III Comm: illustrate due proposte di legge su sale gioco
(ACON) Trieste, 29 mar - AB - Un milione di persone in Italia
gioca regolarmente alle slot machine, nelle sale Bingo o nelle
sale con apparecchi per il gioco lecito. Metà sono giovani. Il
giro di affari, nel 2011, è stato di circa 80 miliardi di euro,
con un incremento del 30% rispetto all'anno precedente, ossia di
18,5 miliardi. Secondo i dati dell'Agenzia della sanità, giocano
il 66% dei disoccupati e il 47% degli indigenti; nel gioco si
registra un'alta incidenza di suicidi, ma anche la forte
possibilità di dipendenza, costituita anche dalla presenza di
ritmi sensoriali importanti, acustici e luminosi, in grado di
influenzare le persone.
Di fronte a questa situazione non si può rimanere indifferenti,
così al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia sono state
depositate due proposte di legge, illustrate alla III
Commissione, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC): la prima
del consigliere del PD Sergio Lupieri, sottoscritta da altri 23
consiglieri di opposizione e di maggioranza, la seconda del
capogruppo UDC Edoardo Sasco, che è una proposta di legge
nazionale, in quanto vuol modificare il testo unico delle leggi
di pubblica sicurezza, il Codice Rocco, datato 1931.
Lupieri ha ricordato che una recente sentenza della Corte
costituzionale, la numero 300 del novembre 2011, demanda alle
Regioni la possibilità di legiferare sulle sale da gioco per
tutelare determinate categorie (deboli) di persone e di prevenire
il vizio del gioco. Anche perché, sempre citando come fonte
l'Agenzia della sanità, su 10.000 persone, 236 corrono il rischio
di diventare giocatori d'azzardo patologici e 5 moriranno suicidi
per i gravi danni che riporteranno.
Il gioco lecito - così ancora Lupieri - rappresenta la quinta
industria in Italia come volume d'affari: le puntate potranno
anche trasmettere una qualche forma di appagamento, ma le
dipendenze da gioco impediscono a un gran numero di persone di
arrivare a fine mese, perché non resistono alla tentazione
quotidiana di tentare la sorte.
La sua proposta di legge, 9 articoli, detta quindi disposizioni
per promuovere un accesso consapevole, misurato e responsabile al
gioco lecito, prevenire fenomeni di dipendenza, salvaguardare le
fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione;
vieta l'apertura di sale giochi in prossimità di scuole, centri
giovanili, strutture sanitarie e socioassistenziali e demanda ai
Comuni ulteriori limitazioni di questo genere; impedisce inoltre
qualsiasi pubblicità su aperture o esercizio di tali attività;
definisce gli obblighi per i gestori di esporre materiale
informativo con i rischi connessi al gioco e prevede iniziative
di formazione per il personale finalizzate alla prevenzione degli
eccessi del gioco patologico; campagne di informazione saranno
indirizzate soprattutto a giovani e fasce sociali svantaggiate e
ci saranno sostegni alle associazioni impegnate nelle
problematiche correlate al gioco; definite anche le sanzioni
amministrative per le violazioni alle disposizioni della legge.
Il gioco - ha quindi sostenuto Sasco - è una dipendenza
paragonabile a droga e alcol, dalla quale i più deboli non hanno
la possibilità di sottrarsi. Gli effetti indotti sono devastanti,
a partire dalla perdita di qualsiasi relazione sociale e ai
debiti che vengono contratti per continuare a giocare.
La sua proposta di legge nazionale, che va a modificare il Codice
Rocco, intende quindi estirpare il problema alla radice,
impedendo l'installazione e l'utilizzo di sistemi di gioco
d'azzardo elettronico nei locali pubblici, ma anche nei circoli,
pena la confisca e la distruzione delle macchinette e una
sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 6.000 euro per ogni
apparecchio installato o fatto usare dove proibito, oltre alle
responsabilità di carattere penale.
(immagini tv)