage), fermo restando che
il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali
imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per
il possesso di uno o più televisori".
Con tale nota - aggiunge Ferone - la Rai, anche dopo un
intervento del Ministero allo sviluppo economico, ha quindi
dichiarato in modo palese che nulla è dovuto per il possesso dei
mezzi tecnologici sopra citati, ma tra la lettera di richiesta
del canone e la nota successiva è trascorso un certo tempo e sono
state sollevate molte polemiche. Dal momento che probabilmente
alcuni destinatari della lettera hanno versato quanto chiesto in
un primo momento, Ferone invita la Giunta a intervenire nei
confronti della Rai per sollecitare la restituzione celere di
quanto versato.