News


II Comm: audizione sindacati Hypo Alpe Adria Bank

27.03.2012
15:05
(ACON) Trieste, 27 mar - RC - Il 3 aprile prossimo, i 500 lavoratori delle filiali italiane della holding carinziana Hypo Group, ovvero Hypo Alpe Adria Bank e Hypo Leasing, sciopereranno e si ritroveranno in assemblea pubblica presso l'hotel "Là di Moret" di Udine dalle 10.00 alle 12.00. La sede centrale di Hypo Bank, infatti, si trova a Tavagnacco (UD) e sono 300 i dipendenti del Friuli Venezia Giulia. Di questi, 80 sono stati dirottati a Hypo Leasing così come 800 milioni di euro di crediti non esigibili (i cosiddetti "non performing loans", ovvero quelle attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori), allo scopo di renderla più appetibile sul mercato per potenziali acquirenti.

Le motivazioni dell'astensione dal lavoro - è stato spiegato dalle rappresentanze sindacali Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil e Dircredito alla II Commissione consiliare, presieduta per l'occasione da Paolo Santin (Pdl) - sono l'incertezza sul futuro dei lavoratori e la totale chiusura a un confronto con i sindacati, i quali oggi manifestano dei dubbi anche sulle procedure con cui è avvenuta la cessione di ramo d'azienda.

Hypo Leasing - hanno proseguito i presenti - era una società dormiente, cioè costituita e registrata legalmente ma senza personale e non operativa, ed è stata "risvegliata" proprio per questo scopo, per una vita già decretata di breve durata. Il trasferimento di patrimonio e personale da Hypo Bank a Hypo Leasing sarebbe avvenuto senza rendere noto il Piano industriale, senza indicare i criteri con cui erano selezionati gli 80 trasferiti, soprattutto senza garanzie sulla tutela dei livelli occupazionali.

Crediamo che l'opinione pubblica non abbia percepito la cosa nella sua gravità; attendiamo un incontro anche con la Giunta regionale - ha detto Fabi. Hypo Leasing è a termine, ma non si sanno i tempi dell'operazione, nè cosa sarà degli 80 dipendenti dirottati lì, né cosa accadrà a quanto resta di Hypo Bank - ha rimarcato Fisac/Cigl. E Fiba/Cisl ha chiesto alla Regione di intervenire per sensibilizzare l'istituto di credito e al contempo raccogliere le incertezze dei dipendenti. Si tratta per lo più di personale giovane - ha concluso Dircredito - che si è esposto con mutui e investimenti; l'accordo non trovato con il Gruppo carinziano si basava sull'ottenere garanzie occupazionali per gli 80 trasferiti per un periodo di 5 anni, tempo utile perché potessero ricollocarsi sul mercato.

Richieste di approfondimento sulla posizione dei dipendenti in caso di esuberi sono poi venute da Roberto Asquini (Misto), Enzo Marsilio (PD) che si è soffermato anche sulla situazione generale del settore bancario, Enio Agnola (Idv) che ha affermato di ritenere necessario un intervento della Regione e Paolo Pupulin (PD) che ha suggerito un'iniziativa della Commissione per sentire le aziende e far sì che il presidente Tondo relazioni sulla questione in Aula.

(immagini tv)