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IdV: Corazza su riduzione consiglieri regionali

20.03.2012
17:48
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/MPB - "In merito alla riduzione del numero dei consiglieri regionali, emerge la sensazione, sempre più fondata, che si stia assistendo ad un piano eversivo volto a escludere dalla rappresentanza democratica tutte le forze politiche emergenti".

Così interviene il Capogruppo IdV in Consiglio regionale, Alessandro Corazza, riguardo le 2 proposte di modifica costituzionale, una di iniziativa dei senatori Pegorer, Bertoldi e Blazina, e l'altra dei consiglieri Cabras, Bianco, Blazina, Pegorer, Sanna e Scanu che stabiliscono la riduzione del numero dei consiglieri a 48 unità. "Con queste nuove leggi - ribadisce Corazza - le liste civiche, i movimenti in ascesa, come ad esempio il Movimento 5 stelle che tanta paura fa ai partiti, la società civile, i giovani e le donne verranno estromessi una volta per tutte dall'accesso del palazzo dei bottoni, a vantaggio come al solito di una casta che continua ad autotutelarsi, barricandosi a riccio nella propria conservazione del potere".

"Tutto ciò - continua Corazza - è quanto accade a livello nazionale, dove si sta ragionando su una nuova legge elettorale che di fatto favorirà il terzo polo (con il proporzionale), nonchè il Pdl e il PD (attraverso un'alta soglia di sbarramento): un sistema di riparto dei seggi che premia i partiti più votati. Se davvero si volesse agire contro gli sprechi e i costi esuberanti della politica, come il nostro Gruppo va da sempre sostenendo inascoltato, basterebbe ridurre tutte le indennità e cancellare i vitalizi che gravano inalterati sul bilancio pubblico".

"Perciò - incalza il consigliere IDV - ora la vera questione è perchè si sia giunti oggi a formulare questo genere di proposte, per superficialità oppure per sigillare i portoni della politica alla società civile, ormai percepita come uno spauracchio da debellare anziché la cura alla malattia di cui sono affetti i partiti".

Corazza, infine, ricorda che i lavori d'Aula si sono conclusi con l'espressione a maggioranza del parere negativo alle due proposte di legge costituzionale, votato anche dall'IDV che ha visto accolto un proprio emendamento che modificava la proposta di delibera.