Pdl: Camber, considerare appartamenti Ater come prima casa
(ACON) Trieste, 27 mar - COM/AB - "Le leggi in vigore vanno
rispettate".
Sono le prime parole dette dal consigliere regionale del Pdl
Piero Camber nel leggere le dichiarazioni del Comune, riprese poi
dal presidente dell'Ater di Trieste, che lamenta impatti
dirompenti del costo dell'IMU (5,7 milioni di euro) sui bilanci
dell'Agenzia, dopo gli aumenti già insopportabili degli affitti
per gli assegnatari degli alloggi.
"Il presidente dell'Ater e prima di lui il Comune di Trieste
devono sapere - aggiunge Camber - che la Regione FVG ha
legiferato con voto unanime, accogliendo un mio emendamento alla
legge regionale 3 del 9 marzo 2012, che stabilisce
l'equiparazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata regolarmente assegnato alle unità immobiliari e
relative pertinenze adibite ad abitazione principale".
"Mi permetto di commentare - così ancora Camber - dicendo che è
stata una norma assolutamente innovativa. Con essa, di fatto, si
è coperta una lacuna della legislazione statale disciplinando in
una delle materie riservate alle Regioni a Statuto speciale, cioè
in materia di Enti locali. È assurdo e non comprensibile che le
Ater, che gestiscono appartamenti destinati ai meno abbienti,
debbano pagare le aliquote massime riservate alle seconde case".
"Le leggi fatte si rispettano e si applicano e anche il Comune lo
deve fare - ammonisce Camber. La legge regionale 3/2012 deve
essere applicata e, quindi, il Comune deve computare agli alloggi
Ater l'aliquota della prima casa senza badare o temere
impugnazioni. Basta con le mentalità perdenti, negative di
principio. Nel caso di Trieste, con l'IMU prima casa al 3,9 per
mille, la tassazione comporterebbe un esborso di meno di 3
milioni di euro, recuperati quasi totalmente con le
riorganizzazioni amministrative interne e con le riduzioni dei
costi di manutenzione e, fatto non trascurabile, rimarrebbe
integralmente nelle casse comunali. Mentre dell'aliquota del 5,8
per mille delle seconde case, che graverebbe pesantemente sugli
inquilini con ulteriori aumenti del canone e sulle casse
regionali, il 3,8 per mille, quindi ben più della metà, va allo
Stato".