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Idv: Corazza, comunitaria, irresponsabile affossamento trasversale

22.03.2012
18:47
(ACON) Trieste, 22 mar - COM/MPB - "Tra circa un mese la Giunta regionale dovrà licenziare la legge comunitaria 2011 e noi dobbiamo ancora votare la comunitaria 2010 per recepire nel nostro ordinamento regionale le direttive europee che darebbero chiarezza e univocità alle leggi".

E' questo il motivo che ha portato il capogruppo Idv Alessandro Corazza a chiedere all'Aula di invertire l'ordine del giorno discutendo la mozione sul CONI solo successivamente alla legge comunitaria che aspetta di essere votata già dall'ottobre 2011, dopo essere stata rimandata di Consiglio in Consiglio per ben quattro volte.

Ma l'Aula non solo non ha recepito la priorità; dopo una prima richiesta del capogruppo della Lega Nord Narduzzi di chiudere la seduta anticipatamente subito dopo la votazione della mozione sul CONI, ha votato, con la sola contrarietà dell'Idv, la proposta del capogruppo del PD Moretton di rinviare in Commissione l'esame della legge comunitaria 2010 determinando di fatto il suo affossamento.

Duro quindi l'intervento di Corazza, che denuncia come "tutto ciò fa emergere con chiarezza le difficoltà della maggioranza, soprattutto nel recepire la direttiva Bolkestein in tema di commercio, ma anche del resto dell'opposizione nel recepire ad esempio le direttive europee sulla caccia che evidentemente si scontrano con ben altri interessi rispetto a quelli della corretta conservazione della fauna selvatica".

"Serve poco lamentarsi delle direttive europee e contravvenire al loro recepimento esponendo la Regione alle procedure di infrazione, dando l'impressione di volersi difendere più dall'Unione Europea che nell'Unione Europea - fa notare Corazza -. Quello che la Lega e altri partiti devono imparare è che da quando esiste l'Unione Europea bisogna attivarsi nella fase ascendente del diritto e sapersi muovere per tempo nelle sedi opportune per portare avanti le proprie posizioni. Per questo ottuso ostruzionismo saranno ancora una volta i cittadini italiani a pagare il conto", è la conclusione del consigliere.