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CR: pdl recupero siti prima guerra mondiale, i relatori (6)

21.03.2012
16:26
(ACON) Trieste, 21 mar - RC - Al relatore di maggioranza, Roberto Marin (Pdl), già primo firmatario della proposta di legge poi licenziata dalla VI Commissione, il compito di spiegare le motivazioni che hanno spinto il suo gruppo a riscrivere la legge regionale n. 14 del 2000 sul recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e dei siti della prima guerra mondiale.

Il consigliere ha quindi parlato della necessità di salvaguardare la professionalità acquisita sul campo e le conoscenze storiche degli esperti specializzati negli eventi legati alla Grande Guerra, nonché del progetto "Sentieri di Pace" che, in dieci anni, con il coinvolgimento di enti, associazioni, gruppi volontari e finanziatori privati, ha permesso il ripristino dei siti più significativi relativi alla guerra del '15-'18. La conseguenza è stata l'aumento del flusso turistico e a scopo didattico.

Ecco che la proposta di legge riconosce le attività svolte da esperti specializzati in Grande Guerra, i quali accompagnano le persone lungo i percorsi di visita. Oltre a ciò, promuovono attività didattiche e di divulgazione del patrimonio storico-culturale relativo ai siti legati alla prima guerra mondiale, un'attività che possono svolgere anche affiancando una guida turistica.

La selezione del personale avviene a opera di un Comitato scientifico; la definizione dei requisiti sarà definita in un regolamento. In sede di prima applicazione della legge, è data la possibilità di svolgere l'attività di accompagnamento e di divulgazione a coloro che, oltre ad avere il diploma di istruzione secondaria, abbiano un attestato di frequenza al corso di formazione professionale "Sentieri di Pace" e abbiano superato l'esame di un corso di primo soccorso gestito dalla Croce rossa italiana.

Il relatore di minoranza, Paolo Menis (PD), ha sostenuto la condivisione delle finalità del provvedimento, che però presenta alcune lacune. Ha, quindi, ricordato che in sede di VI Commissione era emersa la competenza esclusiva dello Stato nel creare nuove figure professionali, cosa che ha costretto i proponenti ad abbandonare la previsione di istituire la figura dell'accompagnatore specializzato nella Prima guerra mondiale in favore di una figura, quella dell'esperto, sottoposta a minori vincoli. È stata anche abbandonata, per lo stesso motivo, l'idea di richiedere l'iscrizione a un apposito registro.

Si tratta di correzioni - ha detto Menis - che ci auguriamo potranno evitare future eccezioni di costituzionalità, problema che troppo spesso colpisce questo Consiglio. Tuttavia, sembra emergere la possibilità di un'alternativa, come prevedere una guida specializzata, costituzionalmente giustificata dall'esigenza di valorizzare nelle condizioni migliori i beni culturali. Poiché attorno a questa scelta ruota il senso stesso della proposta di legge, con le relative implicazioni in tema di concorrenza professionale, essa andava approfondita, cosa che mi auguro avvenga in Aula.

Un altro nodo irrisolto di fondamentale importanza, per l'esponente del PD riguarda il compenso da riconoscere all'attività di questi operatori, sempre ammesso che sia previsto. Non è stato, infatti, chiarito se esisteranno dei tariffari di riferimento e chi se ne dovrà fare carico, se la guida turistica (che affiancherà sempre l'esperto) oppure i soggetti accompagnati. Prevedere esperti "volontari", nel senso più ampio e nobile del termine, risolverebbe ogni problema e consentirebbe l'accesso a benefici quali assicurazione e vestiario.

Ancora aperta anche la questione dei requisiti: il testo prevede che i candidati debbano essere in possesso, tra l'altro, del diploma di istruzione secondaria, ma c'era stato l'impegno a verificare la possibilità che anche la sola esperienza, maturata in non meno di 5 anni, possa essere un requisito sufficiente.

(segue)