UDC: Sasco, pdl per togliere slot-machine da locali pubblici
(ACON) Trieste, 21 mar - COM/MPB - Il Gruppo dell'UDC in
Consiglio regionale UDC ha presentato una proposta di legge
nazionale per togliere le slot-machine nei locali pubblici
attivandosi così per dare voce all'iniziativa nazionale del
partito volta a contrastare il dilagare il gioco d'azzardo.
"Negli ultimi anni, infatti - afferma il capogruppo UDC Edoardo
Sasco - stiamo assistendo a un'estesa fase di incentivazione e
legalizzazione di queste forme di attività ludiche. Ma quello che
è stato inventato come un piacevole passatempo ha purtroppo
prodotto in tante persone forme di dipendenza patologiche del
tutto simili all'abuso di alcolici o sostanze stupefacenti. Il
più delle volte sono individui socialmente deboli e quindi più
sensibili e influenzabili dagli stimoli esterni (giovani, persone
in difficoltà finanziarie, anziani, ecc.).
"Per questo motivo l'UDC ha presentato una proposta di legge
nazionale per disciplinare la materia di cui il Gruppo Consiliare
regionale in Friuli Venezia Giulia si è fatto portavoce non
essendo la nostra regione esente dal problema.
"La proposta di legge - afferma Sasco - introduce il divieto di
installazione dei sistemi di gioco d'azzardo elettronico
(cosiddette slot-machine) in luoghi pubblici, o aperti al
pubblico e nei circoli ed associazioni, nell'intento di
rispondere a una pluralità di esigenze.
"A livello individuale - avverte il consigliere - il divieto si
propone di porre rimedio ai gravi effetti che l'assuefazione a
queste forme di gioco d'azzardo produce. Le frequenti ripetizioni
di partite e di manovre sempre uguali rischiano, infatti, di
alienare il giocatore dalla realtà, assecondando lo strutturarsi
nella sua psiche di comportamenti di natura compulsiva che si
accompagnano a una crescente necessità di aumentare la
disponibilità del denaro con cui si gioca per raggiungere i
livelli di eccitazione desiderati; ansia e irritabilità in
mancanza di gioco d'azzardo; un ricorso a comportamenti illegali
quali furti, frodi eccetera; una richiesta ad altri di denaro per
affrontare i debiti da gioco e perdita di relazioni importanti a
causa del gioco.
"A livello collettivo il tollerare queste forme di gioco
d'azzardo non fa che assecondare la creazione di ambienti, che
instaurano pericolosi legami con una criminalità organizzata che
si è ormai impossessata della gestione di questa proficua
attività, che genera essa stessa quella richiesta di liquidità
che diviene poi facile preda di quell'usura gestita e controllata
dalla criminalità organizzata medesima.
La proposta di legge, inoltre, prevede che chiunque, sul
territorio nazionale, distribuisce o installa o comunque consente
l'uso in luoghi pubblici o aperti al pubblico o in circoli ed
associazioni di qualunque specie di apparecchi o congegni da
intrattenimento, salvo i casi rispondenti alla legge, è punito
con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 6.000 euro
per ciascun apparecchio. La stessa sanzione si applica nei
confronti di chiunque, consentendo l'uso in luoghi pubblici o
aperti al pubblico o in circoli ed associazioni di qualunque
specie di apparecchi e congegni conformi alle caratteristiche e
prescrizioni indicate nello stesso regio decreto, corrisponde, a
fronte delle vincite, premi in denaro o di altra specie diversi
da quelli ammessi.
"Infine, la proposta di legge introduce la confisca per gli
apparecchi e congegni per il gioco d'azzardo e per quelli per i
quali non siano stati rilasciati i titoli autorizzatori previsti
dalla normativa vigente o non rispondenti alle caratteristiche
indicate dalla legge.
"Nel provvedimento di confisca è disposta la distruzione degli
apparecchi e dei congegni suddetti.
"Da parte dello Stato e delle Istituzioni - conclude Edoardo
Sasco - ci deve essere piena assunzione di responsabilità su
queste problematiche. Non possiamo permettere che quella che è
nata come una semplice forma di divertimento, diventi un motivo
di dramma per fasce deboli della società, già provate, nell'epoca
in cui viviamo, dalla crisi economica".