CR: pdl recupero siti prima guerra mondiale, i relatori (6)
(ACON) Trieste, 21 mar - RC - Al relatore di maggioranza,
Roberto Marin (Pdl), già primo firmatario della proposta di legge
poi licenziata dalla VI Commissione, il compito di spiegare le
motivazioni che hanno spinto il suo gruppo a riscrivere la legge
regionale n. 14 del 2000 sul recupero e la valorizzazione del
patrimonio storico-culturale e dei siti della prima guerra
mondiale.
Il consigliere ha quindi parlato della necessità di salvaguardare
la professionalità acquisita sul campo e le conoscenze storiche
degli esperti specializzati negli eventi legati alla Grande
Guerra, nonché del progetto "Sentieri di Pace" che, in dieci
anni, con il coinvolgimento di enti, associazioni, gruppi
volontari e finanziatori privati, ha permesso il ripristino dei
siti più significativi relativi alla guerra del '15-'18. La
conseguenza è stata l'aumento del flusso turistico e a scopo
didattico.
Ecco che la proposta di legge riconosce le attività svolte da
esperti specializzati in Grande Guerra, i quali accompagnano le
persone lungo i percorsi di visita. Oltre a ciò, promuovono
attività didattiche e di divulgazione del patrimonio
storico-culturale relativo ai siti legati alla prima guerra
mondiale, un'attività che possono svolgere anche affiancando una
guida turistica.
La selezione del personale avviene a opera di un Comitato
scientifico; la definizione dei requisiti sarà definita in un
regolamento. In sede di prima applicazione della legge, è data la
possibilità di svolgere l'attività di accompagnamento e di
divulgazione a coloro che, oltre ad avere il diploma di
istruzione secondaria, abbiano un attestato di frequenza al corso
di formazione professionale "Sentieri di Pace" e abbiano superato
l'esame di un corso di primo soccorso gestito dalla Croce rossa
italiana.
Il relatore di minoranza, Paolo Menis (PD), ha sostenuto la
condivisione delle finalità del provvedimento, che però presenta
alcune lacune. Ha, quindi, ricordato che in sede di VI
Commissione era emersa la competenza esclusiva dello Stato nel
creare nuove figure professionali, cosa che ha costretto i
proponenti ad abbandonare la previsione di istituire la figura
dell'accompagnatore specializzato nella Prima guerra mondiale in
favore di una figura, quella dell'esperto, sottoposta a minori
vincoli. È stata anche abbandonata, per lo stesso motivo, l'idea
di richiedere l'iscrizione a un apposito registro.
Si tratta di correzioni - ha detto Menis - che ci auguriamo
potranno evitare future eccezioni di costituzionalità, problema
che troppo spesso colpisce questo Consiglio. Tuttavia, sembra
emergere la possibilità di un'alternativa, come prevedere una
guida specializzata, costituzionalmente giustificata
dall'esigenza di valorizzare nelle condizioni migliori i beni
culturali. Poiché attorno a questa scelta ruota il senso stesso
della proposta di legge, con le relative implicazioni in tema di
concorrenza professionale, essa andava approfondita, cosa che mi
auguro avvenga in Aula.
Un altro nodo irrisolto di fondamentale importanza, per
l'esponente del PD riguarda il compenso da riconoscere
all'attività di questi operatori, sempre ammesso che sia
previsto. Non è stato, infatti, chiarito se esisteranno dei
tariffari di riferimento e chi se ne dovrà fare carico, se la
guida turistica (che affiancherà sempre l'esperto) oppure i
soggetti accompagnati. Prevedere esperti "volontari", nel senso
più ampio e nobile del termine, risolverebbe ogni problema e
consentirebbe l'accesso a benefici quali assicurazione e
vestiario.
Ancora aperta anche la questione dei requisiti: il testo prevede
che i candidati debbano essere in possesso, tra l'altro, del
diploma di istruzione secondaria, ma c'era stato l'impegno a
verificare la possibilità che anche la sola esperienza, maturata
in non meno di 5 anni, possa essere un requisito sufficiente.
(segue)