Assemblea annuale regionale associazioni e movimenti donne
(ACON) Trieste, 13 mar - RC - La violenza e il silenzio, ovvero
la paura della denuncia; la partecipazione attiva e numerosa
nelle istituzioni pubbliche; la crisi occupazionale e la
conciliazione del lavoro con la famiglia. Una volta di più, sono
stati questi i temi sviluppati nel corso dell'annuale Assemblea
regionale delle associazioni e dei movimenti delle donne,
organizzata e coordinata nell'Aula del Consiglio regionale, a
Trieste, dalla presidente della Commissione regionale per le pari
opportunità tra uomo e donna (CRPO), Santa Zannier.
L'appuntamento ha visto anche la presentazione della petizione,
che la CRPO sta promuovendo da dicembre 2011, a sostegno
dell'introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema
elettorale del Friuli Venezia Giulia. Alla stregua di quanto già
accaduto per l'elezione del Consiglio regionale della Campania,
l'intento è di modificare la legge elettorale della nostra
Regione introducendo la possibilità, per l'elettore, di votare
per due candidati invece che per uno solo, ma in questo caso la
preferenza dovrà essere mista, ovvero dovrà essere espressa per
un uomo e per una donna, pena l'annullamento della preferenza al
secondo candidato. E se i nomi scritti sulla scheda fossero di
due donne o di due uomini, il secondo nome non sarebbe ritenuto
valido. La Corte costituzionale - ha tenuto a precisare la
Zannier - si è già espressa riconoscendo la legittimità della
proposta in quanto la doppia preferenza è facoltativa e non
comporta favoritismi. Il documento sarà consegnato al presidente
del Consiglio regionale entro aprile.
A portare un saluto alle ospiti è poi stata la vicepresidente del
Consiglio regionale, Annamaria Menosso, la quale ha fatto
presente la discussione iniziata alla Camera dei deputati su un
provvedimento trasversale, volto a inserire la doppia preferenza
di genere alle elezioni amministrative. È necessario però - non
ha mancato di sottolineare la Menosso - che innanzitutto sia
ricavato all'interno dei partiti uno spazio per le donne, perché
è proprio ai rappresentanti dei partiti presenti nelle
istituzioni che compete la riformulazione delle leggi. Ciò che le
donne chiedono - ha chiosato - non sono privilegi, ma il diritto
ad avere pari opportunità.
L'assessore regionale per le Pari opportunità, Angela Brandi,
impegnata in un altro appuntamento istituzionale, tramite una
nota ha fatto sapere che la particolare situazione economica del
momento ha finito per penalizzare maggiormente l'occupazione
maschile. Ciò perché la domanda cerca più che mai anche profili
poco qualificati ma soprattutto flessibilità, e quasi una donna
su tre lavora a tempo parziale. Altro dato, la revisione in corso
della legge regionale n. 18 del 2005 propone interventi di
supporto della conciliazione lavoro/famiglia, come potrebbe
essere l'introduzione del telelavoro nel comparto unico.
Accompagnata dalla lettura toccante e partecipata di due poesie e
di un brano di tre scrittici del Friuli Venezia Giulia inerenti
il tema della violenza, fisica e psicologica, subita dalle donne,
la presidente Zannier ha affermato che l'ingresso delle donne nel
mondo del lavoro porta con sé due vantaggi enormi: l'ovvio
aumento del reddito familiare visto che a contribuirvi sono
entrambi i coniugi, ma anche la creazione di altro lavoro perché
le famiglie a doppio reddito consumano più servizi delle famiglie
monoreddito (le stime parlano di fino a 15 posti in più nel
settore dell'assistenza e prestazioni per le esigenze domestiche
per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro).
Salvo sporadiche eccellenze, i servizi alla prima infanzia - ha
proseguito la Zannier - sono ancora un punto debole del sistema.
All'opposto, sarebbero un volano per l'occupazione femminile
perché ci sarebbero più donne libere di lavorare, con la
conseguenza che si registrerebbe anche un aumento del PIL
nazionale.
L'Assemblea si è conclusa con l'apporto delle esperienze di
diverse componenti delle associazioni femminili presenti sul
territorio regionale.
(foto; immagini tv)