PD: Pupulin, su misure anticrisi da Giunta solo spot e propaganda
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/AB - Lo scorso 28 febbraio,
l'assessore regionale alle Finanze Sandra Savino aveva
annunciato, con grande enfasi, l'intenzione di incrementare le
risorse a disposizione delle misure anticrisi di ulteriori 80
milioni di euro circa. Sarebbero dovuti servire ad affrontare
tempestivamente "la contrazione dell'offerta di credito alle
imprese registrata sul mercato bancario negli ultimi mesi e a
sostenere con un ulteriore sforzo finanziario il settore
produttivo in questo anno delicato per l'economia regionale e
italiana".
A ricordarlo è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che
mette in evidenza come l'assessore avesse anche aggiunto che tale
iniziativa sarebbe stata destinata ad attribuire nuovo capitale
al Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche (FRIE), al
Fondo di Rotazione a favore delle Imprese Artigiane del Friuli
Venezia Giulia (FRIA), al Fondo speciale di rotazione a favore
delle imprese commerciali, turistiche e di servizio del Friuli
Venezia Giulia, al Fondo regionale smobilizzo crediti, al Fondo
regionale di garanzia per le PMI e al Fondo di rotazione
regionale per interventi nel settore agricolo.
Un'operazione che si rendeva possibile dopo un'attenta verifica
da parte degli uffici, che hanno puntualmente monitorato
l'andamento dei rientri dei fondi anticrisi e i fabbisogni di
cassa dell'Amministrazione. L'assessore disse quindi di aver dato
mandato per la predisposizione degli atti conseguenti.
In quell'occasione - così ancora Pupulin - avevo fatto osservare
di considerare positivo il fatto che per la seconda volta la
Giunta Tondo si fosse accorta di aver sbagliato i conti,
decidendo di aprire i cordoni della borsa della Regione. Così
quello che non era stato possibile in occasione della
finanziaria, cioè poco di due mesi fa, diveniva praticabile con
le stesse motivazioni che avevano indotto il Gruppo del PD a
chiedere un immediato intervento per contrastare i segnali di
recessione denunciati da tutte le organizzazioni di impresa
regionali.
Sono apprezzabili le scelte, pur tardive, che prendono finalmente
atto di una congiuntura difficile che mette a rischio molte
imprese, particolarmente quelle minori, che rischiano di venir
soffocate da una stretta creditizia in atto da parte delle banche
e del sistema finanziario. Adesso, invece, scopriamo che si
trattava in gran parte di propaganda. Infatti, in una recente
riunione di Giunta l'assessore ha informato, con una delibera di
generalità, che le dotazioni della legge regionale 4 giugno 2009,
n. 11 - pari a 400 milioni di euro - sono state integralmente
destinate, che tali provvedimenti sono stati assunti in modo da
assicurare un'allocazione efficiente delle dotazioni, che i
termini previsti per la restituzione delle anticipazioni concesse
scadranno a partire dal 2015.
L'assessore ha pure comunicato che i fondi di rotazione stanno
accantonando parte dei rientri della loro gestione per mettersi
in condizione di adempiere agli obblighi di restituzione delle
anticipazioni concesse e ha evidenziato la necessità che le
direzioni vigilanti sui fondi comunichino formalmente quanto
prima al Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema
economico regionale l'ammontare degli accantonamenti effettuati
dai fondi vigilati alla data odierna e, a titolo informativo, di
quelli programmati fino al 31 luglio del 2012.
Ricevute tali comunicazioni, l'assessore Savino si impegna a
proporre alla Giunta l'adozione di un provvedimento che imponga
ai fondi la restituzione delle risorse accantonate;
successivamente, una volta riscosse tali risorse, l'assessore,
anche sulla base dei dati comunicati dalle direzioni vigilanti in
merito all'andamento delle misure, proporrà alla Giunta il
riparto delle medesime somme per la concessione di nuove
anticipazioni ai fondi di rotazione di durata sessennale.
Il finale è semplice: la Giunta Tondo ha promesso 80 milioni di
nuovi trasferimenti ai vari fondi di rotazione, mentre non è
stata ancora avviata la procedura per conoscere quanti rientri
effettivi sono accantonati e quando questi saranno nelle
disponibilità dell'Amministrazione regionale per poterli
nuovamente impegnare per il sostegno al credito alle imprese.
Con il clima che c'è in giro di grandi difficoltà di accesso al
credito, che rischia di strangolare anche aziende sane, quello
della politica degli annunci che crea aspettative non
verificabili è un modo sbagliato di affrontare una realtà entrata
in una delicata fase di recessione. Una situazione che pretende
risposte coordinate e organiche, non misure spot e sostegni che
hanno ancora tempi di risposta lunghi rispetto all'urgenza delle
misure rivendicate dalle organizzazioni economiche.
Come Gruppo consiliare del PD - conclude Pupulin - riteniamo
necessario definire, attraverso una condivisione con le forze
economiche e sociali, una programma preciso e coerente di misure
per rilanciare un'economia che risponda alle tante domande
insoddisfatte. Una nuova manovra anticrisi con misure di
semplificazione e burocratizzazione e soprattutto di sostegno
alle varie forme di garanzia del credito alle imprese, di aiuto
all'internazionalizzazione e all'export, sul quale nell'ultimo
periodo si segnalano tendenze di forte riduzione.