CR: parere ddl costituzionale su riduzione consiglieri regionali (2)
(ACON) Trieste, 20 mar - RC - La I Commissione Affari
costituzionali del Senato nel corso della seduta del 7 marzo
scorso ha deciso di adottare, quale testo base dei propri lavori,
la legge-voto approvata dal Consiglio della Regione Friuli
Venezia Giulia il 23 novembre 2011 (divenuta disegno di legge
costituzionale n. 3.057) in base alla quale il numero dei
consiglieri regionali è determinato in ragione di uno ogni 25.000
abitanti o frazioni superiori a 10.000, secondo i dati desunti
dall'ultima rilevazione ISTAT.
La proposta d'iniziativa consiliare mantiene, quindi, l'attuale
criterio su base demografica (l'articolo 13 dello statuto
determina un consigliere ogni 20.000 abitanti o frazione
superiore a 10.000, secondo i dati dell'ultimo censimento
ufficiale) invece del numero fisso (48 consiglieri) proposto dai
disegni di legge costituzionali n. 2.963 d'iniziativa dei
senatori Pegorer, Pertoldi e Blazina e n. 2.976 d'iniziativa dei
senatori Cabras, Bianco, Blazina, Pegorer, Sanna e Scanu, e il
cui testo unificato inizialmente pareva fosse adottato dalla I
Commissione del Senato.
La questione rende, dunque, un mero atto dovuto, sebbene
sostanziale, il passaggio odierno in Aula dove i consiglieri sono
chiamati a esprimere un parere sui due disegni senatoriali,
disegni che per i due relatori della maggioranza, Antonio
Pedicini del Pdl e Igor Kocijancic di Sinistra Arcobaleno, vanno
respinti in quanto, pur corrispondendo all'esigenza di rivisitare
la composizione del Consiglio regionale per migliorarne
l'efficienza salvaguardando al contempo le prerogative della
Regione, si discostano dalla proposta approvata dall'Aula a
novembre 2011.
Inoltre - hanno spiegato i due relatori - il criterio demografico
scelto dal Consiglio regionale permette di assicurare una
maggiore tutela delle nostre specificità territoriali e della
rappresentanza democratica, rispetto al numero fisso determinato
nei provvedimenti dei senatori. Non da ultimo, la proposta di
iniziativa consiliare è espressione dell'autonomia della Regione,
alla quale dovrebbe essere riconosciuto un ruolo almeno
paritario, rispetto al Parlamento, nella determinazione della
composizione dell'Assemblea legislativa.
Di parere diverso il relatore della minoranza, Alessandro Tesini
del PD (il suo Gruppo aveva proposto il numero fisso di 48 già
nel 2010), che ha rammentato che il censimento del 2001
certificava che gli abitanti del Friuli Venezia Giulia erano poco
più di 1.180.000, per cui nelle elezioni regionali del 2008 sono
stati eletti 59 consiglieri. In questi ultimi anni, però, si è
verificato un aumento della popolazione, per cui al 31 dicembre
2008 i residenti erano oltre 1.230.000 e il trend positivo - ha
fatto presente sempre Tesini - sembra continuare. Pertanto è
possibile che il censimento del 2011 dia la possibilità, in
occasione delle elezioni regionali del 2013, di avere 62
consiglieri.
Sia che restino 59, sia che diventino 62, la valutazione
dell'esponente di opposizione è che comunque si tratta di una
rappresentanza ridondante, come emerge anche dal confronto con
altre Regioni che hanno popolazione e superficie comparabili con
il Friuli Venezia Giulia e che nel frattempo hanno ridotto il
proprio numero di consiglieri regionali. Quarantotto è un numero
che, a parere del PD, consente di assicurare ugualmente adeguata
rappresentanza anche alle più piccole fra le attuali
Circoscrizioni elettorali.
Tesini ha, poi, richiamato l'attenzione sul fatto che la
riduzione consente di ottenere consistenti risparmi,
quantificabili dai 2.750.000 ai 3.500.000 euro annui, fra spese
dirette e indirette a carico del bilancio regionale, a seconda
che i Consiglieri in meno siano 11 (rispetto ai 59 attuali) o 14
(rispetto ai 62 potenziali delle prossime elezioni regionali).
Infine, ha affermato che non ci possono essere specialità
regionali di serie A e di serie B, pensando al trattamento
particolare che stanno avendo, in Senato, le Regioni Valle
d'Aosta e Trentino-Alto Adige.
(immagini tv)
(segue)