III Comm: audizioni proposta di legge contro manipolazione mentale
(ACON) Trieste, 29 mar - AB - Trecento richieste di aiuto solo
nel 2011 e solo in Friuli Venezia Giulia, avanzate dai diretti
interessati o, più spesso, dalle loro famiglie. Aiuto per uscire
da gruppi e comunità dove vengono sottoposti al controllo e alla
manipolazione mentale. In qualche caso vere e proprie sette.
Un dato allarmante che ha convinto il consigliere regionale
Roberto Asquini (Gruppo Misto) a presentare una proposta di legge
per cercare di contrastare questo fenomeno. Proposta che è stata
condivisa e sottoscritta anche dai colleghi Luigi Ferone (Pens),
Edoardo Sasco (UDC) e Mara Piccin (LN).
Il testo legislativo si basa su questi concetti: promuovere
progetti di sostegno contro ogni forma di manipolazione e di
controllo nella vita di relazione; dare risposte al malessere
percepito offrendo un aiuto concreto attraverso sportelli di
supporto - con l'apporto di professionisti di area sociologica,
pedagogica, psicologica e giuridica - per assistere i diretti
interessati e le loro famiglie.
L'approccio al problema è innovativo, quindi diverso, così
centrato ed efficace da attirare l'attenzione della comunità
internazionale. Ad affermarlo sono stati i rappresentanti di
diversi organismi che sono stati chiamati dalla III Commissione
del Consiglio regionale, presieduta da Giorgio Venier Romano
(UDC), a esprimere un giudizio sulla proposta: Cristina Caparesi
dell'ICSA, organizzazione internazionale sorta proprio per
contrastare questo fenomeno; Paolo Ballaben dell'associazione di
volontariato SOS abusi psicologici; Teresa Dennetta della
cooperativa sociale Exit SCS onlus; Silvana Pasqualis, che ha
portato il suo contributo forte anche dell'esperienza maturata
fino a qualche anno fa nel GRIS, Gruppo di ricerca e informazione
socio-religiosa.
Il controllo e la manipolazione mentale nei gruppi - è stato
osservato dagli intervenuti - è un fenomeno (denominato snapping,
l'epidemia americana di cambiamenti improvvisi di personalità),
emerso negli anni '70 negli Stati Uniti, ma che ben presto si è
esteso in ogni parte del mondo. Per lo più giovani che lasciano
famiglia, scuola, lavoro, tutto ciò che a un certo punto della
loro vita rappresenta il vecchio, per iniziare una fase nuova di
identificazione, alla quale segue una diversa riprogrammazione,
per concludere il processo con quella che viene definita una
"nuova nascita".
Gli omicidi e i suicidi di gruppo degli anni scorsi sono figli di
questo fenomeno, che può essere definito come una forma di neo
criminalità, perché persone che hanno il solo interesse a far
soldi attraverso il potere coercitivo su altri, mettono in atto
uno specifico disegno atto a raggiungere il loro scopo.
Il Friuli Venezia Giulia, dai dati presentati, non è esente da
ciò e sono stati portati esempi concreti di situazioni dalle
quali è stato difficile far uscire i malcapitati. Anche perché
chi riesce a venirne fuori non ha più nulla, è stato vittima di
un disegno criminale da parte di ciarlatani professionisti, ha
bisogno di intraprendere un percorso lungo ed estremamente
delicato per ritornare alla vita normale.
E non si pensi che queste cose accadono solo agli altri - hanno
ammonito - perché può succedere a chiunque. Basta trovarsi in un
momento particolare, magari non essere capiti da chi ci circonda,
ed ecco che è più facile per un manipolatore insinuarsi in questo
spiraglio che si è aperto. I giovani sono i soggetti più a
rischio, quindi è necessaria una cultura attenta e vigile
soprattutto nelle scuole.
Facendo tesoro di questi contributi, la Commissione prenderà in
esame la proposta di legge nelle prossime settimane.
(immagini tv)