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LN: Razzini, troppo lunghi tempi per concessione del credito

14.03.2012
12:45
(ACON) Trieste, 14 mar - COM/MPB - "Cosa fanno le banche in Friuli Venezia Giulia? Sostengono le imprese, o le strozzano? E la Regione come intende favorire la ripresa della nostra economia?".

Sono le domande che il consigliere regionale della Lega Nord Federico Razzini indirizza alla Giunta regionale attraverso un'interrogazione, sottoscritta anche dal capogruppo Danilo Narduzzi e da Mara Piccin.

Razzini rileva che "le imprese, soprattutto in questa fase, hanno bisogno di tempi rapidi nella concessione del credito. Viceversa, fronteggiano una serie infinita di ostacoli burocratici e lungaggini amministrative. E le banche, nonostante le garanzie dei Confidi, impongono ulteriori fideiussioni a chi chiede liquidità. Alla lunga, questi atteggiamenti intransigenti paralizzano un mercato che, purtroppo, si trascina in una stagnazione paludosa".

Ancora Razzini: "Una delle misure del "pacchetto anticrisi" regionale è tesa a favorire il rapporto tra banche e Confidi, affinché sia più diretto l'accesso al credito per le imprese. I Confidi, globalmente, associano oltre 26.000 imprese e garantiscono finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro. La rete di protezione che avvolge le banche è robusta, non ci sono smagliature. Eppure, quando si tratta di aprire il portafogli a favore delle nostre imprese, ci sono ancora troppe resistenze. Da numerose segnalazioni risulta che molte banche che operano nella nostra Regione si rifiutino di concedere il credito, benché garantito dal Confidi, adducendo diverse motivazioni, tra cui l'abbassamento del rating. Addirittura, sembra che vengano richieste ulteriori garanzie e fideiussioni per la liquidazione del credito, con evidente aggravio dei costi per le imprese. Questo alimenta un circolo vizioso che deprime un'economia che, in questo momento, non vive certo una stagione florida".

Il consigliere leghista conclude sottolineando che "per il bene economico nazionale e regionale si deve ripristinare assolutamente il flusso di finanziamenti alle imprese che costituiscono la cellula vitale dell'intero sistema economico. Il sistema creditizio nel suo complesso, che tanto ha ricevuto dallo Stato e dall'Europa (pensiamo alle iniezioni di flussi dalla Bce) in questi anni di crisi, deve sostenere l'apparato produttivo e non voltare a esso le spalle procurandone l'asfissia".