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PD: Pupulin, su misure anticrisi da Giunta solo spot e propaganda

15.03.2012
13:09
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/AB - Lo scorso 28 febbraio, l'assessore regionale alle Finanze Sandra Savino aveva annunciato, con grande enfasi, l'intenzione di incrementare le risorse a disposizione delle misure anticrisi di ulteriori 80 milioni di euro circa. Sarebbero dovuti servire ad affrontare tempestivamente "la contrazione dell'offerta di credito alle imprese registrata sul mercato bancario negli ultimi mesi e a sostenere con un ulteriore sforzo finanziario il settore produttivo in questo anno delicato per l'economia regionale e italiana".

A ricordarlo è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che mette in evidenza come l'assessore avesse anche aggiunto che tale iniziativa sarebbe stata destinata ad attribuire nuovo capitale al Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche (FRIE), al Fondo di Rotazione a favore delle Imprese Artigiane del Friuli Venezia Giulia (FRIA), al Fondo speciale di rotazione a favore delle imprese commerciali, turistiche e di servizio del Friuli Venezia Giulia, al Fondo regionale smobilizzo crediti, al Fondo regionale di garanzia per le PMI e al Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo.

Un'operazione che si rendeva possibile dopo un'attenta verifica da parte degli uffici, che hanno puntualmente monitorato l'andamento dei rientri dei fondi anticrisi e i fabbisogni di cassa dell'Amministrazione. L'assessore disse quindi di aver dato mandato per la predisposizione degli atti conseguenti.

In quell'occasione - così ancora Pupulin - avevo fatto osservare di considerare positivo il fatto che per la seconda volta la Giunta Tondo si fosse accorta di aver sbagliato i conti, decidendo di aprire i cordoni della borsa della Regione. Così quello che non era stato possibile in occasione della finanziaria, cioè poco di due mesi fa, diveniva praticabile con le stesse motivazioni che avevano indotto il Gruppo del PD a chiedere un immediato intervento per contrastare i segnali di recessione denunciati da tutte le organizzazioni di impresa regionali.

Sono apprezzabili le scelte, pur tardive, che prendono finalmente atto di una congiuntura difficile che mette a rischio molte imprese, particolarmente quelle minori, che rischiano di venir soffocate da una stretta creditizia in atto da parte delle banche e del sistema finanziario. Adesso, invece, scopriamo che si trattava in gran parte di propaganda. Infatti, in una recente riunione di Giunta l'assessore ha informato, con una delibera di generalità, che le dotazioni della legge regionale 4 giugno 2009, n. 11 - pari a 400 milioni di euro - sono state integralmente destinate, che tali provvedimenti sono stati assunti in modo da assicurare un'allocazione efficiente delle dotazioni, che i termini previsti per la restituzione delle anticipazioni concesse scadranno a partire dal 2015.

L'assessore ha pure comunicato che i fondi di rotazione stanno accantonando parte dei rientri della loro gestione per mettersi in condizione di adempiere agli obblighi di restituzione delle anticipazioni concesse e ha evidenziato la necessità che le direzioni vigilanti sui fondi comunichino formalmente quanto prima al Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale l'ammontare degli accantonamenti effettuati dai fondi vigilati alla data odierna e, a titolo informativo, di quelli programmati fino al 31 luglio del 2012.

Ricevute tali comunicazioni, l'assessore Savino si impegna a proporre alla Giunta l'adozione di un provvedimento che imponga ai fondi la restituzione delle risorse accantonate; successivamente, una volta riscosse tali risorse, l'assessore, anche sulla base dei dati comunicati dalle direzioni vigilanti in merito all'andamento delle misure, proporrà alla Giunta il riparto delle medesime somme per la concessione di nuove anticipazioni ai fondi di rotazione di durata sessennale.

Il finale è semplice: la Giunta Tondo ha promesso 80 milioni di nuovi trasferimenti ai vari fondi di rotazione, mentre non è stata ancora avviata la procedura per conoscere quanti rientri effettivi sono accantonati e quando questi saranno nelle disponibilità dell'Amministrazione regionale per poterli nuovamente impegnare per il sostegno al credito alle imprese.

Con il clima che c'è in giro di grandi difficoltà di accesso al credito, che rischia di strangolare anche aziende sane, quello della politica degli annunci che crea aspettative non verificabili è un modo sbagliato di affrontare una realtà entrata in una delicata fase di recessione. Una situazione che pretende risposte coordinate e organiche, non misure spot e sostegni che hanno ancora tempi di risposta lunghi rispetto all'urgenza delle misure rivendicate dalle organizzazioni economiche.

Come Gruppo consiliare del PD - conclude Pupulin - riteniamo necessario definire, attraverso una condivisione con le forze economiche e sociali, una programma preciso e coerente di misure per rilanciare un'economia che risponda alle tante domande insoddisfatte. Una nuova manovra anticrisi con misure di semplificazione e burocratizzazione e soprattutto di sostegno alle varie forme di garanzia del credito alle imprese, di aiuto all'internazionalizzazione e all'export, sul quale nell'ultimo periodo si segnalano tendenze di forte riduzione.