IdV: Corazza su riduzione consiglieri regionali
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/MPB - "In merito alla riduzione
del numero dei consiglieri regionali, emerge la sensazione,
sempre più fondata, che si stia assistendo ad un piano eversivo
volto a escludere dalla rappresentanza democratica tutte le forze
politiche emergenti".
Così interviene il Capogruppo IdV in Consiglio regionale,
Alessandro Corazza, riguardo le 2 proposte di modifica
costituzionale, una di iniziativa dei senatori Pegorer, Bertoldi
e Blazina, e l'altra dei consiglieri Cabras, Bianco, Blazina,
Pegorer, Sanna e Scanu che stabiliscono la riduzione del numero
dei consiglieri a 48 unità. "Con queste nuove leggi - ribadisce
Corazza - le liste civiche, i movimenti in ascesa, come ad
esempio il Movimento 5 stelle che tanta paura fa ai partiti, la
società civile, i giovani e le donne verranno estromessi una
volta per tutte dall'accesso del palazzo dei bottoni, a vantaggio
come al solito di una casta che continua ad autotutelarsi,
barricandosi a riccio nella propria conservazione del potere".
"Tutto ciò - continua Corazza - è quanto accade a livello
nazionale, dove si sta ragionando su una nuova legge elettorale
che di fatto favorirà il terzo polo (con il proporzionale),
nonchè il Pdl e il PD (attraverso un'alta soglia di sbarramento):
un sistema di riparto dei seggi che premia i partiti più votati.
Se davvero si volesse agire contro gli sprechi e i costi
esuberanti della politica, come il nostro Gruppo va da sempre
sostenendo inascoltato, basterebbe ridurre tutte le indennità e
cancellare i vitalizi che gravano inalterati sul bilancio
pubblico".
"Perciò - incalza il consigliere IDV - ora la vera questione è
perchè si sia giunti oggi a formulare questo genere di proposte,
per superficialità oppure per sigillare i portoni della politica
alla società civile, ormai percepita come uno spauracchio da
debellare anziché la cura alla malattia di cui sono affetti i
partiti".
Corazza, infine, ricorda che i lavori d'Aula si sono conclusi con
l'espressione a maggioranza del parere negativo alle due proposte
di legge costituzionale, votato anche dall'IDV che ha visto
accolto un proprio emendamento che modificava la proposta di
delibera.